Sacconi: “Licenziare? È una brutta sintesi”

Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, intervenuto alla ‘Telefonata’ di Mattino Cinque, interviene sulla lettera inviata dal governo all’Unione Europea. “Piu’ facile licenziare? È una brutta sintesi”.  Sacconi commenta  così le anticipazioni che vorrebbero nella lettera indicazioni per licenziamenti di contratto a tempo indeterminato per motivi economici. “Lo scopo delle misure che ci hanno chiesto, e […]

Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, intervenuto alla ‘Telefonata’ di Mattino Cinque, interviene sulla lettera inviata dal governo all’Unione Europea. “Piu’ facile licenziare? È una brutta sintesi”.  Sacconi commenta  così le anticipazioni che vorrebbero nella lettera indicazioni per licenziamenti di contratto a tempo indeterminato per motivi economici. “Lo scopo delle misure che ci hanno chiesto, e per le quali ci siamo impegnati, e’ quello di accrescere l’occupazione, e non solo perche’ ci sono impegni relativi a maggiore occupazioni giovani e donne con contratti apprendistato, di inserimento donne o attraverso credito imposta per incentivare le assunzioni nel Mezzogiorno o ancora la volonta’ di favorire il lavoro a tempo parziale per conciliare lavoro e famiglia”.

Nel particolare, sull’ipotesi di regolare meglio i licenziamenti “per motivi economici, quando una azienda si ristruttura, si riorganizza, vive una situazione crisi”, lo scopo e’ quello “di incoraggiare le maggiori assunzioni. Una azienda e’ piu’ incoraggiata ad assumere se sa, se le cose andranno male, che potra’ riorganizzarsi. Ma l’impegno preso contemporaneamente e’ anche quello di rendere piu’ efficiente il sistema degli ammortizzatori sociali”. L’Italia non uscira’ dal solco della sua tradizione, “quella di un Paese che cerca di proteggere con strumenti come la cassaintegrazione coloro che sono vittime di programmi di riorganizzazione produttiva. Dobbiamo rendere il sistema piu’ efficiente per incoraggiare un aumento di posti di lavoro. L’obiettivo non e’ quello di licenziare ma di fare piu’ posti di lavoro, maggiore occupazione”.

“‘Licenziamenti facili’ è un titolo che serve solo a spaventare una societa’ gia’ insicura ma che non rappresenta le misure suggerite dall’Europa ed accolte dall’Italia con altre proprie integrazioni”, ha detto Sacconi. “Nel comunicato conclusivo il Consiglio europeo ha ripreso letteralmente le sue raccomandazioni all’Italia del luglio scorso in relazione alla strategia Europa 2020- continua il comunicato- L’obiettivo e’ chiaro: incoraggiare le imprese a crescere ed assumere a tempo indeterminato! Senza il timore che ove le cose vadano male per l’azienda nel suo insieme, per uno specifico progetto di espansione, per un rapporto di lavoro, si producano grandi difficolta’ nel fare il passo indietro. In tempi di aspettative incerte e’ ancor piu’ doveroso eliminare ogni paura di crescere e incentivare la propensione a fare piu’ occupazione stabile. Anche per questo abbiamo dichiarato di voler contrastare l’abuso delle collaborazioni a progetto e dei tirocini”.

L’Italia si e’ peraltro “impegnata a rendere ancora piu’ efficienti i propri tradizionali strumenti di sostegno al reddito integrandoli anche con quelli dei datori di lavoro. Perche’ nessuno sia lasciato solo nella difficile transizione ad un altro lavoro. Nella stessa lettera l’Italia ha ribadito di voler promuovere in particolare l’occupazione giovanile e femminile, soprattutto nel Mezzogiorno. Gli strumenti indicati sono l’incentivazione dell’apprendistato, i contratti agevolati di inserimento per le donne, il credito di imposta per le nuove assunzioni nelle aree svantaggiate”. Sacconi ha assicurato che “su questi temi apriremo presto un tavolo di confronto con le parti sociali, che invitiamo ad approfondire il merito senza pregiudizi. Cosi’ come l’opposizione ha l’opportunita’ di dimostrare la propria modernita’ accettando il confronto su una linea europea. I ‘no’ non fanno ne’ crescita ne’ occupazione. E tantomeno aiutano la stabilita’”.

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