Intercettazioni: la Bongiorno si dimette, Pd insorge

“Trovo inaccettabile che sia bastato uno schioccar di dita del premier per mandare in fumo due anni e mezzo di lavoro” sul ddl intercettazioni. Lo ha detto la presidente della Commissione giustizia, Giulia Bongiorno, spiegando le dimissioni da relatrice del provvedimento. “Con questa modifica, tutte le intercettazioni che nel corso del tempo verranno conosciute anche […]

“Trovo inaccettabile che sia bastato uno schioccar di dita del premier per mandare in fumo due anni e mezzo di lavoro” sul ddl intercettazioni. Lo ha detto la presidente della Commissione giustizia, Giulia Bongiorno, spiegando le dimissioni da relatrice del provvedimento. “Con questa modifica, tutte le intercettazioni che nel corso del tempo verranno conosciute anche dalla difesa, non solo non potranno essere pubblicate, e questo va bene, ma non se ne potrà nemmeno dare notizia. Per voi giornalisti è una grave compressione perché, a quel punto, di fatto, non si potrà dare contezza di alcuni fatti che possono essere assolutamente rilevanti. Ripeto, io ero contraria alla pubblicazione dei testi. Ma almeno la notizia, il contenuto, il riassunto, almeno questo bisognava consentirlo”. Con queste Il presidente della commissione Giustizia ha bocciato l’emendamento del Pdl.

“In questo nuovo testo quindi non mi riconosco per nulla e quindi lascio mano libera al nuovo relatore”, ha affermato Giulia Bongiorno (Fli), al termine della seduta del comitato dei nove che ha dato parere favorevole all’emendamento Costa-Contento.

“Moody’s ci declassa e noi – dice Bersani – parliamo di intercettazioni. Questo è un governo che pensa solo agli affari suoi”.

David Sassoli, capogruppo del Pd al Parlamento europeo afferma: “E’ sconfortante che mentre in Europa si discute delle misure urgenti da mettere a punto per contrastare la bufera finanziaria, in mezzo alla quale si trova anche il nostro Paese, in Italia il Parlamento rimanga ostaggio degli interessi privati di un presidente del Consiglio diventato la macchietta di se stesso. Se approvata, la legge sulle intercettazioni – continua il giornalista – sarebbe una vergogna nel merito, perché rappresenta un inaccettabile bavaglio alla libertà di informazione, e nel metodo, perché il Paese, anziché rimanere imbrigliato dagli interessi privati del premier, ha invece bisogno di un governo che si occupi finalmente dell`Italia”.

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