L’Aquila, Chiodi: certezze e garanzie sul recupero edilizio

“Non è evocando scenari biblici o usando paroloni d’effetto, come guerra civile, tradimento e pugnalata, che si aiutano gli aquilani a ricostruire le proprie case. I cittadini hanno bisogno di rapporti corretti e trasparenti, in grado di garantire certezze sui tempi e sui modi del recupero edilizio”. Lo afferma il Commissario delegato per la Ricostruzione, […]

“Non è evocando scenari biblici o usando paroloni d’effetto, come guerra civile, tradimento e pugnalata, che si aiutano gli aquilani a ricostruire le proprie case. I cittadini hanno bisogno di rapporti corretti e trasparenti, in grado di garantire certezze sui tempi e sui modi del recupero edilizio”. Lo afferma il Commissario delegato per la Ricostruzione, presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi. “Sono profondamente deluso ed amareggiato per l’atteggiamento, tutt’altro che collaborativo, delle categorie professionali – sottolinea Chiodi – Struttura commissariale ed Ordini avevano stretto a suo tempo un accordo che prevedeva, da parte di questi ultimi, un’apertura sul fronte informativo. In base all’intesa di reciproca lealtà, loro si erano impegnati a fornire notizie sul numero degli incarichi assunti, la tipologia, la disponibilità di risorse umane. Il Commissario, dal proprio canto, avrebbe assicurato la massima flessibilità per risolvere le criticità che man mano si fossero presentate”. “Ma a disattendere l’accordo – fa notare il Commissario – sono stati proprio gli ingegneri. Solo il 14 per cento dei tecnici si è preoccupato di fornire le informazioni richieste. Il resto ha fatto finta di nulla, dimostrando così scarsa considerazione verso le esigenze della comunità aquilana”. Chiodi rivolge ad ingegneri, architetti, tecnici, l’ennesimo appello ad un lavoro sinergico, nel nome di una più alta unità d’intenti: “In fondo, a loro è stato chiesto solo di dire ai cittadini-committenti, con franchezza ed onestà, quando sarebbero potuti rientrare nella propria casa. Niente di più”. “A questo punto della ricostruzione – conclude – non è più tollerabile giocare sulla buonafede degli aquilani e su continue richieste di proroghe che ritardano solo l’affrontare con serietà i veri problemi”.

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