Intervista esclusiva al teologo Fr Ignatius Manfredonia

“Innalzate la mente piena di fede alla patria celeste e ad essa siano rivolti tutti i nostri palpiti e tutte le nostre aspirazioni”(Padre Pio). Fr. Rosario Sammarco, già Rettore per quattro anni del sacro Convento della Chiesa di San Domenico in Teramo, è oggi Padre Guardiano dei Francescani dell’Immacolata nella comunità di Tivoli. Con il […]

“Innalzate la mente piena di fede alla patria celeste e ad essa siano rivolti tutti i nostri palpiti e tutte le nostre aspirazioni”(Padre Pio). Fr. Rosario Sammarco, già Rettore per quattro anni del sacro Convento della Chiesa di San Domenico in Teramo, è oggi Padre Guardiano dei Francescani dell’Immacolata nella comunità di Tivoli. Con il passaggio ufficiale delle consegne è prevista nei prossimi giorni una solenne concelebrazione eucaristica nella Chiesa di San Domenico in Teramo. Il teologo Padre Ignatius Manfredonia, frate americano, assume la guida dei Francescani dell’Immacolata di Teramo. La sua è una vocazione vissuta all’insegna della scoperta di Gesù e della sacra Famiglia di Nazareth, tra i due Mondi, il nuovo e il vecchio continente. Già Padre Guardiano del Convento di Nostra Signora di Guadalupe (Griswold, CT, Usa) la sua è una vita intrisa di valori cristiani nello spirito e nell’intelletto. Lo ringraziamo vivamente per l’intervista esclusiva gentilmente concessa. Fr. Ignatius, benvenuto a Teramo! “Vengo dalla periferia di Boston – rivela Padre Ignatius Manfredonia – ho un baccalaureato in Ingegneria Civile alla United States Military Academy, facevo parte dell’esercito americano prima di farmi frate. Ho studiato filosofia presso il St. John Neumann Residence (Bronx, New York); teologia al nostro Seminario Teologico dell’Immacolata Mediatrice (STIM), con la licenza in teologia morale presso la Pontificia Università della Santa Croce (PUSC) di Roma”. Fr. Ignatius, i Francescani dell’Immacolata come intendono trasmettere attraverso i mass-media il messaggio universale di Cristo? “Esiste già un sito web sul quale possiamo trasmettere le nostre omelie e conferenze, anche video.  Attualmente, collaboro con un membro del nostro Terz’Ordine di Roma, dove stavo prima, che inserisce le omelie e relazioni sul suo sito: catholicprayersmedia.com”. Fr. Ignatius, qual è il “cuore” del messaggio francescano per i giovani? “Il cuore del messaggio dei Francescani dell’Immacolata per i giovani è che devono salvarsi e santificarsi per mezzo dell’Immacolata alla massima gloria di Dio”. Fr. Ignatius, molte iniziative parlamentari e governative europee ed americane in questi ultimi anni hanno offeso DIO attraverso leggi e provvedimenti anti-cristiani ed anti-umani: cosa ne pensa? “La cultura della morte (attacchi contro la vita e la famiglia) è sotto gli occhi di tutti”. P. Rosario, poco prima di raggiungere la comunità di Tivoli, ha rievocato le attività dell’Ordine in San Domenico. “Negli anni scorsi – rivela Padre Rosario – abbiamo cercato, in linea con quanto chiestoci dal Vescovo Mons. Michele Seccia e dalla cittadinanza teramana, da un lato di consolidare quanto era stato fatto prima di noi dai Padri Domenicani, dall’altro di andare avanti”. L’efficienza e la determinazione dei frati è nota. Il 6 ottobre 2011 è iniziato il quarto anno della presenza dei Francescani dell’Immacolata a Teramo. “Quando arrivammo qui a Teramo – ricorda P. Rosario – ci ritrovammo con una eredità pesante: quella dei Domenicani, che avevano fatto, nei decenni di presenza qui, veramente un buon lavoro. E tra questi Padre Domenicani ricordo con molto affetto e ammirazione gli ultimi presenti qui a Teramo e che sono stati personalità eccezionali. Penso al P. Reginaldo Mazzei (conosciuto mentre era ormai in pesante declino fisico), al P. Bernardino di Blasio, al P. Giuseppe Di Ciaccia. Ricordo con piacere i circa 20 giorni vissuti assieme durante il periodo del passaggio delle consegne: fu un’esperienza molto edificante. I Domenicani avevano lavorato veramente molto sul piano spirituale e culturale: raccoglierne l’eredità era un compito