Profumo, Università: +300 milioni per il fondo ordinario nel 2012

Per il 2012 trecento milioni di euro aggiuntivi sul fondo di finanziamento ordinario dell’universita’. Il sostanziale raddoppio delle risorse per il prossimo Pro, il bando di ricerca nazionale. Risorse per edilizia e residenze universitarie. Sono i ‘doni’ che il ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, ha messo sotto l’albero di Natale dei rettori, incontrati poco fa a […]

Per il 2012 trecento milioni di euro aggiuntivi sul fondo di finanziamento ordinario dell’universita’. Il sostanziale raddoppio delle risorse per il prossimo Pro, il bando di ricerca nazionale. Risorse per edilizia e residenze universitarie. Sono i ‘doni’ che il ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, ha messo sotto l’albero di Natale dei rettori, incontrati poco fa a Roma nella sede della loro conferenza, la Crui.

Oggi saranno sbloccati i fondi del 2011, ancora mai pervenuti agli atenei. Per il 2012 Profumo ha annunciato 300 milioni in piu’ che mitigheranno i tagli del governo Berlusconi e arriveranno dalla legge di stabilita’. Nel 2012, poi, ha promesso il ministro, la ripartizione dei fondi arrivera’ entro marzo e non piu’ a fine anno, come succede da due anni a questa parte.

Nel 2012 sara’ rifinanziata la legge 338/2000 sulle residenze universitarie. Sara’ previsto per questo ambito un “finanziamento pluriennale”. Sul 2012 sono previsti 138 milioni. Sull’edilizia arriva un fondo programmato di 25 milioni di euro/anno per 5/6 anni.

Il ministro ha confermato il piano straordinario di assunzione di docenti associati contenuto nella riforma Gelmini. Le risorse non spese nel 2011 (13 milioni) saranno portate sul 2012 e non perse, ha assicurato. Entro primavera partono i nuovi concorsi per i prof universitari fermi da tempo.

Per i Firb giovani, i bandi per gli under 40, arrivano, sul 2012, 75 milioni. Per i Prin, il bando nazionale, ci sono circa 171 milioni, una cifra quasi doppia rispetto all’ultimo bando. Profumo ha indicato la strada per spendere le risorse: bisogna agganciare i progetti nazionali a quello che chiede l’Europa.

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