Stupro L’Aquila: arrestato il militare

Il presunto autore dello stupro avvenuto fuori una discoteca del Comune di Pizzoli (L’Aquila) nella notte tra l’11 ed il 12 febbraio è stato arrestato dai carabinieri del Reparto operativo della Provincia dell’Aquila. Al momento non vi sono altri indagati. La vittima, una ragazza di 20 anni di Tivoli è ricoverata nel reparto di Ginecologia […]

Il presunto autore dello stupro avvenuto fuori una discoteca del Comune di Pizzoli (L’Aquila) nella notte tra l’11 ed il 12 febbraio è stato arrestato dai carabinieri del Reparto operativo della Provincia dell’Aquila. Al momento non vi sono altri indagati. La vittima, una ragazza di 20 anni di Tivoli è ricoverata nel reparto di Ginecologia del “San Salvatore” dell’Aquila. A finire in manette su ordine di custodia cautelare in carcere emesso dal Gip del Tribunale dell’Aquila, Giuseppe Romano Gargarella, e richiesto dal pm titolare dell’inchiesta, David Mancini, un militare di 21 anni originario dell’hinterland di Avellino, appartenente al 33/esimo Reggimento artiglieria terrestre “Acqui” dell’Aquila. Sul militare si erano subito addensati i primi sospetti in quanto il giovane era stato visto all’interno della discoteca con la studentessa universitaria.

Il militare avrebbe prima negato e poi ammesso il rapporto sessuale, che, tuttavia – secondo lui – sarebbe stato consenziente. Sono state trovate macchie di sangue sulla camicia e un braccialetto. Il militare, arrestato con le accuse di violenza sessuale e tentato omicidio, e’ stato trasferito nel carcere di Teramo, dove si trova una sezione dedicata ai soggetti reclusi per reati attinenti i reati di stupro e violenza sessuale. Inizialmente si ipotizzava che nella vicenda fossero coinvolti in quatro: oltre all’arrestato si parlava di altri due commilitoni e della fidanzata di uno di questi.

Il legale della vittima, Enrico Maria Gallinaro ha detto che “quando ho chiamato la mia assistita per dirle che avevano arrestato il militare non ha proferito parola, si e’ limitata a prendere atto”. “Noi siamo per l’accertamento della verita’ – ha aggiunto – una precondizione in modo che tutti rispondano per cio’ che realmente hanno fatto e per fare in modo che la persona offesa abbia il giusto ristoro e risarcimento per il danno patito, anche se per certi danni non e’ mai abbastanza e questo tutti lo debbono tenere a mente. Certe cose modificano la vita di una persona per sempre”. “L’arresto del militare – ha ossevato il legale – e’ il frutto di un’attivita’ investigativa secondo me corretta e opportuna. Non va mai dimenticato che il titolare delle indagini e’ il pm e le scelte non possono essere sindacate finche’ non sono noti gli atti. Da parte nostra la massima condivisione, lui sa quello che nessun altro sa, ha un osservatorio privilegiato”. Gallinaro ha concluso parlando che “in questo momento la cosa piu’ importante e’ il recupero psicofisico della giovane. Aspettiamo domani, andro’ a trovarla in ospedale”.

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