arduo, ma eravamo qua e dovevamo farlo. E in più c’era da innestare la nostra spiritualità specifica, fatta di cose (quali la mendicità, o il rifiuto della televisione) che il mondo oggi non tanto capisce”. Sul fronte delle attività culturali e spirituali, decisivo è l’incoraggiamento dato dai Francescani dell’Immacolata al Gruppo Scout, al Terz’Ordine Domenicano, al Gruppo di preghiera di P. Pio ed alla Corale S. Cecilia, nonché la ripresa delle attività culturali della Cattedra Cateriniana-Kolbiana e della Scuola di Formazione all’Impegno Sociale e Politico, con l’inaugurazione di un ciclo di conferenze mariane. “Ave Maria! Benvenuti, buoni Frati dell’Immacolata! La Comunità cattolica aprutina Vi accoglie! Che Dio e la Sua Madre Immacolata ci ricolmi di ogni grazia e benedizione!”. Furono le parole pronunciate da Mons. Michele Seccia nel giorno dell’insediamento della nuova comunità religiosa in San Domenico: migliaia di cittadini parteciparono alla solenne concelebrazione eucaristica di sabato 6 ottobre 2007. Con la partenza dei Padri Domenicani dalla Città di Teramo e dalla Regione Abruzzo, i fedeli non hanno mai perso la speranza di una nuova Primavera Cristiana con il trionfo della Religione nella vita e nelle attività laicali di tutti i giorni. Istruzione, didattica e formazione permanente comprese. Era il sogno dei Domenicani fin dal Medioevo. Rettore negli ultimi quattro anni, P. Rosario M. Sammarco, è nato a Manduria (Ta) nel 1976. Sacerdote dal 2001, è stato dal 2002 Rettore di diverse chiese tra Roma e Imperia. Ha difeso la Tesi Dottorale in Teologia l’11 maggio 2007 a Roma. È professore, redattore capo del periodico religioso “Il Settimanale di Padre Pio” e collabora con diverse riviste ed emittenti radio televisive dell’Istituto e non. Ama la Apple di Steve Jobs e i suoi avveniristici dispositivi, molto utili per il suo lavoro. Padre Rosario ricorda i carismi dell’Ordine. “I Frati Francescani dell’Immacolata – spiega P. Rosario – sono un Istituto Religioso di Diritto Pontificio (quindi approvati definitivamente dalla Santa Sede) fondato nel 1990 da P. Stefano M. Manelli e P. Gabriele M. Pellettieri. La loro spiritualità si ispira a quella di San Massimiliano M. Kolbe, il francescano polacco Martire ad Auschwitz il quale fondò nel 1917 la Milizia dell’Immacolata animato dalla ferma convinzione che la salvezza del mondo dalla barbarie passava solo attraverso il Cuore di Cristo e che la via più facile, sicura e bella per arrivare a questo Cuore è la Consacrazione illimitata di sé all’Immacolata”. Secondo San Massimiliano, quindi, bisogna utilizzare tutti i mezzi leciti che la scienza e la tecnologia mettono a disposizione per diffondere la devozione e la consacrazione illimitata di sé all’Immacolata tra le anime. “Da qui, un apostolato che – fa notare P. Rosario – già ai suoi tempi, lo vide coinvolto con la Stampa e con la nascente Radio da un capo all’altro del mondo. Quando, una trentina d’anni dopo la morte del Santo, il Francescano Minore Conventuale P. Stefano M. Manelli si trovò dinanzi all’appello del Concilio Vaticano II che chiedeva ai religiosi un ritorno alle origini tenendo conto delle esigenze dei tempi moderni, pensò subito a lui e chiese ai suoi Superiori un convento per poter riprodurre la vita condotta da S. Massimiliano in Polonia”. Gli affidarono il Santuario della Madonna del Buon Consiglio a Frigento (AV), ma ben presto non bastò più. Si dovettero aprire nuovi conventi, in Italia e all’estero. Nel 1990 Papa Giovanni Paolo II stabilì che i frati che aderivano all’ideale proposto dal P. Manelli diventassero un nuovo Istituto che in breve si sparse in tutto il mondo. Nel volgere di pochi anni sono arrivate poi anche le Suore Francescane dell’Immacolata, le Clarisse dell’Immacolata e il movimento laicale “Missione dell’Immacolata Mediatrice” che raggruppa i laici che vogliono partecipare di questa spiritualità (oggi anche a Teramo). “I Francescani dell’Immacolata – fa notare P. Rosario – vivono la Regola Francescana Bollata da Papa Onorio III, cui aggiungono una testo preparato dal