Art. 18: le spiegazioni di Ichino(Pd) e Chiamparino

Il  giuslavorista e senatore del Pd, Pietro Ichino in un’intervista di oggi su La Stampa in merito all’art. 18, spiega: “Quanto maggiore è l’incertezza, tanto più è importante offrire alle imprese la possibilità di assumere a tempo indeterminato sapendo che all’occorrenza potranno sciogliere il rapporto senza troppe difficoltà”. “A sinistra ci sono ancora molti che […]

Il  giuslavorista e senatore del Pd, Pietro Ichino in un’intervista di oggi su La Stampa in merito all’art. 18, spiega: “Quanto maggiore è l’incertezza, tanto più è importante offrire alle imprese la possibilità di assumere a tempo indeterminato sapendo che all’occorrenza potranno sciogliere il rapporto senza troppe difficoltà”.
“A sinistra ci sono ancora molti che sopportano male l’aver perso il monopolio sul tema del lavoro – sottolinea Ichino – Per aumentare i salari occorre anche aumentare la domanda di lavoro. E oggi per aumentare la domanda di lavoro non abbiamo altro mezzo possibile che aprire il Paese agli investimenti stranieri. Anche per questo è importante il nostro diritto del lavoro ai migliori standard internazionali. Nel mio progetto – spiega il senatore del Pd – tranne qualche eccezione, tutti i lavoratori devono essere assunti subito a tempo indeterminato e tutti godono dell’articolo 18 contro le discriminazioni”.
“E’ ovvio che quando c’è un simbolo politico di mezzo è sempre bene avviare una trattativa. A questo punto è bene lasciare l’art.18 fuori dal tavolo e discutere sugli altri provvedimenti su crescita e lavoro, così alla fine ci si renderà conto che tale articolo è meno rilevante di quel che appare”, è quanto ha dichiarato Sergio Chiamparino, ex Sindaco di Torino, nell’intervista di oggi sul quotidiano ‘Il Riformista’. “Dalle pensioni allo statuto dei lavoratori, tutti i problemi che affronta oggi il Governo Monti potevano e dovevano essere discussi già 15 anni fa, quando il Governo Prodi riuscì a portare l’Italia nell’euro. Purtroppo però – continua Chiamparino – il Professore venne fatto fuori e, poi, sia altri governi di centrosinistra che il ritorno del berlusconismo hanno ritardato lo scioglimento di questi nodi portando l’Italia a vivere in maniera diversa da tutto il resto dell’Europa. Non punto il dito contro nessuno, parlo solo di un ritardo che oltre la destra riguarda anche tutto il centrosinistra compreso il sottoscritto”. E sulla manovra conclude: ” Pur avendo degli aspetti di iniquità era necessaria. Non si poteva fare diversamente. Quanto alle lezioni anticipate, di che cosa stiamo parlando? Vogliamo una campagna elettorale per smontare quello che sta facendo Monti? Una sfida tra Berlusconi che promette l’abolizione dell’Imu e noi che che rispondiamo con la cancellazione della riforma delle pensioni? La Bce smetterebbe di comperare i nostri titoli e torneremo punto e daccapo”.

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