In giro tra i clochard in questi giorni d‘intenso freddo

Oggi, dopo la gigantesca ondata di freddo che ha colpito la penisola, a Roma  hanno riaperto  le scuole e tutti gli uffici pubblici; lo stesso avverrà in molti comuni della Provincia. Si tenta di tornare alla normalità dopo la tornata di maltempo eccezionale ma restano problemi e difficoltà, nei marciapiedi e nei cortili degli  istituti […]

Oggi, dopo la gigantesca ondata di freddo che ha colpito la penisola, a Roma  hanno riaperto  le scuole e tutti gli uffici pubblici; lo stesso avverrà in molti comuni della Provincia. Si tenta di tornare alla normalità dopo la tornata di maltempo eccezionale ma restano problemi e difficoltà, nei marciapiedi e nei cortili degli  istituti scolastici, dovuti all’insidia ghiaccio viste le bassissime temperature. Il Presidente della regione Lazio, Renata Polverini,  ha dichiarato lo stato di calamità naturale e si riserva di proporre al Governo lo stato di emergenza se la prossima perturbazione prevista per venerdì creasse ulteriori disagi. Il Presidente della Provincia, Nicola Zingaretti ha parlato senza mezzi termini di “ Una vergogna inconcepibile”.  Io credo il problema più grosso,  ed i  vari decessi per freddo da Ostia a Palestrina  lo hanno ampiamente dimostrato,  ha riguardato i  tanti senza fissa dimora che vivono sui marciapiedi ed in tanti posti della città al limite della decenza e dell’umana sopportabilità. Per capire meglio cosa pensano   e come si rapportano   con la città questi disperati della strada,  i poveri del terzo millennio, che vivono   senza  la minima considerazione da parte di nessuno, recependo l’invito di un mio caro  amico operatore della Comunità di S. Egidio armato di guanti e mascherina sono andato con loro a distribuire bevande calde e coperte. Lo ricordiamo per rispetto della verità essa è, davvero,  un baluardo di altruismo e generosità che si occupa non solo di clochard ma anche di extracomunitari in difficoltà ed anziani soli. Tanti sono coloro che abbiamo trovati  a dormire   nei portoni di un palazzo, alla biforcazione  di una strada come un cane accovacciato in un  angolo,ricoperti di miseri stracci e cartoni. Non nascondo che  un simile  scenario porta  dentro una tristezza infinita  arrivando perfino a  mettere in  discussioni la nostra umanità nei confronti del  “fratello bisognoso”.  Per ben due pomeriggio li abbiamo raggiunti nei luoghi più disparati della città: da Cinecittà alla stazione Termini.   Nonostante il freddo di dormire in un posto riparato e caldo non ne volevano sentire sembrava non volessero accettare alcun compromesso. Una donna sulla sessantina con i capelli ben messi al nostro invito di raggiungere la stazione della Metropolitana dove trascorrere la notte ha replicato con una lucidità impressionante da far accapponare la pelle. Ci ha detto: “ voglio morire a casa mia…   e casa mia è la strada”. Un altro nei pressi di S. Giovanni, intento a sorseggiare una bevanda calda che gli avevamo  offerta e prendendo il discorso alla lontana, per indurlo a raggiungere la stazione, alla nostra affermazione secondo cui il freddo è l’acerrimo nemico delle persone ha controbattuto : “ Perché dove sta l’amicizia e l’umanità in questo mondo”. Frasi dure scaltre che fanno pensare e pesano quanto un macigno proprio perché pronunciate da persone in difficoltà. Questa è la situazione dei tanti senza tetto della capitale d’Italia. Forse, oltre alla difficoltà dei bambini a raggiungere la scuola, è l’aspetto più inquietante.  Vorrei tanto sapere l’opinione di un altro baluardo della carità e della generosità, Padre Quirino Salomone, responsabile della mensa dei poveri, all’Aquila,  cui tutti riconoscono il primario interessamento nei confronti dei poveri, degli umili, dei diseredati.  Voglio, altresì,  ribadire che la situazione di Roma   nulla ha che vedere con quella difficilissima   creatasi nell’Aquilano e nell’Abruzzo tutto dove interi paesi sono rimasti bloccati per interi giorni con anziani e bambini cui iniziavano a scarseggiare anche viveri e medicine. Lo stesso dicasi per i tanti animali nelle stalle fuori i centri abitati che al momento ancora non sono stati raggiunti e sui cui incombe il pericolo crollo dei tetti a causa della pesantezza della neve, come riportato anche ieri da emittenti  locali. In questa situazione sono divampate polemiche a non finire tra  i vari Sindaci e la Protezione Civile. Quella più furiosa tra Alemanno ed il responsabile nazionale , già prefetto dell’Aquila, Franco Gabrielli, sostituito dalla dott.ssa  Giovanna Maria Iurato,che ha declinato ogni responsabilità addossandola al Sindaco della Capitale per aver sottovalutato il problema. Il Premier Monti, non so se più per convinzione o per motivi di pragmatismo da verificare successivamente,ha difeso l’operato del responsabile della P. C.  Intanto un’altra perturbazione si preannuncia per il prossimo w.e. auguriamoci non crei la solita situazione di crisi. E’ di questa mattina la notizia che circa 100 immigrati afgani, tra cui alcuni minorenni e bambini,rischiano di morire assiderati, L’unico sostegno che hanno ricevuto è stato quello  di bevande calde,  visite e sacchi a pelo forniti loro dal  MEDU ( Medici per i diritti umani ). Basta chiacchiere e polemiche, Roma da troppo tempo ha cancellato la dignità ed i diritti fondamentali di ogni persona umana!

Nando Giammarini

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