P. Manelli nel 1970 che mette in luce l’aspetto mariano del francescanesimo e lo concretizza in un voto particolare, chiamato Voto Mariano: è il voto della totale ed illimitata consacrazione di sé all’Immacolata. È un voto che impegna alla conoscenza, all’approfondimento e alla diffusione di tutto quanto fa riferimento alla Madre di Dio e che diventa anche disponibilità irrevocabile ad andare in missione se chiamati dall’obbedienza. Sempre in linea con le esigenze di questo voto e gli insegnamenti di San Massimiliano Kolbe, i Francescani dell’Immacolata si dedicano molto all’apostolato con i mass-media”. Infatti, gestiscono in tutto il mondo diverse emittenti radio-televisive ed hanno una casa editrice propria, e un portale web: www.immacolata.ws. “I Francescani dell’Immacolata hanno un legame particolare con Teramo in quanto è la città di nascita di Settimio Manelli, papà di P. Stefano M. Manelli, fondatore e attuale Ministro Generale dell’Istituto. Hanno pertanto accettato con gioia particolare l’invito del Vescovo Diocesano, Mons. Michele Seccia, che li chiamava a sostituire la Comunità dei Padri Domenicani che è stata costretta a lasciare la città. Certo, non sarà facile essere all’altezza di Padri della statura di Padre Benedetto Carderi, P. Reginaldo Mazzei, P. Bernardino Di Blasio e degli altri Domenicani che hanno reso tanto benemerito questo convento. Ma confidiamo in Dio e Maria Santissima”. Padre Rosario ringrazia tutti i cittadini.    “Ho avuto la grazia, l’onore e l’onere di essere il primo Guardiano (Superiore) della Comunità dei Francescani dell’Immacolata di Teramo. Mi ricordo in particolare che temevo, su questo punto di vista, incomprensioni da parte del Vescovo, che invece si è rivelato subito molto disponibile, comprensivo, e rispettoso della nostra specificità”. Proficua è stata la collaborazione con la Diocesi aprutina. “Sarò sempre grato a Mons. Seccia per questo rispetto, che non sempre si trova da parte dei Vescovi verso la vita religiosa in genere”. I fracescani dell’Immacolata non guardano la televisione. “Riguardo al rifiuto della televisione, mi ci è voluto del bello e del buono per convincere la RAI che noi non avevamo la televisione e che, pertanto, non dovevamo pagare il canone. Quelli ogni anno ci mandavano il bollettino, anche con ingiunzioni varie: alla fine persi la pazienza e mandati tanto di raccomandate a Torino e a Pescara con tanto di riferimenti alla nostra regola: da allora non si fecero più vivi”. I religiosi non vestono in borghese. “La gente del posto inizialmente è stata alquanto sorpresa dal nostro modo di vivere, ma nel giro di pochi giorni ha cominciato ad aiutarci con una generosità commovente e a partecipare alle nostre iniziative, che hanno avuto sempre grandi e belle accoglienze”. La comunità aprutina del quartiere Santo Spirito ha sempre dimostrato grande amicizia verso i frati.             “Davvero ottima l’accoglienza e la collaborazione ricevuta sin da subito dalle realtà presenti: parlo del Terz’Ordine Domenicano; della Corale S. Cecilia, del Gruppo Scout e del Gruppo di preghiera di Padre Pio. Con loro si è subito stabilito un bel clima di affinità, che dura tutt’ora, pur nelle varie difficoltà che abbiamo dovuto affrontare”. I frati hanno potenziato la preghiera comunitaria. “Una delle prime cose che ci siamo preoccupati di fare è stata rivitalizzare la vita di preghiera, che nell’ultimo periodo era andata un po’ decadendo, sia pure per motivi non dipendenti dalla volontà dei buoni Padri Domenicani: ricordo che il mio primo atto come Superiore del Convento di S. Domenico fu l’introduzione della recita del Vespro, del Rosario e della Benedizione Eucaristica ogni sera. Inizialmente ci si ritrovava in pochi, poi pian piano si è formato un bel gruppetto”. Non mancano le esperienze religiose particolari. “Riguardo alla vita di preghiera della Chiesa un’altra esperienza forte è stata quella dell’introduzione della Messa in Latino al mattino. Fu pochi mesi prima del nostro arrivo a Teramo che il Papa Benedetto XVI dette ampie facoltà di celebrarla, e io già prima di venire avevo intenzione di impararla e introdurla a Teramo. Ma mi ci sono voluti quasi due anni per fare l’uno e l’altro. Ricordo che inizialmente la gente che frequentava la Messa del mattino era perplessa. Poi, però, ci si è affezionata”. Non mancano le innovazioni. “Sul fronte della preghiera, tuttavia, è solo nell’ultimo anno 2010-2011 che sono riuscito a portare delle vere innovazioni lanciando un gruppo di preghiera con l’adorazione eucaristica ogni lunedì sera e l’adorazione eucaristica notturna del primo venerdì del mese. Per il primo ho preso spunto da alcuni cenacoli di preghiera che vari fedeli fanno qui a Teramo nelle case private; per la seconda, è stata un’esigenza che abbiamo sentito come Frati per riparare alle offese e alle bestemmie fatte contro il Cuore di Gesù e il Cuore Immacolato di Maria”. Le preghiere dei Francescani dell’Immacolata in Abruzzo, oltre a un generale risveglio delle vocazioni giovanili, ha prodotto sostanziali innovazioni ambientali nel tessuto urbano cittadino. “Ma quando siamo arrivati a S. Domenico non ci siamo trovati solo con la parte spirituale da consolidare: c’erano delle cose che non funzionavano anche a livello di edificio, e i Padri Domenicani mi avevano avvisato. Intanto c’era il campanile il cui campanone non suonava da anni per un guasto al motore; c’era una vera e propria invasione di piccioni che si annidavano nei fori pontai; c’era un impianto di amplificazione da rifare; c’era il tetto da sistemare. In capo a meno di un anno, appena ci siamo un po’ stabilizzati, siamo riusciti a sistemare la faccenda delle campane: rifatto il pannello di controllo e rimesso in sesto il motore, il campanone ha potuto far sentire per la prima volta dopo tanti anni la sua voce l’8 agosto del 2008. Nel frattempo abbiamo cominciato a guardarci attorno anche per risolvere il problema dei piccioni che deturpavano la facciata e il lato della Chiesa e creavano seri problemi igienici. Con l’aiuto di alcuni confratelli e della Sovrintendenza ai Beni Culturali abbiamo identificato una ditta e preparato il progetto di un intervento che ci consentisse di chiudere i fori pontai e allontanare i piccioni senza rovinare l’estetica della Chiesa. La generosità dei fedeli e quella della Fondazione Tercas hanno contribuito a coprire le spese”. Poi la tremenda esperienza del terremoto di L’Aquila-Teramo. “Non abbiamo, tuttavia, fatto in tempo a goderci il lavoro fatto, quando siamo stati colpiti dal terribile sisma del 9 aprile 2009, che ha creato gravi problemi al campanile e messo in pericolo la sicurezza della Chiesa che, di conseguenza, dovette essere chiusa”. Qui c’è, però, un episodio che Padre Rosario racconta a futura memoria. “Quando i Vigili del Fuoco si resero conto della pericolosità del campanile (su cui si poté intervenire per una provvisoria messa in sicurezza solo dopo diversi giorni e diverse scosse), ci ordinarono la chiusura della Chiesa e ci proibirono di accedere ai suoi spazi. Nella fretta di chiudere tutto, ci dimenticammo acceso un faretto che illuminava la statua della Madonna del Rosario che si trova nella Cappellina del Santissimo Sacramento. Mi accorsi della cosa uno o due giorni dopo, affacciandomi al coro della Chiesa. Ci si sarebbe dovuti precipicare giù (a nostro rischio e pericolo) per spegnere il faretto, ma non lo volli fare. Per un’ispirazione che ebbi dissi alla Vergine che avrei lasciato quel faretto acceso come segno di speranza. Lo avremmo spento quando con il suo aiuto fossimo riusciti a riaprire la Chiesa. Ne parlai con i confratelli, che approvarono. La Madonna ha preso sul serio la proposta perché nonostante difficoltà incredibili e scosse che ci hanno fatto tremare di paura, il campanile non è crollato ma, anzi, due mesi dopo, riuscivamo a metterlo in sicurezza e a riaprire la Chiesa. E noi, per ringraziamento, Le abbiamo offerto pochi giorni dopo un Rosario lungo 24 ore. Certo, in quest’opera la Madonna si è servita di tanti che si sono messi a nostra disposizione. Penso con gratitudine a Mons. Vescovo, che ci è stato molto vicino; alla