L’Aquila, l’Assemblea cittadina torna a riunirsi domenica

Negli incontri che si stanno tenendo, molto partecipati, emerge la necessità di tornare a manifestare per denunciare i ritardi della ricostruzione pesante fuori dai centri storici, ai quali ora si vanno ad aggiungere la mortificante ordinanza per la ricostruzione del centro storico della città e dei restanti 56 Comuni del cratere e la devastante direttiva […]

Negli incontri che si stanno tenendo, molto partecipati, emerge la necessità di tornare a manifestare per denunciare i ritardi della ricostruzione pesante fuori dai centri storici, ai quali ora si vanno ad aggiungere la mortificante ordinanza per la ricostruzione del centro storico della città e dei restanti 56 Comuni del cratere e la devastante direttiva del Vice Commissario Cicchetti, relativa all’assistenza alla popolazione, che altro non farà che amplificare il disagio e le difficoltà dei cittadini terremotati.
E intanto si assiste agli arresti, con accuse gravissime, di alti funzionari che dovrebbero garantire e assicurare la ricostruzione della città. E sono di questi giorni le parole agghiaccianti dell’ex capo della Protezione Civile Bertolaso che prepara lo scenario teatrale e mediatico per quella commissione grandi rischi che si concluse con l’invito, rivolto a tutti i cittadini, di stare tranquilli e di andare a bere un buon bicchiere di vino; e nei giorni del dolore, della disperazione, delle vite interrotte, il sottosegretario Letta e lo stesso Bertolaso tramavano affinché il posto in prima fila di Berlusconi non venisse rubato da altri livelli istituzionali. I funerali delle vittime ridotti anch’essi ad un raccapricciante spettacolo mediatico.
Da questo girone infernale i cittadini hanno deciso di uscire, rivendicando i loro diritti, tutelando la propria dignità.
E’ necessario un fortissimo segnale di dissenso che deve essere dato alle Amministrazioni Locali, al Commissario alla Ricostruzione ed al Governo Centrale, utilizzando tutti gli strumenti democratici garantiti dalla Costituzione italiana: dalla grande manifestazione unitaria di tutta la cittadinanza, alla difesa dei diritti, attraverso un’ azione collettiva che imponga il rispetto delle regole.
Nell’incontro dello scorso mercoledì sono state avanzate alcune proposte, tra le più significative quella di indire la manifestazione entro la prima metà di febbraio e l’accensione delle luci in tutte le case inagibili, già dal giorno precedente la manifestazione, non solo per illuminare il buco nero che ormai accompagna le vite dei cittadini dalla notte del 6 aprile 2009, ma per rendere visibile la volontà di una rinascita che non può più attendere.

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