Bruxelles: i Leader Ue firmano dichiarazione sul rilancio della crescita economica

Negli ultimi mesi si sono visti i primi segnali di stabilizzazione economica ma le tensioni sui mercati finanziari continuano a frenare l’attività economica e l’incertezza resta notevole. I governi si stanno fortemente adoperando per correggere gli squilibri di bilancio in modo sostenibile ma sono necessari ulteriori sforzi per promuovere la crescita e l’occupazione. Non esistono […]

Negli ultimi mesi si sono visti i primi segnali di stabilizzazione economica ma le tensioni sui mercati finanziari continuano a frenare l’attività economica e l’incertezza resta notevole. I governi si stanno fortemente adoperando per correggere gli squilibri di bilancio in modo sostenibile ma sono necessari ulteriori sforzi per promuovere la crescita e l’occupazione. Non esistono soluzioni rapide. La nostra azione deve essere determinata, duratura e di ampia portata. Dobbiamo fare di più perché l’Europa esca dalla crisi”. E’ quanto si legge nella dichiarazione sul rilancio della crescita economica firmata dai membri del Consiglio europeo riuniti ieri a Bruxelles. Il Primo Ministro svedese per motivi interni di ordine parlamentare non ha potuto sottoscriverla.

“Sono state prese decisioni per assicurare la stabilità finanziaria e il risanamento di bilancio, condizione necessaria per tornare a un livello più elevato di crescita strutturale e occupazione. Ma la cosa non è in sé sufficiente: dobbiamo modernizzare le nostre economie e rafforzare la nostra competitività per assicurare una crescita sostenibile. Ciò è essenziale per creare posti di lavoro e preservare i nostri modelli sociali ed è al centro della strategia Europa 2020 e del Patto euro plus. Questi sforzi devono essere compiuti in stretta cooperazione con le parti sociali, nel rispetto dei sistemi nazionali degli Stati membri. Crescita e occupazione riprenderanno solo se seguiamo un approccio coerente e ampio, combinando un risanamento di bilancio intelligente che preservi l’investimento nella crescita futura, politiche macroeconomiche sane e una strategia attiva per l’occupazione che preservi la coesione sociale. Il Consiglio europeo di marzo fornirà orientamenti sulle politiche economiche e dell’occupazione degli Stati membri, ponendo in particolare l’accento sul pieno sfruttamento del potenziale di crescita eco-sostenibile e sull’accelerazione delle riforme strutturali per accrescere la competitività e creare nuovi posti di lavoro. In questo esercizio esso deve prestare la dovuta attenzione alle crescenti divergenze della situazione economica tra gli Stati membri e alle conseguenze sociali della crisi”.
”Oggi ci siamo concentrati su tre priorità immediate – prosegue la dichiarazione – Gli sforzi compiuti a livello nazionale saranno, ogniqualvolta possibile, supportati dall’azione dell’UE, anche indirizzando meglio i fondi dell’UE disponibili verso occupazione e crescita, entro i massimali convenuti. Stimolare l’occupazione, soprattutto per i giovani 1. In Europa ci sono oggi più di 23 milioni di disoccupati. Se non miglioriamo i tassi di crescita, la disoccupazione resterà elevata. Dobbiamo mantenere i posti di lavoro esistenti e crearne di nuovi, anche nell'”economia verde”. Ciò significa intervenire concretamente per superare lo sbilanciamento tra domanda e offerta di competenze e lo sbilanciamento geografico. Ciò significa inoltre riformare i mercati del lavoro e affrontare il costo del lavoro in relazione alla produttività. La questione è soprattutto responsabilità degli Stati membri, che devono sviluppare e attuare iniziative globali su occupazione, istruzione e competenze. Ciascuno Stato membro indicherà, nel programma nazionale di riforma, le misure concrete che adotterà per affrontare tali questioni (“piani nazionali per l’occupazione”), la cui attuazione sarà soggetta a un monitoraggio rafforzato, nel quadro del semestre europeo. Le misure volte a tagliare i costi indiretti del lavoro, come la riduzione del cuneo fiscale, possono avere un forte impatto sulla domanda di manodopera concernente lavoratori poco qualificati e giovani. Ridurre