Sciopero generale, trasporti a rischio

Oggi, venerdì nero a causa dei disagi, in particolare, per chi si sposta con i mezzi pubblici. Lo sciopero riguardera’ tutte le categorie, maggiori difficoltà sono previste a Roma, dove e’ prevista la manifestazione nazionale con un corteo che partira’ da piazza della Repubblica, e si concludera’ in piazza San Giovanni. Lo sciopero è stato […]

Oggi, venerdì nero a causa dei disagi, in particolare, per chi si sposta con i mezzi pubblici. Lo sciopero riguardera’ tutte le categorie, maggiori difficoltà sono previste a Roma, dove e’ prevista la manifestazione nazionale con un corteo che partira’ da piazza della Repubblica, e si concludera’ in piazza San Giovanni. Lo sciopero è stato indetto da Usb, Orsa, SlaiCobas, Cib-Unicobas, Snater, SiCobas e Usa contro le politiche attuate dal governo Monti. Il rischio più forte è nei trasporti, ma si temono disagi anche per le scuole, gli uffici pubblici, poste e telecomunicazioni.
In una nota si legge che lo stop è indetto “contro il governo Monti, che conferma le precedenti manovre, riduce il potere d’acquisto dei salari attraverso l’aumento dell’Iva, dell’Irpef locale, dei ticket sanitari, delle accise sulla benzina e l’adozione dell’Ici sulla prima casa, colpisce l’intero sistema pensionistico e il livello di vivibilità economica dei pensionati, privatizza beni comuni e servizi pubblici applicando i dettami della Bce e Unione Europea, che tutelano gli interessi del grande capitale bancario, finanziario ed economico, scaricando i costi della crisi capitalista sui lavoratori e sulle fasce di popolazione più disagiata”.
Le sette sigle sindacali faranno incrociare le braccia anche “contro le precedenti manovre del governo Berlusconi, che prevedono misure su licenziamenti, privatizzazioni e peggioramento delle condizioni di lavoro dei lavoratori privati e del personale del pubblico impiego e della scuola, fatte proprie dal governo Monti il quale le rilancia attaccando ulteriormente il contratto nazionale ed introducendo altra precarieta’ con contratti di ingresso privi di diritti e con il ricatto costante del licenziamento”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *