Attentato a Damasco, azione terroristica mirata a diffondere caos e terrore

L’attentato a Damasco rientra nel piano portato avanti dai gruppi terroristici armati per colpire i quadri nazionali l’omicidio dell’ingegner Talal Naim Al Qatrib, che lavorava nella raffineria di Homs, ucciso da colpi di arma da fuoco in un quartiere della città. Un altro gruppo terroristico ha fatto esplodere l’auto del dottor Samir Khaddour, membro del […]

L’attentato a Damasco rientra nel piano portato avanti dai gruppi terroristici armati per colpire i quadri nazionali l’omicidio dell’ingegner Talal Naim Al Qatrib, che lavorava nella raffineria di Homs, ucciso da colpi di arma da fuoco in un quartiere della città. Un altro gruppo terroristico ha fatto esplodere l’auto del dottor Samir Khaddour, membro del consiglio di istituto nella facoltà di Ingegneria meccanica dell’Università Baath, di fronte all’edificio della facoltà, causando danni alla costruzione ma non alle persone. Il dottor Khaddour ha detto che questa azione terroristica mirava, oltre che alla sua uccisione, a diffondere il caos e il terrore tra i vari settori della società, fra cui i quadri scientifici delle università, degli istituti e delle scuole per colpire il processo di insegnamento. I gruppi terroristici armati hanno ucciso nei due mesi scorsi la dottoressa Mayada Anis Sayyouf, docente nell’Università Baath di Homs, mentre si recava al lavoro, l’ingegnere Aws Abdel Karim Khalil, specializzato in ingegneria nucleare nella stessa università, mentre accompagnava la moglie al lavoro, e il dottor Hasan Eid, primario di chirurgia toracica nell’ospedale nazionale di Homs, davanti a casa sua. Altri due gruppi terroristici armati hanno inoltre rapito, sempre ad Homs, il generale di brigata in pensione Abd Al Karim Al Nabhan e il tenente colonello Mohamad Al Zikari, mentre era alla guida della sua auto. Le autorità di Deir el Zor hanno catturato diverse persone armate che terrorizzavano i cittadini e avevano commesso omicidi, sabotaggi e imboscate lungo le strade.

Le autorità hanno anche sequestrato grandi quantità di armi fra cui mitragliatrici medie, fucili russi, pistole militari e pacchi di dinamite, oltre a uniformi militari, passaporti falsi e strumenti di comunicazione con i canali satellitari coinvolti nello spargimento di sangue fra i siriani. Lo studente Obada Safwan Sha’ar, della facoltà di scienze dell’Università di Aleppo, ha negato quanto diffuso dai canali di informazione, che avevano parlato della sua uccisione nel campus. Da parte sua il dottor Mohamad Radwan Sha’ar, zio dello studente, ha sostenuto che alcuni canali di informazione stanno tentando di minare la coesione nazionale in Siria, aggiungendo che il loro scopo è di distrarre gli studenti, specialmente in questa fase durante la quale si stanno svolgendo gli esami, e ha invitato tutti gli studenti ad impegnarsi nello studio e nel conseguimento dei loro risultati e a mostrare piena consapevolezza quando questi media diffondono veleni e falsità. Il consigliere Khalaf Al Azawi, presidente della Commssione Superiore per le Elezioni, ha affermato che le elezioni per le amministrazioni locali del 12 dicembre scorso si sono svolte in un clima di integrità, libertà e democrazia, nonostante le difficili ed eccezionali condizioni che sta vivendo la Siria. Ciò riflette la coscienza e la consapevolezza che i cittadini hanno di tale situazione e dell’importanza della loro partecipazione nell’esercitare il diritto, oltre che il dovere, di scegliere persone competenti ed esperte. “Il processo elettorale – ha detto Al Azawi – è avvenuto sotto la totale supervisione dell’autorità giudiziaria ed è stato seguito da tutti i mezzi di comunicazione”.

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