Maltempo: ancora piogge a tratti anche forti. Rischi come novembre?

Domani maltempo anche in Basilicata. Il maltempo non dà tregua al Sud. La perturbazione attiva in queste ore su Sicilia, Calabria, Basilicata e Puglia, continuerà anche domani ad avere i suoi effetti in particolare su Sicilia e zone ioniche. I fenomeni, accompagnati da forti raffiche di vento ed attività elettrica, risulteranno più intensi e frequenti […]

Domani maltempo anche in Basilicata. Il maltempo non dà tregua al Sud. La perturbazione attiva in queste ore su Sicilia, Calabria, Basilicata e Puglia, continuerà anche domani ad avere i suoi effetti in particolare su Sicilia e zone ioniche. I fenomeni, accompagnati da forti raffiche di vento ed attività elettrica, risulteranno più intensi e frequenti sui settori ionici.
In una nota del colonnello Giuliacci si legge che: “Nelle estreme regioni meridionali, in particolare in Calabria e Sicilia, in questo inizio di settimana è caduta molta acqua e anche nelle prossime ore sono attese piogge che a tratti potrebbero essere intense, accompagnate pure da qualche temporale.
Insomma, in molti cresce il timore che si possa rivivere una situazione simile a quella del 22 novembre scorso quando, come testimoniato da questa immagine scattata dai satelliti della NOAA, violenti temporali flagellarono per diverse ore consecutive il Messinese causando devastanti inondazioni e, purtroppo, anche 3 vittime. Rischio concreto? – continua la nota – in effetti tra oggi e la prima parte di domani, il versante ionico della Calabria e la Sicilia Orientale (compreso quindi il Messinese) dovranno sopportare ancora piogge piuttosto consistenti, a tratti di forte intensità – in alcune zone della province di Messina – di anche oltre 300 millimetri in poche ore.
Che cosa è cambiato rispetto a tre mesi fa? Fondamentalmente la temperatura del mare: durante lo scorso autunno infatti le acque del Mediterraneo erano ancora molto calde (con una temperatura superficiale anche di alcuni gradi superiore al valore normale per quel periodo) e grazie a ciò – conclude la nota – erano anche in grado di fornire all’atmosfera quantità di umidità, e quindi di pioggia, di molto superiori rispetto all’attuale momento”.

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