Sovrintendenza ai Beni Culturali di Teramo; ai Vigili del Fuoco, alla Prefettura. A tutti e ciascuno va la mia gratitudine. Indubbiamente, il campanile non è ancora tornato al suo stato precedente al terremoto, ma quella sarà cosa di cui si occuperanno i miei successori. Io non potevo arrivare oltre questo”. Il sisma della primavera 2009 ha rallentato non poco le attività comunitarie in San Domenico. “Il terremoto ci ha frenato parecchio: prima di quell’evento avevamo cominciato diverse cose, tra cui l’avvio di un gruppo del Terz’Ordine Francescano dell’Immacolata; il ripristino della Cattedra Cateriniana e diverse altre cose. Con il sisma tutto s’interruppe e ci volle ben più di un anno prima che potessimo riprendere e portare a termine tutto. In questi anni la Chiesa di S. Domenico è diventata anche un punto di riferimento per la conoscenza dei Servi di Dio Settimio e Licia Manelli, genitori del Fondatore dei Francescani dell’Immacolata. “Questo perché Settimio Manelli era teramano, ed ha vissuto a Corso S. Giorgio per diversi anni prima di intraprendere un percorso che lo ha portato prima da Padre Pio e poi a mettere in piedi con Licia una bella famiglia di 21 figli. Nel contesto della promozione di questa conoscenza dobbiamo segnalare la grande celebrazione che si è tenuta il 12 settembre del 2010 in onore del Servo di Dio, che ha avuto una grande risonanza, anche mediatica”. Quella celebrazione è stata, dal punto di vista organizzativo, il banco di prova per i Francescani dell’Immacolata. “Infatti ci ha consentito di poter accettare un altro bellissimo evento che si è tenuto pochi mesi fa, sempre a S. Domenico: vale a dire la celebrazione per la Professione Perpetua di 11 consorelle Francescane dell’Immacolata, il 1° luglio 2011. La celebrazione, unica nel suo genere a Teramo sia per il rito particolare (quello antico) sia per il numero delle consorelle, ha avuto una certa risonanza in città ed ha visto per la sua organizzazione la valida collaborazione anche di diverse autorità comunali, cui va il mio sentito ringraziamento”. I fedeli si chiedono quando verrà rimontato il campanile di san Domenico danneggiato dal terremoto. “Tutti speriamo il più presto possibile”. Chiesa e convento sono comunque costantemente monitorati. “In qualche misura lo sono ancora adesso. Non ci sono problemi tali da costituire pericolo per l’incolumità dei fedeli. Questo non significa, tuttavia, che non ci siano riparazioni da effettuare”. Dopo la riparazione di somma urgenza di alcune parti del tetto adiacenti al campanile, che erano state danneggiate seriamente, “è emersa la necessità di una verifica e aggiornamento di tutta la copertura della Chiesa. Mi era stato accennato – rivela P. Rosario – già prima del sisma a questa necessità, ma con il terremoto del 6 aprile 2009 si è verificato uno spostamento di tegole che rende, seppur non urgentissimo, comunque necessario questo intervento”. In tempi brevi, i frati contano, d’accordo con la Sovrintendenza, di cominciare a porre un segno francescano alla Chiesa, già domenicana. “E questo – sottolinea P. Rosario – non stravolgendo nulla, ma semplicemente ripristinando un altare che era presente nella navata e che è stato rimosso e dedicandolo a san Francesco o ai Santi Francescani”. La chiesa di S. Domenico di Teramo ha una delle acustiche migliori d’Italia. Così è stata scelta dai frati per ospitarvi le registrazioni di diversi Cd di musica sacra. La famiglia religiosa dei Francescani dell’Immacolata è impegnata per carisma nell’apostolato a tutto campo e con qualsiasi mezzo. Per questo motivo già da diversi anni si dedica anche alla missione “musicale” (impossibile nascondere il lume sotto il moggio) attraverso la produzione  e la diffusione di Cd di musica sacra, gregoriana e polifonica, che recentemente ha trovato uno dei canali di diffusione nel famoso iTunes Store della Apple di Steve Jobs, il più importante mercato mondiale della musica grazie ai suoi avveniristici dispositivi (iPod Touch, iPhone, iPad, iMac). Le conferenze dei Francescani dell’Immacolata sono