Torchiarolo, Canale “Infocaciucci”, il Comune non è inerte

In riferimento allo spiacevole episodio del 28 agosto u.s., e ai precedenti dello stesso tipo, presso lo sbocco del Canale “Infocaciucci” a Lido Lendinuso, si rende necessario, in primo luogo, informare cittadini e turisti spesso ignari di quanto quest’Amministrazione stia facendo per  tutelare, a 360 gradi, il proprio territorio e, in secondo luogo, replicare alle […]

In riferimento allo spiacevole episodio del 28 agosto u.s., e ai precedenti dello stesso tipo, presso lo sbocco del Canale “Infocaciucci” a Lido Lendinuso, si rende necessario, in primo luogo, informare cittadini e turisti spesso ignari di quanto quest’Amministrazione stia facendo per  tutelare, a 360 gradi, il proprio territorio e, in secondo luogo, replicare alle sconsiderate e farneticanti dichiarazioni di qualche consigliere di opposizione (“…Incoscienti amministratori: quando la smetterete di far scaricare direttamente in mare la melma proveniente dal depuratore?…”). Di queste, essendo state riportate tra virgolette (Prima Pagina del 29/08/2011) e non risultando essere state smentite, come di tante del passato e di eventuali altre del futuro, il nostro sarà chiamato ad assumere piena responsabilità. Se infatti i cittadini possono comprensibilmente ignorare la reale situazione, ciò non può dirsi per lo scorretto consigliere che, pur  essendo ben informato, finge di ignorare con lo squallido proposito di descrivere un’Amministrazione inerte o peggio, come nella pesantissima frase riportata, connivente con qualche “delinquente inquinatore”!  Sui ripetuti episodi di scarico a mare di acqua non depurata quest’Amministrazione ha da subito, e continua a farlo, posto la sua primaria attenzione, non trascurando il negativo impatto che tali evenienze hanno sul richiamo turistico delle marine torchiarolesi che è notoriamente uno dei punti qualificanti della nostra azione amministrativa. Per questa ragione abbiamo provveduto a segnalare alle Autorità competenti ogni episodio “critico” verificatosi, procedendo a sopralluoghi e supportando attività di indagine dei vari soggetti competenti (Comandi di Polizia locale di Torchiarolo, di San Pietro Vernotico, Carabinieri del N.O.E.). Di tutti gli episodi è stata naturalmente informata la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi che ha aperto un proprio fascicolo d’indagine (Proc. Pen. Nr. 3528/2011) per il quale attendiamo, e seguiamo con scrupolo, i doverosi sviluppi. Prima su propria iniziativa e poi anche su delega della stessa Procura della Repubblica, i Comandi delle Polizie locali di Torchiarolo e San Pietro Vernotico, congiuntamente, hanno verificato, naturalmente già prima del 28 agosto scorso, l’inadeguatezza e i limiti tecnico-strutturali dell’impianto di depurazione del comune di San Pietro Vernotico. I risultati di tali approfondite verifiche sono stati comunicati all’Amministrazione Provinciale, Settore Ecologia e Ambiente, competente per materia. Su altre indagini effettuate, e di cui si è pure data notizia agli uffici competenti, pende naturalmente il segreto istruttorio. Per quanto riguarda l’accusa di aver omesso la collocazione di cartelli col divieto di balneazione, si precisa che ripetutamente, e per molte volte, i cartelli regolarmente apposti sono stati da ignoti rimossi e, per questo motivo, l’Amministrazione sta predisponendone di nuovi. Fa specie che l’accusa di non aver voluto salvaguardare la salute dei nostri bagnanti (in particolare dei bambini, ha precisato il “filantropo”) venga da un consigliere che, quando è stato al governo del paese, ha assistito quotidianamente e h 24 (non esistendo ancora impianto di depurazione a Torchiarolo), allora sì veramente inerte, allo scarico a mare di ogni materiale organico e inorganico. E non ci risulta che allora fossero così presenti cartelli che inibissero la balneazione.  Le bugie hanno le gambe corte. Come la memoria di qualche consigliere comunale!

F.P.

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