Lombardia, 53.500 persone licenziate nel 2011

Nel 2011 sono state licenziate in Lombardia 53.500 persone. Ora vivono nel limbo dei lavoratori in mobilità. Un anno record: nel 2010 erano stati 51.300, nel 2009 52.221. Quasi il doppio rispetto al periodo antecedente la crisi economica: nel 2008 a perdere il posto erano stati 27.889. In totale negli ultimi quattro anni sono 18 […]

Nel 2011 sono state licenziate in Lombardia 53.500 persone. Ora vivono nel limbo dei lavoratori in mobilità. Un anno record: nel 2010 erano stati 51.300, nel 2009 52.221. Quasi il doppio rispetto al periodo antecedente la crisi economica: nel 2008 a perdere il posto erano stati 27.889. In totale negli ultimi quattro anni sono 18 5mila. È quanto emerge dal Rapporto sugli effetti della crisi realizzato dalla Cisl Lombardia sulla base dei dati ufficiali relativi alle richieste di cassa integrazione presentate nel corso del 2011 dalle imprese lombarde. “Due terzi di questi licenziamenti non godono dell’indennità di mobilità che per due o tre anni rappresenta un sostegno importante per i soli lavoratori delle aziende industriali – afferma Gigi Petteni, segretario generale di Cisl Lombardia- È evidente la necessità di procedere al più presto alla riforma degli ammortizzatori sociali, per tutelare tutti i lavoratori colpiti dalla crisi”.
Le ore di cassa integrazione nel 2011 sono invece diminuite del 32,9% rispetto al 2010. Anche se nell’ultimo trimestre c’è stato di nuovo un aumento, pari al +29,2%. “Questo aumento è un segnale preoccupante rispetto alla fase di frenata che l’economia lombarda ha registrato in autunno e getta una luce negativa sulle aspettative per il 2012 – sottolinea Gigi Petteni -. All’economia e ai lavoratori lombardi serve una nuova politica comune di tutti i soggetti concentrata sullo sviluppo, sulla crescita e sul rilancio dei fattori positivi del nostro tessuto”.

Nel 2011 le ore di cassa integrazione autorizzate sono state pari a 210.588.344: poco oltre 98 milioni di ore per quella straordinaria (-15% rispetto al 2010), circa 62,7 milioni per quella ordinaria (-43%) e 49,6 per quella in deroga (-43,4%). “Mentre a livello nazionale si deve negoziare una riforma del mercato del lavoro che lo modernizzi e che sostenga con nuovi strumenti chi cerca e chi perde il lavoro – aggiunge Gigi Petteni – in Lombardia non dobbiamo stare con le mani in mano. Dobbiamo iniziare il nuovo anno riprendendo il confronto tra le parti sociali e la Regione per darci nuovi obiettivi: difendere il lavoro, incentivando le soluzioni di ricollocazione, favorire le assunzioni dei giovani, sostenere le imprese negli investimenti”.
La diminuzione della cassa integrazione è maggiormente accentuata in alcuni territori (Cremona, Como, Bergamo e Varese) rispetto ad altri dove è meno sensibile (Sondrio, Lodi, Mantova e Pavia). Quanto ai settori, in edilizia la crisi non ha fatto altro che aumentare segnando addirittura un incremento del 13,8% rispetto all’anno precedente, mentre i cali più contenuti sono stati nei settori metalmeccanico (-43,1%), chimico (- 28,4%) e della moda (- 20,7%). (dp)

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