Conto alla rovescia per i test universitari, in 90 mila per medicina

Per i circa 90 mila aspiranti medici conto alla rovescia per domani, lunedì  5 settembre, che affronteranno il test di ammissione alle facoltà universitarie statali.  In leggero calo  i posti rispetto al 2010, poco più di 9 mila ancora a disposizione. In tutto, tra chi ha già superato il test negli atenei privati e chi lo tenterà […]

Per i circa 90 mila aspiranti medici conto alla rovescia per domani, lunedì  5 settembre, che affronteranno il test di ammissione alle facoltà universitarie statali.  In leggero calo  i posti rispetto al 2010, poco più di 9 mila ancora a disposizione. In tutto, tra chi ha già superato il test negli atenei privati e chi lo tenterà fra due giorni alle pubbliche, potranno ambire al “camice bianco” 9.501 studenti, contro i 9.527 del 2010. Passerà 1 su 10. I candidati saranno chiamati a rispondere a 80 quesiti. Novità di questa edizione 2011, ricorda il Consiglio universitario nazionale (Cun), è che i quiz di logica, di risoluzione dei problemi e di comprensione del testo saranno più numerosi di quelli strettamente nozionistici. Allo stesso tempo i quesiti scientifici (18 di biologia, 11 di chimica e 11 di fisica e matematica), che tradizionalmente non ottengono grande successo, faranno maggior riferimento ai programmi delle scuole superiori. Così da agevolare i candidati freschi di diploma. Quella che sta per cominciare sarà una settimana di “passione” per le matricole, giorni decisivi per il loro futuro. A rompere il ghiaccio con i test d’ammissione a medicina sono stati nei giorni scorsi le facoltà private (oltre 10 mila candidati per 492 posti). Lunedì in tutta Italia ci si giocherà invece un posto alla statale. Per alcuni sarà il secondo round (dopo la privata, ci si vuole lasciare aperte più strade), per altri invece la prima volta. “Abbiamo bisogno in media di 9 mila nuovi medici ogni anno – afferma il presidente del Cun, Andrea Lenzi – da 10 anni gli immatricolati ai corsi sono 7.500 e alla laurea arrivano in 6.500”. Servono “più immatricolazioni”, “11 mila l’anno”. E soprattutto “le prove di ammissione vanno riformate, introducendo anche i test attitudinali”. L’anno scorso, ricorda il Cun, il punteggio medio ottenuto dagli aspiranti medici ai test era di 31,8, su una scala da 0 a 80. Il voto più alto è stato un 74,25. I candidati si sono dimostrati più preparati nell’area culturale umanistica, meno nell’area scientifica, dove, più frequentemente hanno lasciato la risposta in bianco (una risposta sbagliata prevede una decurtazione di 0,25 punti, una non data vale 0). Lunedì alle statali ci sarà anche la prova di odontoiatria e protesi dentaria: 860 posti (789 nel 2010) a disposizione in 35 sedi. Martedì 6 sarà la volta dei futuri veterinari (958 posti in 13 sedi), mercoledì 7 degli aspiranti studenti dei corsi di laurea magistrale a ciclo unico, direttamente finalizzati alla formazioni di architetto (ingegneria e architettura): 8.600 posti in 51 sedi. Si chiude l’8 settembre con le professioni sanitarie e il 9 con il corso di medicina in lingua inglese (le prove si terranno presso le università di Milano, Pavia, Roma La Sapienza e a Londra, al London Test Centre di Portland House). Ma una volta superato il test, un’altra prova li attende: capire se la facoltà rispecchierà le loro aspettative. Non sono escluse delusioni. A riguardo, il Cun ha presentato un progetto al ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, per istituire ruoli assegnisti o di ricercatore universitario a tempo determinato, destinati a laureati e giovani, per attività di orientamento con i ragazzi delle scuole superiori. Meglio prevenire, dunque, che curare.

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