Unicef: peggiora la situazione di giovani, poveri e bambini

La crisi economica morde le fasce più vulnerabili della popolazione. Sono i poveri a patire maggiormente l’aumento dei prezzi di cibo e carburante, dal momento che spendono tra il 50 e l’80% delle loro entrate per il cibo. Non solo: la disoccupazione, la mancanza di prospettive e di opportunità economiche gravano sproporzionatamente sui giovani e […]

La crisi economica morde le fasce più vulnerabili della popolazione. Sono i poveri a patire maggiormente l’aumento dei prezzi di cibo e carburante, dal momento che spendono tra il 50 e l’80% delle loro entrate per il cibo. Non solo: la disoccupazione, la mancanza di prospettive e di opportunità economiche gravano sproporzionatamente sui giovani e sul loro futuro. Alla fine del 2010 c’erano 30 milioni di disoccupati in più rispetto all’inizio del crisi nel 2007, soprattutto tra la popolazione tra i 15 e i 24 anni. Questo il giudizio dell’Unicef contenuto nel rapporto “La condizione dell’infanzia nel mondo 2012: Figli delle città”, presentato in contemporanea in tutto il mondo e in Italia questa mattina a Roma, alla presenza del presidente del Senato Renato Schifani, del presidente dell’Unicef Italia Giacomo Guerrera e del Goodwill Ambassador Alberto Angela.

Secondo il rapporto è nelle aree maggiormente degradate dei contesti urbani che si verificano fenomeni di crescente violenza in cui bambini e ragazzini ne sono tanto le vittime quanto gli autori. In alcune aree del mondo, entrare a far parte di una banda è un’esperienza comune per molti giovani (l’età media dell’iniziazione è di 13 anni), che crescono così nell’abitudine alla violenza.
Un altro aspetto dell’indagine riguarda gli effetti dei disastri naturali, sempre più frequenti e devastanti, che sono ancor più drammatici per coloro che vivono in condizioni precarie e insicure. “I bambini che abitano le aree urbane degradate sono i più esposti agli effetti di inondazioni, terremoti, frane ed inquinamento; inoltre condizioni igieniche inadeguate e malnutrizione li rendono maggiormente vulnerabili”spiega l’Unicef . Il rapporto lancia poi l’allarme del pericolo sulle strade per i minori. Secondo l’indagine i bambini nelle aree a basso reddito sono esposti a un alto rischio di malattie respiratorie e ai pericoli degli incidenti stradali, in particolare dove gli spazi per giocare e passaggi pedonali, come marciapiedi e attraversamenti, sono carenti. Si stima che il rischio di incidenti stradali frequente nelle aree urbane causi la morte di 1,3 milioni di persone all’anno, e rappresentano la principale singola causa di morte nel mondo tra i 15 e i 29 anni, la seconda causa di morte dei bambini tra i 5 e i 14 anni (dopo le malattie respiratori).

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