Calcio: partenza show per la serie A, valanga Juve, Roma e Inter ko

In campionato è amara la prima di Luis Enrique e Gian Piero Gasperini. Almeno quanto è dolce l’avvio della Juventus di Antonio Conte nel nuovo impianto di proprietà. Partenza show per la serie A 2011/12, con una seconda giornata (la prima, a fine agosto, è saltata per lo sciopero dei calciatori) scintillante per bel gioco, messe […]

In campionato è amara la prima di Luis Enrique e Gian Piero Gasperini. Almeno quanto è dolce l’avvio della Juventus di Antonio Conte nel nuovo impianto di proprietà. Partenza show per la serie A 2011/12, con una seconda giornata (la prima, a fine agosto, è saltata per lo sciopero dei calciatori) scintillante per bel gioco, messe di gol e sorprese. La Roma made in Usa esordisce all’Olimpico perdendo (1-2) con il Cagliari (non le accadeva dal 1968). E’ un giallorosso stinto, come quello visto in Europa League, con l’eliminazione nel preliminare. Ad aprire le marcature è Daniele Conti, figlio di Bruno – un pezzo di storia romanista – già al quinto centro contro i capitolini. Raddoppia poi l marocchino El Kabir (all’ esordio e al primo gol in Italia), nel finale De Rossi accorcia le distanze. Nel posticipo, in una gara ricca di capovolgimenti di fronte e belle giocate, va ko l’Inter di Gasperini, sconfitta per 4-3 al Barbera da un Palermo arrembante e mai domo, che rimonta prima lo 0-1 poi l’1-2, per prendere successivamente il largo con un poker, al quale i nerazzurri reagiscono nel finale con il terzo gol, il primo dell’uruguaiano Forlan in Italia. Nell’avvio della seria A, insomma, si impongono le due squadra isolane, le quali, curiosamente, avevano entrambe cambiato allenatore nel pre-campionato (al Cagliari Ficcadenti al posto di Donadoni, nel Palermo Mangia subentrato a Pioli). La prima domenica di pallone era stata inaugurata, all’ora di pranzo. dalla Juve, che aveva dato spettacolo a spese del Parma, travolto con quattro reti (a una) nel nuovo stadio – il primo di proprietà di un club in Italia – dove i bianconeri segnano e poi vanno a stringer mani ai tifosi, lì a un passo dal campo come in Inghilterra. Aveva aperto le marcature Lichtsteiner, poi imitato da Pepe, dal cileno Vidal e da Marchisio. Il rigore trasformato da Giovinco in zona Cesarini non cambia quanto di buono mostrato. Oltre a Cagliari, Juventus e Palermo, in cima alla classifica ecco il Napoli (passato con autorevolezza ieri sera sul campo sintetico del Cesena, lasciano il segno Lavezzi, Campagnaro e Hamsik), l’Udinese (corsara in casa del Lecce con Basta ed il ‘solito’ Di Natale) e la Fiorentina, che – dopo un’estate ricca di contestazioni – contro il Bologna ritrova gli applausi del Franchi grazie alle reti di Gilardino e Cerci, attaccanti che sembravano destinati a lasciare Firenze, destinazione Genoa e Manchester City. Una giornata che va ricordata anche per la rimonta del Novara, neopromosso. A Verona contro il Chievo la squadra di Tesser si trova sotto di due gol (a segno Pellissier e Thereau), ma non molla e – complice l’espulsione di Sardo per doppia ammonizione – risale la china grazie a Marianini e Paci. E’ invece una mezza sconfitta quella che incassa il Genoa al Ferraris, costretto al 2-2 dall’Atalanta. Preziosi già critica, Malesani non può che incassare. I rossoblù passano in vantaggio con Veloso. Ma poi subiscono la rimonta finalizzata dalla doppietta del neoacquisto Maximiliano Moralez, argentino arrivato dal Velez, 160 centimetri di velocità e tecnica. Mesto agguanta il pari in avvio di ripresa, ma il presidente Preziosi storce la bocca. I nerazzurri, gravati dai 6 punti di penalità per il Calcioscomesse, cominciano comunque una faticosa risalità.

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