Nave incagliata, rischio disastro ambientale

Corsa contro il tempo in Nuova Zelanda, 250 persone fra cui specialisti accorsi da Australia, Gran Bretagna, Olanda e Singapore, sono impegnate nelle operazioni di pompaggio, raccolta e contenimento del petrolio riversatosi in mare a causa dela nave porta-container Rena. Le previsioni meteo indicano l’arrivo di una burrasca in serata, se la nave dovesse spaccarsi, […]

Corsa contro il tempo in Nuova Zelanda, 250 persone fra cui specialisti accorsi da Australia, Gran Bretagna, Olanda e Singapore, sono impegnate nelle operazioni di pompaggio, raccolta e contenimento del petrolio riversatosi in mare a causa dela nave porta-container Rena.

Le previsioni meteo indicano l’arrivo di una burrasca in serata, se la nave dovesse spaccarsi, l’intero carico di carburante potrebbe riversarsi in mare creando in un’area incontaminata un enorme disastro ambientale. Gli armatori della nave non hanno dato una spiegazione per l’incidente, ma assicurano di “collaborare pienamente con le autorità locali” per minimizzare il danno.

La nave contiene 1.700 tonnellate di carburante pesante, grande preoccupazione per Leigh Stevens, esperto di ambiente commenta, “E’ davvero difficile da disperdere, sappiamo che in parte non sarà possibile eliminarlo”.
Nessun membro dell’equipaggio è rimasto ferito nell’incidente, ma lo scontro con la barriera ha aperto una falla nello scafo e la nave è inclinata di 12 gradi.
Le autorita’ sanitarie hanno invitato a non mangiare frutti di mare nella zona di Mount Maunganui.

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