Situazione economica abruzzese poco rosea e futuro incerto

Il sistema industriale abruzzese nel complesso conferma capacità di recupero delle posizioni perse nel periodo di crisi, anche se in generale la situazione economica rimane poco rosea e il futuro incerto: cresce l’export, resta negativo solo l’andamento dell’occupazione su base annua, la domanda interna aumenta meno della estera. E’ quanto emerge dall’indagine congiunturale sulle imprese […]

Il sistema industriale abruzzese nel complesso conferma capacità di recupero delle posizioni perse nel periodo di crisi, anche se in generale la situazione economica rimane poco rosea e il futuro incerto: cresce l’export, resta negativo solo l’andamento dell’occupazione su base annua, la domanda interna aumenta meno della estera. E’ quanto emerge dall’indagine congiunturale sulle imprese manifatturiere relativa al secondo trimestre del 2011, effettuata dal Centro regionale di studi e ricerche economico-sociali (Cresa), istituito dalla Camere di Commercio d’Abruzzo. Nello studio si prevede una crescita molto modesta nei prossimi sei mesi “con perplessità per la tenuta dei livelli occupazionali”. L’indagine è stata presentata in una conferenza stampa dal presidente del Cresa, Lorenzo Santilli, che è anche presidente della Camera di Commercio della provincia dell’Aquila, e da Francesco Prosperococco, anch’egli direttore del Cresa e della Camera di Commercio della provincia dell’Aquila. L’indagine è stata condotta su 411 imprese manifatturiere con almeno 10 addetti operanti nella regione. I risultati evidenziano una crescita, piuttosto sostenuta su base annua e più modesta su base trimestrale, di produzione, fatturato, export e portafoglio ordini. A livello di dati, rispetto allo stesso periodo del 2010 particolarmente positivo l’andamento dell’export (+10,4%) e del portafoglio ordini provenienti dal mercato internazionale (+12,8%), più modeste le variazioni di fatturato (+7,6%) e delle commesse nazionali (+5,0%), in calo l’occupazione (-0,7%) che, invece, su base trimestrale, mette a segno un +2,0%. Sotto il profilo congiunturale, invece, si evidenzia un incremento della produzione (+2,7%) che consegue ad un maggior grado di utilizzo degli impianti (da 68% del primo trimestre al 71% del trimestre in esame).Mostrano difficoltà le piccole imprese (10-49 addetti), per le grandi imprese a trascinare la ripresa sono le aziende con oltre 250 addetti che presentano nel complesso le maggiori variazioni positive di tutti gli indicatori su base sia trimestrale che annua. Un quadro abruzzese con luci e tante ombre per i vertici del Cresa. Per il presidente Santilli, “la situazione abruzzese é conseguente all’incertezza economica del nostro Paese, in particolare all’Aquila il sistema imprese si sforza di crescere ma non c’é coincidenza con la ripresa occupazionale”. Per il direttore Prosperococco, “ci sono numerosi elementi di incertezza, la foto scattata evidenza un Abruzzo fermo. A livello di produzione siamo 10 anni indietro per l’industria manifatturiera. Un recupero è determinato dal settore dei trasporti e dalla domanda esterna”. “Occorre dare una giusta lettura dei dati – ha proseguito – che se vengono generalizzati appaiono ‘drogati’. L’export, che interessa le grandi aziende, riguarda i trasporti e la Germania é il principale cliente della nostra regione, seconda solo al Trentino Alto Adige”. Prosperoccocco si è poi soffermato sull’occupazione. “I livelli occupazionali – ha detto – rilevano una leggera flessione. Il problema è nella composizione delle strutture produttive. C’é l’incertezza del ‘ristagno’ dell’economia. Nelle aspettative occupazionali Chieti presenta dei dati negativi”. Ottimo l’andamento del settore dei mezzi di trasporto, positive anche le performance dell’alimentare e, sia pure con qualche incertezza rispetto alla tenuta sul mercato internazionale, dell’elettromeccanica. In difficoltà la chimico-farmaceutica, che solo nelle vendite estere attuali e future conferma la propria capacità competitiva. Sotto il profilo territoriale, si osservano su base annua i consistenti incrementi della provincia di Chieti e gli andamenti più critici delle altre province caratterizzati da variazioni positive, in genere di lieve entità, e contrazioni. Le previsioni degli operatori per i prossimi sei mesi sono pessimistiche per l’occupazione, leggermente prevalenti le aspettative di crescita di produzione, fatturato e ordini.

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