la segmentazione del mercato del lavoro può contribuire molto all’offerta di opportunità di lavoro ai giovani. Occorre compiere subito uno sforzo particolare a livello nazionale per migliorare l’offerta di lavoro e ridurre la disoccupazione giovanile: • intensificando gli sforzi per promuovere la prima esperienza lavorativa dei giovani e la loro partecipazione al mercato del lavoro: l’obiettivo dovrebbe essere che entro alcuni mesi dal completamento del percorso scolastico i giovani ricevano un’offerta qualitativamente buona di occupazione, proseguimento degli studi, apprendistato o tirocinio; • accrescendo in maniera sostanziale il numero di apprendistati e tirocini per assicurare che essi rappresentino opportunità reali per i giovani, in cooperazione con le parti sociali e, ove possibile, integrati nei programmi di istruzione; • rinnovando gli sforzi per avviare i giovani che abbandonano prematuramente la scuola a una formazione; • sfruttando appieno il portale della mobilità professionale EURES per facilitare collocamenti transfrontalieri di giovani; aprendo ulteriormente i settori protetti attraverso l’eliminazione di restrizioni ingiustificate ai servizi professionali e al settore del commercio al dettaglio. 2. L’UE sosterrà tali sforzi, segnatamente: • innanzi tutto collaborando con gli Stati membri in cui si riscontrano i livelli di disoccupazione giovanile più elevati per riorientare i fondi UE disponibili offrendo ai giovani un sostegno per entrare nel mondo del lavoro o intraprendere una formazione; • accrescendo la mobilità degli studenti attraverso un notevole aumento del numero di collocamenti presso imprese nell’ambito del programma Leonardo da Vinci; • utilizzando il FSE per sostenere la creazione di programmi analoghi all’apprendistato nonché regimi di sostegno per i giovani neoimprenditori e gli imprenditori sociali; • accrescendo la mobilità transfrontaliera della forza lavoro, attraverso la revisione delle norme UE in materia di reciproco riconoscimento delle qualifiche professionali, ivi compresi la carta professionale europea e il passaporto europeo delle competenze, l’ulteriore potenziamento di EURES e la realizzazione di progressi sull’acquisizione e la salvaguardia dei diritti a pensione complementare dei lavoratori migranti.
”Completare il mercato unico 3. Il mercato unico costituisce un volano fondamentale per la crescita economica dell’Europa – prosegue la dichiarazione – è un settore in cui le azioni a livello dell’UE possono contribuire notevolmente a incrementare l’occupazione e la crescita. L’atto per il mercato unico, il mercato unico digitale e la riduzione in corso degli oneri normativi generali gravanti sulle PMI e sulle microimprese costituiscono chiare priorità. Ricordando il nostro impegno a dare speciale priorità al rapido esame delle proposte con il maggior potenziale di crescita, chiediamo: • un accordo sulla normalizzazione, l’efficienza energetica e la semplificazione degli obblighi contabili entro la fine di giugno 2012; un accordo sulla semplificazione delle norme in materia di appalti pubblici entro la fine dell’anno; • la rapida attuazione del piano d’azione della Commissione sul commercio elettronico, la presentazione di una nuova proposta sulla firma elettronica entro giugno 2012 e un accordo sulle norme in materia di risoluzione delle controversie online e sul roaming entro giugno 2012; • per sfruttare appieno il potenziale dell’economia digitale, la modernizzazione del regime europeo di proprietà intellettuale e la promozione delle migliori pratiche e modelli, contrastando con maggior efficacia la pirateria e tenendo conto della diversità culturale; • progressi nelle discussioni strutturate sul coordinamento delle questioni di politica fiscale e sulla prevenzione di pratiche fiscali dannose nel contesto del Patto euro plus. 4. Gli Stati membri partecipanti si impegnano a raggiungere entro giugno 2012 un accordo definitivo sull’ultima questione in sospeso del pacchetto brevetti. 