Ieri al Cairo ci sono stati circa 23 persone morte e centinaia dopo gli scontri fra soldati, polizia militare e copti che protestavano per far rimuovere dal suo posto il governatore Mostafa al-Sayed, di Aswan, dove la scorsa settimana è stata distrutta una chiesa. Davanti alla sede della televisione di Stato è scoppiata la guerriglia, tra esercito e manifestanti e tra questi e alcuni gruppi di musulmani.
Nella capitale egiziana è stato decretato il coprifuoco fino alle 7 di questa mattina.
Secondo testimoni oculari sentiti dall’Ansa, i copti che in corteo si stavano recando verso il palazzo Maspero sarebbero stati attaccati con bottiglie molotov, lanci di pietre e armi da fuoco da teppisti e «baltageya» (si definiscono cosi« in arabo violenti e criminali comuni al soldo dei controrivoluzionari). Alla reazione con lanci di pietre dei partecipanti alla manifestazione sarebbero poi intervenuti soldati e poliziotti sparando con le armi in dotazione e lanciando lacrimogeni per disperdere i protestatari.
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