Convegno di Agopuntura in Abruzzo

I prossimi 22 e 23 ottobre, a Villa Rosa di Martinsicuro, in provincia di Teramo, si terrà, presso il salone parrocchiale della chiesa di San Gabriele, un convegno che riunirà alcuni fra i maggiori agopuntori italiani. Promosso dalla Associazione “Insieme…oggi e domani”, l’evento ha avuto il supporto scientifico della Scuola Italiana di Agopuntura (SIdA), realtà […]

I prossimi 22 e 23 ottobre, a Villa Rosa di Martinsicuro, in provincia di Teramo, si terrà, presso il salone parrocchiale della chiesa di San Gabriele, un convegno che riunirà alcuni fra i maggiori agopuntori italiani. Promosso dalla Associazione “Insieme…oggi e domani”, l’evento ha avuto il supporto scientifico della Scuola Italiana di Agopuntura (SIdA), realtà fra le più avanzate e riconosciute in Europa, nella ricerca clinica in campo agopunturale. Non scuola di formazione ma movimento culturale la SIdA fa riferimento ad altri gruppi di divulgazione e studio, come l’Associazione Medica per lo Studio de L’Agopuntura, il Centro Studi Xin Shu e la Scuola Italo-Cinese di Agopuntura di Roma. Le distanze tra la medicina cinese e la medicina occidentale sono prima di tutto distanze tra ambiti di pensiero più vasti, differenze nella concezione della natura e del suo rapporto con l’uomo, ma ancora più profondamente differenze tra modi di sistematizzare il mondo e di pensarne i problemi. Se le domande che ci si pongono sono diverse non deve sorprendere che le risposte siano molto differenti e difficilmente comparabili. Esistono inoltre problemi più triviali ma che discendono dai primi ed il convegno mostrerà in che modo si debba procedere nella conciliazione, senza tradimenti, fra questi pensieri e come sia importante, sotto il profilo pratico ed epistemico, un totale rispetto di entrambi. Quella di classificare è un’esigenza naturale nell’uomo ed è anche il modo con cui, nella tradizione occidentale, si studia la varietà del mondo naturale. Classificare significa fare ordine all’interno di un insieme eterogeneo, raggruppando gli elementi in categorie più o meno omogenee al loro interno. Ma, attraverso il pensiero orientale, è possibile un altro ordine meno rigido e cristallizzato ed un differente pensiero. Questo è definito, solitamente, olistico, con riferimento all’Olismo: tesi epistemologica secondo cui l’organismo biologico o psichico deve essere studiato in quanto totalità organizzata (in greco holos significa infatti “tutto, intero”). Ogni sistema, dagli atomi alle galassie, è un intero. Ciò significa che non può essere ridotto ai suoi componenti. La sua specifica natura e le sue capacità derivano dall’interattività e dalle relazioni delle sue parti. Tale interazione è sinergica, e genera “proprietà emergenti” e nuove possibilità che non sono prevedibili sulla base delle caratteristiche delle parti separate – proprio come nel caso dell’acqua, la cui umidità non potrebbe essere prevista prima che ossigeno e idrogeno si combinino, o ancora nella resistenza alla trazione dell’acciaio, che è di gran lunga superiore alla somma della resistenza del ferro e del nickel. L’olismo descrive, inoltre, un universo naturale in cui tutto è in continuo mutamento e nel quale non cessano mai di emergere nuovi elementi. La struttura di un intero non è mai fissa. Si tratta di un modello che, ben lungi dall’essere statico, continua a mutare e a espandersi in modo da assorbire nuovi fattori e dinamiche. In quanto tale, descrive non solo le forze evolutive del cosmo, ma anche il significato della vita nel mondo moderno: interconnesso e in continuo mutamento. Sulla base di questa comprensione, nell’olismo si presta una grande attenzione alla formulazione delle teorie, giacché vogliamo evitare di asserragliarci su forme di credo, mantenendoci invece aperti a nuove intuizioni e spiegazioni. Secondo il modello agopunturale, quindi, secondo la Medicina Cinese, che è a tutti gli effetti Medicina Olistica, la malattia è un “segnale rosso” da vedere, per giungere alla “sensazione primaria” che l’ha generata. In questa visione, il malato ì deve vedere il proprio conflitto a volte molto profondo e accettare la trasformazione anche lenta e difficile. Non ci sono malattie ma solo malati, ognuno diverso, ognuno col suo potenziale, l’inquinamento o il cibo essendo marginali – che sono sempre specchi del nostro consumismo generale, anche se lo detestiamo è sempre un riflesso. Vi sono fumatori che non hanno mai il cancro al polmone ed altri che non hanno mai fumato, diranno che .. è il fumo passivo che li uccide, perché non riescono a vedere il vero problema: in genere una tristezza profonda e distruttiva. La trasformazione può avvenire sia cambiando totalmente ottica, entrando visceralmente nell’energia del conflitto o dispiacere, sia accogliendo la …morte, come facente parte dell’eterno ciclo e di cui noi non vogliamo più nemmeno sentir parlare. Queste “nuove vie” sono da render note a mio avviso, perché confermano la coscienza come ologramma, dove la causalità non ha più ragione d’essere. Oltre a ciò, nella visione più propria dell’antica tradizione che AMSA, SICA e SIdA perseguono una via spirituale (non in senso soltanto religioso, ma piuttosto nel senso sacrale del termine), che va definita ed orientata come possibile “terza via” fra soma e psiche, parallela a un fenomeno di emergenza analogo nel mondo della politica. E che non si tratti soltanto di una teoria, ma di un modo di pensare e di comprendere la realtà che si adatta perfettamente al mondo moderno, ai suoi interminabili mutamenti e al flusso di nuove informazioni, saranno gli illustri relatori ad illustrarcelo a Villa Rosa il 22 e 23 prossimi. Saranno loro ad avere il compito di dimostrare che questa nuova spiritualità ha parametri di approccio tanto “olistici” che pragmatici quanto appropriato ed è possibile definirla “spiritualità aperta e contemporanea, senza leader né dogmi, ma che affonda le sue convinzione su una millenaria e variegata tradizione. Nel corso dei due giorni del congresso, poi, si presenteranno i risultati di ricerche cliniche condotte su diverse patologie, trattate con successo mediante agopuntura.

Carlo Di Stanislao

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