Siria nel caos, gli sviluppi con la versione del regime

“All’alba di due giorni fa un gruppo terroristico armato ha preso di mira i magazzini principali per lo stoccaggio di combustibile della raffineria di Homs con colpi di mortaio, causando l’incendio di uno dei serbatoi. I terroristi hanno attaccato più di una volta oleodotti, gasdotti e raffinerie facendoli esplodere con ordigni, come successo due giorni […]

“All’alba di due giorni fa un gruppo terroristico armato ha preso di mira i magazzini principali per lo stoccaggio di combustibile della raffineria di Homs con colpi di mortaio, causando l’incendio di uno dei serbatoi. I terroristi hanno attaccato più di una volta oleodotti, gasdotti e raffinerie facendoli esplodere con ordigni, come successo due giorni fa a Baba Amro ad Homs, quando è stato fatto saltare un oleodotto nella zona di Al Sultaneya; o il 15 febbraio, quando è stata fatta esplodere una conduttura per il trasporto di gasolio, che va dalla raffineria di Homs ai siti di stoccaggio di Aadra, alla periferia di Damasco, sempre nella zona fra Baba Amro e Al Sultaneya”. E’ quanto si legge in una nota diffusa dall’Ambasciata siriana a Roma.

“Il 13 di febbraio è stato invece fatto saltare il gasdotto che collega Homs e Baniyas, in un villaggio in provincia di Telkalkh; un oleodotto in provincia di Deir Ezzor e la conduttura per il gasolio che va da Homs a Hama e Idleb. Una banda di terroristi armati ha aggredito ieri ad Ariha, in provincia di Idleb, una pattuglia delle forze dell’ordine con un’autobomba, la cui esplosione, secondo una fonte ufficiale, ha causato la morte di un agente e il ferimento di altri. Sempre ad Idleb, i terroristi hanno assalito la direzione dell’Agricoltura, rubando 20 pick up. Nella regione orientale della provincia di Aleppo, nella zona di Al Safira, i terroristi hanno aperto il fuoco contro l’auto di Jamal Al Bash, membro del consiglio provinciale di Aleppo, uccidendolo e ferendo il marito della figlia, che lo accompagnava. Rientra nel piano teso a colpire i quadri nazionali l’uccisione, ieri mattina, del procuratore generale di Idleb, Nidal Ghazal, e del giudice Mohamed Zeyada, insieme al loro autista, colpiti dalle pallottole sparate dai terroristi contro la vettura su cui viaggiavano per recarsi al lavoro al Palazzo di Giustizia della città. Quattro civili – prosegue la nota dell’Ambasciata – fra cui uno studente e tre impiegati, sono morti e altri tre sono rimasti feriti dopo che un gruppo armato ha aperto il fuoco contro l’autobus su cui viaggiavano, in provincia di Hama. Sempre ad Hama, le autorità hanno dato la caccia ad un gruppo armato che prendeva di mira le forze dell’ordine e i cittadini nel quartiere di Bab Qebli, uccidendo, secondo fonti uffciali, tre componenti della banda e ferendone altri due, e sequestrando inoltre le armi in loro possesso. Altri due membri delle forze dell’ordine, il sergente Mouein Mahmoud Ibrahim e Hassan Hilal al-Saleh, sono invece morti in seguito all’attacco portato avanti dai terroristi contro l’autobus su cui viaggiavano. Nella provincia di Hama gli artificieri hanno disinnescato quattro ordigni collocati dai terroristi per colpire i cittadini e la rete ferroviaria. In seguito alla caccia ai ricercati, le autorità hanno arrestato, alla periferia di Damasco, nella regione orientale di Ghouta, in particolare a Saqba, Hammouriyeh, Erbeen, Kafr-batna, Douma e Harasta, diversi terroristi muniti di armi automatiche. Nella stessa zona, in seguito all’irruzione in uno dei covi dei terroristi, le autorità hanno sequestrato grandi quantità di armi ed esplosivo. Una fonte ufficiale ha dichiarato che un gruppo di terroristi si è consegnato alle autorità spontaneamente”.

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