ICE: FLP MISE, scrive lettera aperta a Monti e Passera

Lettera aperta al Presidente del Consiglio del Consiglio dei Ministri Sen. Mario Monti e al Ministro dello Sviluppo Economico e le Infrastrutture Dr. Corrado Passera del Coordinamento nazionale FLP MISE – ex ICE.: “l’internazionalizzazione e il sostegno alle imprese, particolarmente le PMI, assumono un’importanza fondamentale per lo sviluppo dell’Italia, soprattutto in un momento di crisi […]

Lettera aperta al Presidente del Consiglio del Consiglio dei Ministri Sen. Mario Monti e al Ministro dello Sviluppo Economico e le Infrastrutture Dr. Corrado Passera del Coordinamento nazionale FLP MISE – ex ICE.:

“l’internazionalizzazione e il sostegno alle imprese, particolarmente le PMI, assumono un’importanza fondamentale per lo sviluppo dell’Italia, soprattutto in un momento di crisi come quello attuale.Su questo tutti sembrano, almeno a parole, d’accordo. Tuttavia il prevalere di interessi particolari su quello generale condiziona negativamente il processo di ristrutturazione del comparto per l’internazionalizzazione, impedendo le modifiche necessarie e imponendo misure che giovano solo ad alcuni. Con la legge 214/2011 è stata istituita la “nuova” Agenzia-ICE (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane), ma da subito si è capito che le attese erano state tradite. Ecco perché:

1) Il Governo si e’ affrettato a dichiarare che la nuova Agenzia e’ pienamente operativa, ma questo NON E’ AFFATTO VERO!! Nulla di concreto e’ stato fatto. Se si stanno realizzando alcune iniziative promozionali e’ solo perché il Decreto del 6 dicembre ha consentito di utilizzare strutture e procedure del Vecchio ICE. In realtà e’ l’Istituto nazionale per il commercio estero che sta operando in gestione provvisoria, mentre la nuova Agenzia esiste solo sulla carta e sfidiamo chiunque a dimostrare il contrario!

2) E’ stata formalmente annunciata l’intenzione di varare i DPCM di trasferimento delle risorse, ivi comprese quelle umane, prima di nominare gli organi dell’Agenzia, di approvare lo statuto, i regolamenti indispensabili per la gestione amministrativa e l’organigramma. E’ facile comprendere che un ente sprovvisto di CdA, Direttore Generale, organizzazione e procedure amministrativo/contabili non potrà operare. Perché vi si vuole dunque trasferire subito il personale, creando così nuove evidenti disfunzioni operative? Forse perché vi sono potenti interessi che auspicano il fallimento del progetto?

3) L’amministrazione dell’ICE in gestione provvisoria limita ogni contratto di funzionamento della struttura al prossimo 30 giugno però curiosamente programma iniziative promozionali per tutto l’anno con un’evidente contraddizione. Probabilmente già pensa di affidarne la realizzazione a consulenti privati, più costosi e di dubbia professionalità!

4) Finora non si e’ minimamente discusso della struttura, dei compiti e del ruolo della nuova Agenzia, ma si sono semplicemente decurtate le sue risorse finanziarie ed umane, peraltro senza alcun risparmio di spesa pubblica. Nel contempo si e’ ingigantito il ruolo dell’alta burocrazia che dovrà deciderà sulla operatività dell’Agenzia (due Ministeri + una Cabina di regia + un Consiglio di Amministrazione), rendendo di fatto molto più difficile di prima operare in maniera veloce ed efficace in sintonia con il mondo imprenditoriale.

Ci si chiede il perché di tutto questo e la risposta sta forse nel fatto che le persone che stanno decidendo il futuro dell’Agenzia sono purtroppo le stesse che a luglio scorso hanno lavorato per ottenere la soppressione dell’ICE a vantaggio delle realtà da cui provengono, con un evidente, quanto ignorato conflitto di interessi!

Presidente Monti Le rivolgiamo, tra le tante che avremmo, due domande a cui attendiamo risposte precise e convincenti:

a) Perché mentre si decide di tagliare le risorse umane dell’ICE e ridurre la sua rete estera, il Ministero degli Affari Esteri annuncia di voler bandire un concorso per consulenti privati “esperti dei rapporti con le imprese” da inserire nelle Ambasciate italiane all’estero? Sarebbe questo il risparmio? Dirottare fondi pubblici a privati?

b) Perché non si programma un riordino generale dell’intero comparto per l’internazionalizzazione, che coinvolga tutti i soggetti, pubblici e privati, e si preferisce piuttosto concentrarsi su un solo soggetto, che poi e’ tra quelli che meno costano? Pensa veramente che basti intervenire solo sull’ICE per curare i mali del comparto? Lo sa che una sola grande Ambasciata, anche in Europa, ha più dipendenti di ruolo dell’intera rete mondiale del vecchio ICE?

Rimaniamo in attesa di conoscere, dopo tanti proclami, le soluzioni concrete ed operative che il Governo riterrà di adottare per affrontare e risolvere davvero, nell’interesse dell’Italia e delle imprese, i tanti problemi che ancora rimangono aperti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *