Manovra: oggi sciopero Rai contro tagli

In una nota della Slc Cgil si legge che rimane confermato per oggi lo sciopero dell’intero gruppo Rai, indetto unitariamente dai sindacati di categoria Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater e Libersind-ConFsal. A Roma si terrà un presidio davanti la sede di Viale Mazzini dalle ore 10, mentre dalle 12 si sposterà […]

In una nota della Slc Cgil si legge che rimane confermato per oggi lo sciopero dell’intero gruppo Rai, indetto unitariamente dai sindacati di categoria Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater e Libersind-ConFsal. A Roma si terrà un presidio davanti la sede di Viale Mazzini dalle ore 10, mentre dalle 12 si sposterà al ministero dell’Economia.
“Svariati i motivi che hanno condotto allo sciopero indetto contro la cessione degli impianti trasmittenti di Rai Way; contro la chiusura delle Riprese Esterne; contro la chiusura di Rai International, Rai corporation, Rai Med e gli uffici di corrispondenza; contro la rinuncia alle trasmissioni calcistiche, che impoverisce ulteriormente il palinsesto e la capacità di attrarre la pubblicità; contro la volontà di ridurre le capacità editoriali e produttive delle sedi Trieste, Bolzano, Aosta, Trento e Palermo; contro la volontà di non rinnovare il contratto nazionale di lavoro”.
“I sindacati non credono all’idea di una riduzione dei costi che passi attraverso il taglio degli investimenti e delle professionalità: abbandonare asset così strategici vuol dire seguire la lenta ed irreversibile desertificazione aziendale, mentre la Rai, per la sua funzione, è un bene comune e sarebbe criminale procedere nel suo smantellamento. Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater e Libersind-ConFsal, hanno quindi valutato un pacchetto di iniziative per respingere il piano aziendale, unificando con esso la mobilitazione indetta a livello generale contro la manovra Monti”.
“Il Piano attuale è assolutamente in continuità col Piano Industriale 2010/2012 – conclude la nota – impoverisce ulteriormente il salario dei lavoratori della Rai, colpendo con durezza proprio le aree a minor reddito – dichiarano i sindacati. Per il rilancio del servizio pubblico sono necessari invece investimenti su risorse interne, internalizzazioni di produzioni, riduzione di appalti e consulenze sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. È necessario altresì porre attenzione ai costi anche per la contrattualizzazione dei conduttori anche per più anni. I sindacati propongono la fusione di tutte le consociate in una unica azienda, con la riduzione dei vertici ad un unico Consiglio di Amministrazione ed una maggiore attenzione al palinsesto e alle modalità di assegnazione degli spazi pubblicitari”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *