Presentato il Giro d’Italia di Hand-bike

Presentato a Roma, presso la sede Cip, il 3° Giro d’Italia di Hand-bike, che quest’anno si giova del partenariato di marchi illustri e di caratura nazionale, in fatto di tutela e assistenza alla disabilità. A fianco del Comitato Organizzatore, di Cip, Coni e Federciclismo, anche l’Anmil (Associazione Nazionale fra lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro) […]

Presentato a Roma, presso la sede Cip, il 3° Giro d’Italia di Hand-bike, che quest’anno si giova del partenariato di marchi illustri e di caratura nazionale, in fatto di tutela e assistenza alla disabilità. A fianco del Comitato Organizzatore, di Cip, Coni e Federciclismo, anche l’Anmil (Associazione Nazionale fra lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro) e l’Aism (Associazione Italiana Sclerosi Multipla). Imponenti i numeri di questa edizione: 10 tappe, con partenza da Cinquale, Forte dei Marmi (15/4/2012), e arrivo a Sulmona, traguardo d’arrivo (23 settembre 2012), passando per Montalto di Castro, Desenzano del Garda, Casale Monferrato, Somma Lombardo, Castions di Zoppola, Olgiate Olona, Cermentate. Sette le regioni coinvolte, 9 maglie rosa da assegnare ad ogni tappa, 150 atleti, in stragrande maggioranza uomini (132) chiamati a raccolta, più di 300Km da macinare a forza di bicipiti e deltoidi.

Il Giro d’Italia di Handbike è dedicato a quegli atleti con disabilità che per gareggiare utilizzano una handbike, un particolare tipo di bicicletta composta da un telaio supportato da tre ruote (ottime per l’equilibrio) che viene azionata con la forza delle mani e delle braccia dal ciclista adagiato sul sedile. Il mezzo permette di correre da sdraiati e senza l’uso delle gambe, in una comoda posizione che dà stabilità e aerodinamicità. E’ usata da atleti con vari tipi di disabilità fisica, paraplegici o tetraplegici, con amputazioni degli arti inferiori, con limitato o assente controllo del tronco, con difficoltà più o meno grandi nel coordinamento del corpo. L’handbike è oggi una delle quattro macro-categorie in cui è diviso il ciclismo paralimpico, oramai inserito a tutti gli effetti sotto l’egida della Federazione ciclistica italiana.

Così il Presidente Anmil, Franco Bettoni: “Basta guardare al numero di atleti che si finora hanno aderito per intravedere già ora le prospettive di successo di questa iniziativa, cui per la prima volta, con entusiasmo, aderiamo. Abbiamo scelto questa occasione per dare un esempio di come si possa tornare a diventare parte di un progetto di vita che ricomincia, a trovare nuovi stimoli. D’altro canto, però, in tutte le tappe di questo giro saremo presenti per promuovere la nostra campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza sul lavoro, perche il numero di incidenti, e quindi invalidi sul lavoro, sia dimezzato”. Dal canto suo, Luca Pancalli, numero uno del Cip, afferma che “quest’anno il Giro d’Italia si arricchisce di valori comunicativi importanti e proprio attraverso l’elemento comunicativo tante persone disabili avranno la possibilità di avvicinarsi a una disciplina come l’hand-bike, che si può praticare con gli amici e con la famiglia, dimostrazione concreta che lo sport può essere veramente un efficace strumento d’integrazione ed inclusione sociale. Eventi del genere dimostrano che lo sport non fa differenze, anzi, le annulla completamente ed è in grado di regalare grandi e profonde emozioni”.

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