5. È di fondamentale importanza, da parte nostra, attuare rapidamente e interamente a livello nazionale quanto già concordato, al fine di esprimere il pieno potenziale del mercato unico. In particolare, occorre attuare con celerità e completezza la legislazione UE in settori quali i servizi e il mercato unico dell’energia. Dobbiamo inoltre ovviare alle ultime carenze che ancora impediscono al mercato interno di far sentire tutti i suoi benefici. Prima del Consiglio europeo di giugno 2012 il Consiglio valuterà i progressi compiuti nell’attuazione della legislazione sul mercato unico in base al quadro di valutazione del mercato interno della Commissione. La Commissione presenterà relazioni annuali sui progressi compiuti nel liberare il potenziale di creazione di crescita di un mercato unico pienamente integrato, anche per quanto riguarda le industrie di rete. La Commissione riferirà in giugno sui possibili modi per rafforzare l’attuazione della legislazione sul mercato unico e migliorarne l’applicazione. 6. Proseguiremo gli sforzi multilaterali e bilaterali volti ad eliminare gli ostacoli agli scambi e a garantire un migliore accesso al mercato e condizioni di investimento appropriate per gli esportatori e gli investitori europei, in linea con le conclusioni del Consiglio europeo di ottobre 2011. Il 2012 dovrebbe essere l’anno decisivo per compiere passi avanti negli accordi commerciali con i partner principali. Il gruppo di lavoro di alto livello UE/USA su occupazione e crescita dovrebbe prendere in considerazione tutte le opzioni per potenziare gli scambi e gli investimenti UE/USA”.
”Incrementare il finanziamento dell’economia – prosegue la dichiarazione -in particolare delle PMI 7. È fondamentale adottare misure per evitare che l’attuale contrazione del credito limiti gravemente la capacità delle imprese di creare crescita e occupazione. A tale riguardo, le recenti misure adottate dalla BCE in materia di prestito a lungo termine alle banche si rivelano estremamente utili. Le autorità di vigilanza nazionali e l’ABE devono garantire che la ricapitalizzazione delle banche non comporti una riduzione della leva finanziaria, che avrebbe effetti negativi per il finanziamento dell’economia. Le autorità di vigilanza dovrebbero assicurare un’applicazione rigorosa da parte di tutte le banche della legislazione dell’UE che limita i bonus. 8. I 23 milioni di PMI europee sono la spina dorsale del successo economico europeo e forniscono un numero considerevole di posti di lavoro. Pertanto, concordiamo le seguenti misure urgenti da attuare entro giugno: • mobilitare meglio i fondi strutturali accelerando l’attuazione dei programmi e progetti esistenti, se del caso riprogrammando fondi e impegnando rapidamente i fondi non ancora assegnati a progetti specifici, concentrandosi sul potenziamento della crescita e la creazione di posti di lavoro; • rafforzare il sostegno della BEI alle PMI e all’infrastruttura; si invitano il Consiglio, la Commissione e la BEI a valutare le opzioni possibili per rafforzare l’azione della BEI a sostegno della crescita e a formulare appropriate raccomandazioni, considerando anche le possibilità per il bilancio UE di moltiplicare la capacità di finanziamento del gruppo BEI; • esaminare celermente le proposte della Commissione su una fase pilota per l’utilizzo delle “obbligazioni di progetto” al fine di stimolare il finanziamento privato dei principali progetti infrastrutturali; • garantire un migliore accesso al capitale di rischio in tutta Europa concordando il passaporto UE entro giugno; • promuovere il ruolo dello strumento Progress di microfinanza a sostegno delle microimprese; • rinnovare gli sforzi per migliorare il contesto in cui operano le PMI, in particolare per quanto riguarda la riduzione degli oneri amministrativi e normativi ingiustificati e facendo sì che tutte le azioni a livello di Unione europea sostengano pienamente la crescita economica e la creazione di posti di lavoro. 9. I programmi nazionali di riforma degli Stati membri terranno debitamente conto delle misure che richiedono un’azione a livello nazionale. Il Consiglio riferirà entro giugno sull’attuazione delle misure da adottare a livello dell’UE”. (bat-AgenParl)

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