Appello “Siamo tutti Telejato” per le tv comunitarie

Il direttore di Telejato, Pino Maniaci, ha lanciato un appello al governo Monti per assicurare la sopravvivenza di tante tv. Le piccole televisioni territoriali e comunitarie rischiano di scomparire con il passaggio al digitale terrestre. Di seguito  il testo: Egregio Presidente Monti, il suo Governo ha presentato al Parlamento e ai cittadini un decreto denominato […]

Il direttore di Telejato, Pino Maniaci, ha lanciato un appello al governo Monti per assicurare la sopravvivenza di tante tv. Le piccole televisioni territoriali e comunitarie rischiano di scomparire con il passaggio al digitale terrestre. Di seguito  il testo:

Egregio Presidente Monti,
il suo Governo ha presentato al Parlamento e ai cittadini un decreto denominato “Salva Italia”, con il quale si chiedono ulteriori sacrifici ai soliti noti. Ricordiamo che tra le misure ci sono interventi sulle pensioni, l’introduzione dell’IMU, imposta che graverà anche sulla prima casa, e un eventuale aumento dell’IVA. Nel comunicato del governo si dice che: “Tutte le componenti della società italiana devono partecipare allo sforzo per la salvezza e il rilancio del Paese”. Noi concordiamo assolutamente ma non riusciamo a capire il motivo per cui, allora, non è stata modificata la normativa che assegna 6 frequenze (GRATIS), attraverso il cosiddetto Beauty contest, per il passaggio al digitale terrestre. Tra gli agevolati, che sostanzialmente riceveranno in concessione le frequenze gratuitamente, ci sono alcune aziende come la Rai e Mediaset.Noi proponiamo la messa all’asta delle frequenze, che porterebbe in cassa diversi miliardi di euro, e che alcune possano essere riservate alle tv comunitarie, per garantire il pluralismo.
Se i cittadini italiani devono far un enorme sacrificio, non si comprende il motivo per cui il Governo, nella situazione di crisi gravissima, intende confermare questo regalo ad alcune aziende milionarie. Questa è “Equità?” E’ palese che pagheranno i pensionati, le famiglie e tutti i cittadini.
Egregio Presidente, Le chiediamo, inoltre, di prendere in esame il documento che Le abbiamo inviato il 22 novembre, circa le anomalie e le ingiustizie dell’attuale normativa sul Digitale Terrestre. La invitiamo a prendere in considerazione quelle proposte affinché la Vera democrazia in Italia sia tutelata.

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