Cagnano Amiterno e Capitignano: Caritas consegna due centri per la popolazione

Sono passati più di due anni e mezzo dal terremoto che il 6 aprile del 2009 colpì L’Aquila e altre zone dell’Abruzzo. Caritas Italiana, ancora oggi accanto alla Chiesa e alla popolazione locale, consegnerà due nuovi Centri della comunità A Cagnano Amiterno e a Capitignano realizzate con il contributo delle Caritas diocesane della Basilicata e […]

Sono passati più di due anni e mezzo dal terremoto che il 6 aprile del 2009 colpì L’Aquila e altre zone dell’Abruzzo. Caritas Italiana, ancora oggi accanto alla Chiesa e alla popolazione locale, consegnerà due nuovi Centri della comunità A Cagnano Amiterno e a Capitignano realizzate con il contributo delle Caritas diocesane della Basilicata e delle Marche.

La cerimonia si terrà sabato 5 novembre, alla presenza dell’arcivescovo di L’Aquila S.E. Mons. Giuseppe Molinari, di S.E. Mons. Silvano Montevecchi, vescovo di Ascoli Piceno e incaricato regionale per la pastorale della carità. Interverranno anche il direttore di Caritas Italiana, i delegati regionali delle Caritas della Basilicata e delle Marche, i parroci delle parrocchie coinvolte. Alle 10 a Cagnano Amiterno (AQ) verrà inaugurato un edificio adibito a centro di comunità, alloggio per comunità di religiose, spazio di ospitalità per famiglie in difficoltà, anziani soli. La struttura che già esisteva è stata completamente ristrutturata. Si tratta di oltre 400 metri quadrati, su due piani per un costo di circa 500 mila euro e sarà gestita dalla locale Parrocchia “Santi Cosma e Damiano” in accordo con la Congregazione dei Cuori d’Amore e la Fondazione diocesana “Don Natale Chelli”.

A seguire, alle 11.30, a Capitignano, verrà consegnato un Centro della comunità, alla presenza anche del parroco di San Flaviano. Si tratta di una struttura di 340 metri quadrati su due piani costata circa 600 mila euro, con ampi spazi multifunzionali, adatti per attività sociali, culturali, pastorali e ricreative tese a riaggregare e rafforzare il tessuto sociale. È presente anche uno spazio abitativo da destinare alle fasce deboli della popolazione presenti sul territorio della parrocchia: anziani, donne sole con figli, student

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