La lira va in pensione: parte la campagna “L’ultima lira” per il “tesoretto” in circolazione

Dall’immagine stampata sulle vecchie mille lire Maria Montessori chiede agli italiani di poter andare in pensione, dopo aver compiuto un’ultima buona azione. Insieme a lei Guglielmo Marconi, Raffaello, Caravaggio e tutti gli altri personaggi illustri raffigurati sulle vecchie banconote, si uniscono al coro per sostenere “la prima raccolta fondi che non ti costa un euro”. […]

Dall’immagine stampata sulle vecchie mille lire Maria Montessori chiede agli italiani di poter andare in pensione, dopo aver compiuto un’ultima buona azione. Insieme a lei Guglielmo Marconi, Raffaello, Caravaggio e tutti gli altri personaggi illustri raffigurati sulle vecchie banconote, si uniscono al coro per sostenere “la prima raccolta fondi che non ti costa un euro”. È stata lanciata questa mattina a Roma la campagna “L’ultima lira” promossa da Prosolidar, il Fondo nazionale del settore del credito per progetti di solidarietà, insieme a Biblioteca vaticana, Emergency, Terres des hommes e Unhcr. L’obiettivo è di destinare le monete del vecchio conio, che usciranno definitivamente dalla circolazione il 28 febbraio prossimo a progetti di solidarietà. Si stima che nelle case degli italiani ci siano ancora circa 2.500 miliardi di lire. Tra i nostalgici, i collezionisti e gli inconsapevoli, sono comunque in  tanti a tenere nel cassetto le monete del vecchio conio.

Secondo i dati forniti a fine agosto da Bankitalia sono 300 milioni le banconote ancora in circolazione (per un valore di 2.500 miliardi, pari a un miliardo e 300 milioni di euro). Tra le banconote non ancora restituite al primo posto spiccano le mille lire, ne mancano infatti all’appello ancora 196 milioni di pezzi; seguite da circa 12 milioni di pezzi da 100mila lire. Risultano in circolazione anche 300mila pezzi di banconote da 500mila lire (per un valore di 150 miliardi di lire), 40,6 milioni di pezzi da diecimila lire, 30,9 milioni da cinquemila e 21,6 milioni per il taglio da duemila.“La lira scadrà definitivamente il 28 febbraio. Abbiamo deciso di svegliare gli italiani, che hanno nel cassetto questo tesoretto e chiedere di donare le vecchie banconote per iniziative di solidarietà- sottolinea Edgardo Iozia, presidente di Prosolidar-. Questa è una duplice operazione: di servizio, perché ricorda alle persone che la lira sta per scadere e di appello all’impegno, chiedendo di donare per progetti di aiuto”. Grazie a un accordo con Abi, infatti, dal 20 ottobre al 31 gennaio 2012 sarà possibile donare le monete del vecchio conio nei 18mila sportelli delle banche che hanno aderito all’iniziativa (Intesa Sanpaolo; UniCredit, Monte Paschi Siena, Ubi Banca, Banca popolare, Bnl-Bnp Paribas, Banca popolare di Sondrio, Banca del Piemonte).

Saranno cinque i progetti finanziati dalla campagna di Prosolidar: il primo ha l’obiettivo di restituire alla città di Napoli i beni sequestrati alla malavita per destinarli a iniziative sociali. Terres des hommes ed Emergency destineranno, invece, le vecchie lire a progetti per l’infanzia. Nel primo caso verranno finanziate le Case del sole, costruite in Asia, America latina e Asia “per ridare un futuro ai più piccoli- sottolinea il presidente dell’associazione Raffaele Salinari-. La collaborazione tra Prolosidar e Abi apre nuovi spazi di convergenza tra il settore pubblico e le organizzazioni non governative. L’appello che lanciamo agli italiani è quello di reinvestire il passato in un futuro migliore per i più piccoli”. Con le lire raccolte Emergency finanzierà un centro pediatrico a Bangui, nella Repubblica Centrafricana, che cura i bambini fino ai 14 anni. “Sarebbe bello se la vita della lira si concludesse con un gesto di solidarietà importante- sottolinea il vicepresidente di Emergency, Alessandro Bertani.

Dello stesso avviso anche Laura Boldrini, portavoce dell’Unhcr. “È sorprendente sapere che ci sono tanti soldi ancora in circolazione – afferma -. La campagna nasce per restituire un valore a queste banconote che stanno andando fuori corso, mettendole a disposizione per una causa umanitaria”. I soldi raccolti serviranno per aiutare l’Unhcr a portare acqua, cibo, beni di prima necessità e kit medici alle migliaia di persone in fuga dalla Somalia. “Questi fondi saranno destinati alla più grande emergenza del Corno d’Africa- aggiunge Boldrini- . Migliaia di profughi si stanno riversando nei paesi confinanti, è una tragedia umanitaria enorme”. L’ultimo progetto finanziato è della Biblioteca vaticana, che vuole destinare l’antico salone sistino a una nuova sala di lettura, favorendo ulteriormente  l’accesso agli studiosi di tutto il mondo. “I beni dell’umanità saranno così messi a disposizione dell’umanità- sottolinea monsignor Cesare Pasini-. In senso ideale e concreto i popoli potranno unirsi attraverso la cultura”. (ec)

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