ANT, una punta d’eccellenza in Italia delle cure palliative

Secondo quanto emerge da un’indagine nazionale sul “Sistema delle cure palliative domiciliari” , per molti italiani la possibilità di ricevere cure palliative a casa propria resta un miraggio. Solo 6 Asl su 10 garantiscono il servizio, e sono soprattutto al Nord. In questo contesto si inserisce l’operato della Fondazione ANT Italia Onlus, la più grande […]

Secondo quanto emerge da un’indagine nazionale sul “Sistema delle cure palliative domiciliari” , per molti italiani la possibilità di ricevere cure palliative a casa propria resta un miraggio. Solo 6 Asl su 10 garantiscono il servizio, e sono soprattutto al Nord. In questo contesto si inserisce l’operato della Fondazione ANT Italia Onlus, la più grande realtà privata a servizio del pubblico attiva nel nostro Paese nel campo dell’assistenza socio-sanitaria domiciliare gratuita e delle cure palliative per i Sofferenti oncologici, che rende noti i dati del proprio bilancio operativo al 30 giugno 2011. Aumentano gli assistiti in tutta Italia, aumenta il numero delle giornate di assistenza erogate, dei servizi garantiti e degli operatori impegnati, così come sono in crescita i numeri relativi ai progetti di prevenzione e ai servizi psicologici a supporto dei Sofferenti e delle loro Famiglie.

“In 5 regioni su 9 in cui siamo presenti abbiamo in essere una convenzione con la ASL del territorio. Nelle altre regioni operiamo in regime di assoluto volontariato – precisa Raffaella Pannuti, Presidente della Fondazione ANT. Secondo i dati della ricerca di Age.na.s. – prosegue Pannuti – i Sofferenti assistiti in regime di cure palliative nel 2008 sono stati in totale 68.628. Nello stesso anno noi come ANT ne abbiamo assistiti 8.373, ovvero una percentuale pari al 12% del totale. ANT rappresenta dunque una risorsa indispensabile per il Servizio Sanitario Nazionale – sottolinea il Presidente Pannuti – e siamo pronti a collaborare ancor più strettamente con le strutture pubbliche per contribuire così alla copertura di un settore della nostra sanità in cui viene richiesto sempre più un investimento in termini di programmazione e di risorse nel prossimo futuro, alla luce del progressivo invecchiamento della popolazione nel nostro Paese, che rende le cure palliative sempre più indispensabili per un’ampissima fascia sociale. Siamo dunque pienamente disponibili a mettere in campo tutta la nostra competenza, la professionalità e l’esperienza maturata in oltre 32 anni di attività in questo settore.”

E’ un sistema con più ombre che luci quello delle cure palliative domiciliari del Servizio Sanitario Nazionale che emerge dall’indagine sopra citata: l’offerta di questi servizi è in molti casi lacunosa, disomogenea sul territorio nazionale, poco flessibile. E nelle realtà dove il sistema funziona, soprattutto nel Nord Italia, sono due gli atout vincenti: le équipe professionali strutturate e supportate da organizzazioni del terzo settore; e i medici di medicina generale, talvolta gli unici punti di riferimento in grado di garantire un percorso palliativo domiciliare.

Per quanto riguarda l’operato della Fondazione ANT, che ha dato vita al servizio di assistenza domiciliare a partire dal 1985, sono stati 83.725 i Sofferenti oncologici assistiti gratuitamente a domicilio al 30 giugno 2011. Di questi, il 55% sono uomini e il 45% donne, percentuali che rimangono costanti rispetto al confronto con l’anno precedente. 6.263 gli assistiti nel primo semestre 2011 (quasi l’8% in più rispetto allo stesso periodo del 2010) 13.621.454 le giornate di assistenza garantite (più 8% rispetto al primo semestre 2010) con una media per Sofferente che si attesta sugli 85 giorni. 2.462 gli assistiti deceduti nel primo semestre 2011 (il 9% in più confronto al 2010) di cui il 78% a domicilio, con medie regionali che vanno dall’ Emilia-Romagna, dove sono il 59% le persone che scelgono di passare gli ultimissimi giorni della propria vita a casa, alla Puglia, dove si raggiungono percentuali del 94%.

Di conseguenza, anche il personale che opera per la Fondazione vede aumentare i propri numeri: nei 20 Ospedali Domiciliari Oncologici (ODO-ANT) distribuiti in 9 regioni italiane (Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, Marche, Toscana, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata) lavorano per ANT 401 diverse figure professionali tra medici, infermieri, psicologi, nutrizionisti, fisioterapisti, operatori socio-sanitari, farmacisti e funzionari, pari al 9.5% in più rispetto al primo semestre 2010.

Anche le attività di prevenzione oncologica portate avanti dalla Fondazione – sempre gratuite per chi effettua la visita – sono in consistente aumento: 38.188 (più 34%) le visite di prevenzione gratuite nel solo progetto Melanoma, realizzato in 36 diverse province, cui si aggiungono i progetti Donna e Tiroide. Per quanto concerne infine il servizio di supporto psicologico domiciliare gratuito, offerto dalla Fondazione ANT da oltre 20 anni (una tra le primissime esperienze in tal senso in Italia) sono state 8.121 le prestazioni totali nel primo semestre 2011, pari a un più 15% rispetto al semestre 2010 di riferimento.

In una realtà come quella fotografata dall’indagine nazionale sul “Sistema delle cure palliative domiciliari”, l’operato della Fondazione ANT emerge come una punta d’eccellenza in Italia, frutto della solidarietà e dell’impegno di tanti a servizio della comunità.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *