Truffa fondi sociale: sindaco di San Demetrio né Vestini da Pm

“Si è trattato di un colloquio chiarificatore, proficuo, in cui la procura ci ha spiegato le fonti di prova che ha in mano e quello che vuole fare. Adesso ci vediamo bene le carte e poi ci ripresenteremo per rispondere alle domande”. Così al termine del’interrogatorio di oggi in procura del suo assistito l’avvocato Ernesto […]

“Si è trattato di un colloquio chiarificatore, proficuo, in cui la procura ci ha spiegato le fonti di prova che ha in mano e quello che vuole fare. Adesso ci vediamo bene le carte e poi ci ripresenteremo per rispondere alle domande”. Così al termine del’interrogatorio di oggi in procura del suo assistito l’avvocato Ernesto Venta, legale di fiducia di Silvano Cappelli, sindaco di San Demetrio né Vestini (L’Aquila) uno dei tre indagati nell’ambito dell’inchiesta sul presunto tentativo di truffa relativo a circa 9 dei 12 milioni di fondi per il sociale stanziati dal dipartimento Politiche per la famiglia. Il primo cittadino è stato sentito per due ore dal pm titolare dell’inchiesta Antonietta Picardi, e dai militari del Nucleo operativo ecologico (Noe) dei carabinieri di Pescara, che hanno portato avanti l’indagine. L’inchiesta dalla Procura della Repubblica dell’Aquila ha portato agli arresti domiciliari Fabrizio Traversi, 62 anni dipendente della presidenza del Consiglio dei ministri, e Gianfranco Cavaliere, 36 anni, medico aquilano, accusati di aver tentato di distrarre fondi attraverso un sistema di onlus, fondazioni e associazioni e ingannando rappresentanti istituzionali, tra cui molti sindaci. “L’obiettivo per cui mi sono sempre accanito – ha detto ancora il primo cittadino di San Demetrio – è sempre stato rivolto alla ricerca di finanziamenti per il sociale, è una tematica fondamentale per qualsiasi Comune colpito dal terremoto, il sociale prima di tutto. Chiunque si è avvicinato a me mi ha fatto del bene, davanti a me sono passate tante persone”, ha proseguito riferendosi probabilmente a Traversi e Cavaliere. Alla domanda dei giornalisti se rifarebbe le stesse cose, Cappelli ha risposto: “Certamente sì, lo sottoscrivo dieci volte perché io ho sempre inteso la Fondazione quale strumento di aggregazione, di ricostruzione del tessuto sociale ed economico del territorio”. “Il contesto in cui è accaduto tutto ciò è particolare – ha detto ancora Cappelli – perché in un momento di difficoltà per un amministratore, quando una persona si presenta con quelle referenze e ti propina dei progetti utili per il territorio diventa difficile capire se ti sta fregando”. Il riferimento sembra per Fabrizio Traversi, agli arresti domiciliari nell’ambito della stessa inchiesta, dipendente della presidenza del Consiglio. Nell’inchiesta sono indagate altre due persone: Nicola Ferrigni di 35 anni di Roma, sociologo dell’Eurispes e Mimmo Srour, ex assessore provinciale alla Ricostruzione, il cui interrogatorio è stato fissato per il 3 ottobre prossimo.

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