Dan Fante all’Aquila

Sarà lo scrittore Dan Fante, figlio del mitico scrittore italo-americano John Fante, il testimonial d’eccezione di una nuova iniziativa dell’Associazione gruppo aquilano d’azione civica “Jemo ’nnanzi”. Dan, in questi giorni a Torricella Peligna per il Festival dedicato al padre, lunedì mattina (22 agosto) contribuirà personalmente a dipingere l’ormai conosciutissimo murales del gruppo civico lungo il […]

Sarà lo scrittore Dan Fante, figlio del mitico scrittore italo-americano John Fante, il testimonial d’eccezione di una nuova iniziativa dell’Associazione gruppo aquilano d’azione civica “Jemo ’nnanzi”. Dan, in questi giorni a Torricella Peligna per il Festival dedicato al padre, lunedì mattina (22 agosto) contribuirà personalmente a dipingere l’ormai conosciutissimo murales del gruppo civico lungo il cantiere che si snoda sul martoriato Corso aquilano, all’altezza dell’ex Banco di Napoli, nei pressi dei Quattro Cantoni. L’evento è in programma per le ore 12. «Abbiamo invitato Dan Fante – dice Cesare Ianni del Gruppo di azione civica – perché possa rendersi conto di persona della situazione del centro storico della città dell’Aquila, l’acropoli della nostra identità».

Si tratta della nuova iniziativa di sensibilizzazione voluta da “Jemo ’nnanzi” che, oltre a ramazzate varie per ripulire la città anche in zona rossa, il 17 marzo scorso ha issato una bandiera tricolore di 25 metri, simbolo di Unità Nazionale, col motto aquilano “Jemo ’nnanzi”, simbolo di Unità Cittadina, mentre il 12 giugno scorso (grazie alla Gran Sasso Acqua) ha riattivato la fontana monumentale in piazza Santa Maria Paganica. Attualmente l’Associazione sta recuperando fondi per il restauro della Madonna lignea della chiesa di Cristo Re che, a breve, riaprirà al pubblico.

Dan Fante, nato a Los Angeles nel 1944, è secondogenito di John e Joyce Smart. E’ scrittore, poeta, commediografo. Nel 1999, alla sua prima visita in Italia (invitato dal Festival delle Letterature di Mantova) volle subito vedere il paese da cui partì il nonno Nicola (Nick) nel 1901. Torricella Peligna ha così potuto riabbracciare uno dei suoi figli più illustri. Da allora quel legame non si è mai più reciso, come pure il legame con l’Abruzzo. A Pescara, infatti, è conservata, nel MediaMuseum, la macchina da scrivere con la quale il padre John scrisse il suo ultimo romanzo, “The Brotherhood of the Grape”. E’ stato Dan a regalare, il 14 agosto 2007, la macchina da scrivere del padre al MediaMuseum.

 

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