Euromediterraneo, da Roma un appello: “fermare le violenze in Siria”

L’obiettivo della nostra azione diplomatica è “fermare le violenze, fermare le stragi, trovare una nuova stabilità per un grande paese come la Siria che dovrà rispettare i diritti di tutti”. Lo ha detto il Ministro Giulio Terzi al termine della riunione del 5+5 a Villa Madama. “Sosteniamo il progetto della Lega Araba”, ha sottolineato Terzi, […]

L’obiettivo della nostra azione diplomatica è “fermare le violenze, fermare le stragi, trovare una nuova stabilità per un grande paese come la Siria che dovrà rispettare i diritti di tutti”. Lo ha detto il Ministro Giulio Terzi al termine della riunione del 5+5 a Villa Madama. “Sosteniamo il progetto della Lega Araba”, ha sottolineato Terzi, spiegando che “agiamo in concerto con i partner della Ue”. Terzi ha anche fatto riferimento alla riunione di venerdi a Tunisi degli “amici della Siria” che è una “iniziativa diplomatica di grande rilievo” anche per il suo “carettere inclusivo” cui ha fatto riferimento il Ministro degli esteri tunisino Rajik Abdessalem che ha copresieduto insieme al Ministro Terzi il Foro ‘’5+5’’.
Il Consiglio nazionale siriano e l’opposizione siriana sono stati invitati al vertice di Tunisi, ha detto Abdessalem spiegando che “anche la società civile sarà presente mentre l’opposizione avrà un proprio status” nell’ambito del summit. Il ministro ha poi sottolineato la volontà di “non” volere ulteriori “scenari iracheni” per la Siria, ed ha evidenziato che dal vertice ‘Amici della Siria’ dovrà partire un “messaggio forte” per il governo di Bashar Assad. “Occorre una radicale riforma del sistema politico”, ha spiegato Abdessalem, precisando al tempo stesso come vada “tutelata l’integrità del territorio siriano” per evitare di creare “scenari iracheni”. E al vertice di Tunisi – che il prossimo 24 febbraio riunirà i rappresentanti di tutti i Paesi interessati a porre fine alle violenze in Siria – sarà ribadito il “no alle uccisioni di civili”, ha inoltre aggiunto Abdessalem, ricordando come “il Consiglio nazionale siriano e altre componenti dell’opposizione” a Damasco “siano stati invitati” al summit, nel quale “avranno un proprio status”.
Anche il Ministro degli esteri francese, Alain Juppe’, a margine del Foro di dialogo euro-mediterraneo a Villa Madama ha detto che “è necessario spingere l’opposizione siriana a unirsi, a organizzarsi e a tenere conto di tutte le sensibilità, di chi sta fuori e chi sta dentro, e delle diverse comunità che devono essere rappresentate in seno all’opposizione se essa vuole diventare partner nel dialogo politico che permetterà di uscire dalla crisi”. Alla riunione ministeriale a Roma del Dialogo per il mediterraneo si è parlato molto della crisi siriana, in vista della riunione del 24 febbraio a Tunisi degli ‘Amici del popolo siriano’, ha aggiunto Juppé. “Siamo d’accordo sull’obiettivo che è quello di sostenere il piano della Lega araba, fermare le violenze e la repressione, ma anche sull’impegno per un processo di uscita dalla crisi che sia un processo politico”, ha riferito il capo della diplomazia francese auspicando che l’opposizione siriana sia presente a Tunisi.

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