“Preferisco il Paradiso”, Gigi Proietti su Rai1 dà il volto al santo Filippo Neri

Su Rai1 lunedì 12 dicembre alle 21.10 “Preferisco il Paradiso” protagonista  Gigi Proietti.  Il noto e amato mattatore del teatro italiano presta il suo sorriso ironico e la sua personalità istrionica a uno dei personaggi più famosi dell’agiografia cattolica. Un santo un po’ incredulo ai proprio miracoli, un prete che alza gli occhi al cielo quando si […]

Su Rai1 lunedì 12 dicembre alle 21.10 “Preferisco il Paradiso” protagonista  Gigi Proietti.  Il noto e amato mattatore del teatro italiano presta il suo sorriso ironico e la sua personalità istrionica a uno dei personaggi più famosi dell’agiografia cattolica. Un santo un po’ incredulo ai proprio miracoli, un prete che alza gli occhi al cielo quando si trova nei pasticci, un educatore che spiega la presenza di Dio ai bambini con piccoli giochi di prestigio: è un uomo gioioso e pieno di entusiasmo il santo Filippo Neri a cui dà il volto bonario e la voce inconfondibile il bravissimo Gigi Proietti. Diretta da Giacomo Campiotti, regista molto attento alle realtà dei bambini, e coprodotta dalla Lux Vide, specializzata nelle serie religiose, riesce a raccontare senza banalità, ma con la dovuta delicatezza e con un’accattivante ironia, la storia di una delle figure più interessanti della chiesa italiana.
Filippo Neri nacque a Firenze nel 1515 e si trasferì presto in una caotica Roma, dove, dopo essere diventato precettore, raccolse per strada i bambini disperati e diseredati, spesso “figli bastardi dei nobili”, e li avvicinò agli insegnamenti cristiani. A distinguerlo dai “colleghi” furono un entusiasmo e una gioia eccezionali che gli permisero di comprendere il mondo dell’infanzia e dell’adolescenza e di indirizzarli alla liturgia attraverso la leggerezza e il divertimento. Grazie al suo metodo un po’ bizzarro (fu l’inventore dell’Oratorio per i giovani) si guadagnò diversi appellativi come “giullare di Dio”“il santo della gioia” e “Pippo il buono” che lo resero popolare e nello stesso tempo contribuirono a richiamare l’ostilità dall’alto. Malgrado il successo della sua missione sociale, prima ancora che religiosa, fu infatti a lungo contrastato e fu proclamato santo solo nel 1622.
Gigi Proietti porta sul piccolo schermo con un’interpretazione straordinaria lo spirito indipendente e gaio di san Filippo: la vocazione spirituale del suo ruolo è messa in scena con scaltrezza, anche per merito di un buon incastro tra regia e sceneggiatura, e si sottrae ai prevedibili ammiccamenti alla fede e alla pedagogia. Il biopic televisivo su san Filippo può essere considerato non solo come un inno alla gioia e all’allegria di vivere, ma anche un esempio di come la determinazione di un uomo possa condurlo alla realizzazione di un sogno, di come la bontà e la carità di un santo possano guidarlo, tra mille avvilenti impedimenti ed estreme crisi psicologiche, a intraprendere una missione che vale, almeno, un posto in Paradiso.

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