disponibili al seguente indirizzo: http://itunes.apple.com/us/podcast/i-podcast-di-ffi-teramo/id456308943. A san Domenico sono venuti a registrare in due fasi: prima i frati (dal 21 al 25 luglio 2009) e poi le suore (dal 2 al 5 agosto 2009). In totale sono stati registrati, circa 60 brani che si materializzano in alcuni Cd dopo la fase dell’elaborazione digitale del suono, della sua riproduzione sui supporti e dell’attivazione dei canali editoriali e commerciali. “Per noi della Chiesa di San Domenico e per tutti i fedeli che la frequentano – fanno sapere i frati – queste giornate sono state di grande impegno dal punto di vista logistico (non è facile gestire la vita di circa 20 frati e poi di altrettante suore), ma sono state anche giornate di grande grazia, a motivo della partecipazione, tanto dei frati, quanto delle suore, alla vita liturgica della Chiesa. Il nostro più caloroso ringraziamento va a tutti coloro che ci hanno aiutato in quei giorni. Alle Istituzioni cittadine. Alle Suore Missionarie dell’Eucarestia, per aver gentilmente ospitato buona parte delle nostre consorelle per tre giorni; a tutti coloro che hanno cooperato con la carità al sostentamento materiale di questa masnada di frati e suore. Per tutti e per ciascuno, il grato ricordo nella nostra preghiera”. Come non ricordare “Duns Scoto”, il film presentato in anteprima regionale il 16 maggio 2011 al Cineteatro comunale di Teramo, grazie all’impegno della Fraternita Laicale Domenicana di Teramo e della Famiglia dei Francescani dell’Immacolata? “Potuit decuit, ergo fecit”(Dio poteva era conveniente, perciò lo fece, Beato Giovanni Duns Scoto). Il primo film italiano interamente dedicato al Dottore dell’Immacolata è stato proiettato nel corso del convegno “La Passione di Gesù in S. Caterina da Siena e nel Beato Giovanni Duns Scoto”. Delle tre le nomination conquistate dalla pellicola in concorso al II Festival internazionale del cinema cattolico “Mirabile dictu” di Roma (Città del Vaticano, 12- 21 maggio 2011, sotto l’Alto Patronato del Pontificio Consiglio per la Cultura) per le categorie: Miglior film, Migliore regista e Miglior attore protagonista, “Duns Scoto” è stato premiato il 19 maggio con “Il Pesce d’Argento”, ispirato al primo simbolo cristiano, come Miglior film e Miglior attore protagonista. Convegno e film sono stati possibili grazie al benedicente patrocinio di Mons. Michele Seccia, Vescovo di Teramo e Atri, dei Padri Francescani dell’Immacolata e dei Padri Domenicani. E al patrocinio dell’Ufficio diocesano per il Progetto Culturale e del Centro Ricerche Personaliste di Teramo, in occasione della Beatificazione del Grande Papa Karol Józef Wojtyła, del 40° anniversario del Titolo di Dottore della Chiesa di Santa Caterina e del 550° anniversario della canonizzazione della santa senese. Un evento in preparazione della festa per gli ottocento anni dalla fondazione dell’Ordine Domenicano (Anno Domini 2016). Padre Rosario, che ogni mese farà visita alla comunità di Teramo, ricorda a tutti i doveri cristiani, la fedeltà assoluta a Dio, ai Suoi Comandamenti e la trasmissione della fede ai giovani. “Posso dire che per me l’esperienza teramana è stata molto proficua. Io personalmente e la mia famiglia religiosa abbiamo avuto una grande e bella accoglienza; abbiamo fatto l’esperienza della generosità del popolo teramano e anche, ad onta di quanto sembra, di un grande attaccamento alla fede, sia pure solo nella componente più matura della popolazione. Ora come ora ho in mente tante e tante persone che in questi anni mi sono state vicino: a loro, alle autorità, a tutta la città va la mia più sincera gratitudine e la promessa di non dimenticarvi mai nelle mie preghiere”. Lunedì 17 ottobre 2011 la Fraternità Laicale Domenicana di Teramo, aperta a tutti i fedeli, con la prima Adunanza dell’anno sociale 2011-2012 nella piccola casa attigua alla Chiesa di San Domenico (unica sede dei Padri Predicatori in Abruzzo), ha ripreso le proprie attività insieme a Padre Maurizio Carosi OP.

Nicola Facciolini

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