Perdonanza Celestiniana, Chiodi: riconciliazione, perdono, pace non solo religiosa ma anche politica

Il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, non potendo essere presente perché fuori sede con la famiglia, ha inviato il proprio “sentito saluto personale e della comunità abruzzese, che mi onoro di rappresentare” al Sindaco dell’Aquila ed ai cittadini, per l’apertura, stasera, delle celebrazioni celestiniane. “Il fatto di essere qui, in questa Piazza Palazzo da […]

Il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, non potendo essere presente perché fuori sede con la famiglia, ha inviato il proprio “sentito saluto personale e della comunità abruzzese, che mi onoro di rappresentare” al Sindaco dell’Aquila ed ai cittadini, per l’apertura, stasera, delle celebrazioni celestiniane. “Il fatto di essere qui, in questa Piazza Palazzo da sempre simbolo del fermento sociale ed istituzionale – si legge nella missiva di Chiodi – significa in sé che nella vita di tutti i giorni, nel recupero delle tradizioni, del senso di appartenenza, e della spiritualità, ci avviamo verso la tanto ambita, seppur lenta, normalità”. “Siete riuniti per accendere il tripode della pace – è scritto ancora – quel fuoco tanto caro a Celestino V che dovrebbe essere dispensatore di armonia, comune sentire, umana pietà. La difficile ricostruzione della Città (che io sto vivendo altresì nel ruolo di Commissario) ci ha portato e ci porta a scontri dialettici anche piuttosto aspri. Sono stati lunghi mesi di intenso lavoro, in cui però ognuno di noi si è impegnato al meglio per il bene della collettività. Ed ecco – dice il Presidente – che il messaggio dell’umile eremita del Morrone ci scuote con tutta la sua violenta attualità, riproponendo con forza i temi della riconciliazione, del perdono, della pace, appunto”. “In questa occasione di elevata aggregazione umana – esorta poi – cerchiamo tutti di recepire l’insegnamento, non solo religioso ma anche ‘politico’, del saggio fraticello, figlio eletto della nostra terra. Cittadini ed amministratori, amministratori e politici, tutti noi, non mettiamoci in contrapposizione, ma collaboriamo sinergicamente per il bene di questa nostra stupenda L’Aquila”. “Celestino, ai suoi tempi, riuscì con la Bolla del Perdono a ricostruire un dilaniato tessuto sociale, ad infondere nella sua gente fiducia nel prossimo e nell’umanità, a credere nel futuro – riconosce il governatore Chiodi – Oggi noi siamo chiamati ad un compito ancora più arduo, perché la nostra è una ricostruzione tout court: materiale, economica, identitaria. Insieme, dunque – suggerisce nella nota – promuoviamo il dialogo ed il confronto, per un obiettivo più grande che non sia il mero tornaconto elettorale e particolare. Ed operiamo coralmente per ridare un avvenire vero alla città ed ai nostri figli. E’ ciò che Celestino vorrebbe da noi – conclude – ed è ciò che dobbiamo imporci di fare”.

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