Il colloquio tra Berlusconi e Lavitola

Pubblichiamo la trascrizione della telefonata, il cui audio è su Repubblica.it, tra Silvio Berlusconi e Valter Lavitola. La chiamata risale al mese di ottobre del 2009. Il lodo Alfano, di cui si parla nella telefonata, è stato da poco parzialmente bocciato dalla Corte Costituzionale. BERLUSCONI: Pronto? LAVITOLA: Presidente, salve. BERLUSCONI: Ciao Valter. LAVITOLA: Come sta, […]

Pubblichiamo la trascrizione della telefonata, il cui audio è su Repubblica.it, tra Silvio Berlusconi e Valter Lavitola. La chiamata risale al mese di ottobre del 2009.
Il lodo Alfano, di cui si parla nella telefonata, è stato da poco parzialmente bocciato dalla Corte Costituzionale.

BERLUSCONI: Pronto?
LAVITOLA: Presidente, salve.
BERLUSCONI: Ciao Valter.
LAVITOLA: Come sta, anzitutto
BERLUSCONI: Eh, come sto. Eh, ho tutti contro. E in più ho una cosa che pende sulla testa di 750 milioni e dall’altra parte ho i giudici che mi odiano, che sono dei criminali, del Palazzo di giustizia di Milano, che hanno già ricominciato a muoversi con la Corte Costituzionale, che gli ha dato il via libera per tornare alla caccia all’uomo…
A questo punto Lavitola suggerisce a Berlusconi di riproporre il lodo Alfano, sia pure in forma modificata.
BERLUSCONI: No, no, no, no. Non ho una maggioranza così completa.
LAVITOLA: No, presidente, mi scusi, non mi sono spiegato: si ripresenta il Lodo Alfano con qualche…
BERLUSCONI: Sì, ma non me lo approvano i fascisti, cioé Fini non ci sta.
LAVITOLA: A ripresentare il Lodo Alfano?
BERLUSCONI: Sì.
LAVITOLA: Ma lei ci ha parlato?
BERLUSCONI: Ma no, non ci ho parlato…
LAVITOLA: Presidente vedrà che lui su questo ci sta, altrimenti qui rischia di scoppiare tutto. Mica è scemo veramente, questo. Mica è scemo, presidente: guardi questa può essere la soluzione.
BERLUSCONI: Ma non credo che possa poi il Parlamento ripresentare una legge…
LAVITOLA: Ma lei mica la ripresenta identica, lei la ripresenta con qualche modifica e questo gli riblocca tutto e in tre mesi arriva la prescrizione e chi se ne frega. La telefonata prosegue ancora sul Lodo Alfano, poi Lavitola passa all’argomento Guardia di Finanza, che è quello per il quale ha chiamato il premier.
LAVITOLA: … Quella questione di cui le venni a parlare…Si ricorda qual era la faccenda del generale? O no?
BERLUSCONI: Sì, che lui si proponeva..
LAVITOLA: No, non per fare il numero uno. Per fare una mediazione e lui fare il numero due. La mediazione la sta facendo il ministro ed è quasi fatta. Lei mi autorizzò a parlargliene. Lui mi ha detto che teneva tutto fermo fino a quando lei non si muoveva e noi si rischia il caso che da persone proprio amiche amiche amiche rischiamo insomma quanto meno che gli diventiamo antipatici.
BERLUSCONI: … e allora lo devo chiamare
LAVITOLA: Lo deve chiamar subito. Perché queste qui sono cose che se noi i problemi non li risolviamo alla base…
BERLUSCONI: Gli fissiamo un appuntamento
LAVITOLA: Un appuntamento a breve giro
BERLUSCONI: Allora lui si chiama? Spaziante.
LAVITOLA: Marinella ha tutto. Se lei lo facesse chiamar subito… Io adesso sto andando a un appuntamento lì. Li sto cercando di tenere per i capelli e solo che sono tornato ieri dal Brasile.
BERLUSCONI: Si, si va bene.
LAVITOLA: Un’ultima cosa. Ho mandato un appunto a Marinella dove anche sul finanziamento all’editoria Tremonti, la sa tutta bene Bonaiuti la cosa, Tremonti ha detto che non concede questi soldi che già ci sono per legge approvata in Parlamento. Se non ci parla lei. Marinella ha l’appunto.
BERLUSCONI: E’ solo una cosa nei confronti del tuo giornale?
LAVITOLA: No, non è solo nei confronti del mio giornale. Il mio giornale ovviamente salta. Ma c’é anche Libero, ci sono anche altri giornali che pigliano il finanziamento pubblico, anche quelli della sinistra.
BERLUSCONI: Va bene.
LAVITOLA: Comunque, Marinella ha l’appunto. Ci parla lei? Tenga presente: vanno disoccupati altri tremila giornalisti. In questo momento questo è un dramma.
BERLUSCONI: Va bene.
LAVITOLA: Dottore, ci pensa a quella storia sul lodo?
BERLUSCONI: Va bene, sì.
LAVITOLA: Un bacione.
BERLUSCONI: Sì, ciao.
LAVITOLA: Grazie a lei. Una bacione, stia su, dottore. Un bacione.
BERLUSCONI: Ciao.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *