L’Aquila “Attenti a quei due”, confermato sequestro materiale indagati

Marco Billi, il Gip del Tribunale dell’Aquila, Marco Billi, ha convalidato ieri il sequestro del materiale ad alcuni indagati nell’ambito dell’inchiesta denominata “Attenti a quei due”, che secondo la procura della Repubblica dell’Aquila consiste in un tentativo di truffa relativo a parte dei 12 milioni di euro, i cosiddetti fondi Giovanardi, stanziati per progetti sociali nei […]

Marco Billi, il Gip del Tribunale dell’Aquila, Marco Billi, ha convalidato ieri il sequestro del materiale ad alcuni indagati nell’ambito dell’inchiesta denominata “Attenti a quei due”, che secondo la procura della Repubblica dell’Aquila consiste in un tentativo di truffa relativo a parte dei 12 milioni di euro, i cosiddetti fondi Giovanardi, stanziati per progetti sociali nei comuni del cratere dal Dipartimento delle politiche della famiglia. I sequestri sono stati effettuati nello abitazioni delle due persone agli arresti domiciliari, il dipendente della Presidenza del Consiglio dei Ministri Fabrizio Traversi, 62 anni di Roma, e il medico aquilano Gianfranco Cavaliere, 36 anni dell’Aquila, e di uni dei tre indagati, il sindaco di San Demetrio, Silvano Cappelli, comune “capofila” nel progetto “L’Aquila Città Territorio”. Intanto, oggi sono continuate le indagini da parte del pm Antonietta Picardi, che ha ascoltato alcune persone nella condizione di informare sui fatti. Secondo l’accusa, Traversi e Cavaliere avrebbero con un sistema di Onlus, fondazioni e associazioni, tentato di distrarre circa 9 dei 12 milioni di euro raggirando rappresentanti istituzionali, soprattutto sindaci. Le ipotesi di reato per i due arrestati sono di concorso in tentata truffa aggravata continuata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, millantato credito, tentativo di estorsione. A Traversi viene contestato anche il peculato. Nell’inchiesta ci sono anche altri due indagati: Nicola Ferrigni, presidente di Eurispes Abruzzo che, secondo l’accusa, avrebbe avuto il ruolo di reperire stagiste che avrebbero lavorato gratuitamente mentre il loro compenso finiva nelle tasche degli indagati, e Mimmo Srour, ex assessore regionale e provinciale, per una serie di vizi procedurali sull’ingresso della Provincia dell’Aquila nella Fondazione “Abruzzo Solidarietà e Sviluppo”. L’operazione è stata condotta dai carabinieri del Nucleo operativo ed ecologico (Noe) di Pescara.

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