I tg italiani preferiscono i “casi criminali” al racconto della crisi

La televisione italiana si è accorta tardi della crisi, come a volerla esorcizzare, troppo presa dal racconto dei fatti di cronaca che tanto sembrano piacere ai telespettatori. Meglio incentivare la “passione criminale” degli italiani, trasformando la cronaca in uno show e puntando sui “casi criminali”: l’omicidio di Melania Rea (in tutto, 616 notizie), di Yara […]

La televisione italiana si è accorta tardi della crisi, come a volerla esorcizzare, troppo presa dal racconto dei fatti di cronaca che tanto sembrano piacere ai telespettatori. Meglio incentivare la “passione criminale” degli italiani, trasformando la cronaca in uno show e puntando sui “casi criminali”: l’omicidio di Melania Rea (in tutto, 616 notizie), di Yara Gambirasio (544) e di Sarah Scazzi, (512).. L’indagine dell’osservatorio di Pavia contenuta nel “Rapporto annuale dell’Osservatorio Europeo sulla sicurezza” fa le pulci all’informazione televisiva italiana, scoprendo vecchie abitudini.

Le notizie dei reati rappresentano il 55% delle “notizie ansiogene” apparse nei tg nazionali di prima serata, contro il 39% di quelle legate alla crisi (rilevazione dal 15 dicembre 2011 al 14 gennaio 2012). Solo sei mesi fa, prima dell’estate, lo spazio dedicato ai problemi economici e dell’occupazione, sui tg italiani, era di quasi dieci volte inferiore rispetto a oggi. Ma i tg non sono tutti uguali. Così si scopre che nel corso del 2011, il Tg3 e il TgLa7 hanno dedicato alle emergenze economiche circa metà delle informazioni nell’edizione di prima serata, allineandosi ai principali Tg europei. Diversi i valori del Tg1 e del Tg5, fermi al 16%. Studio Aperto si è fermato al 7%.
Diversa è l’attenzione destinata a fatti legati alla criminalità: nel 2011 Rai 1 ha dedicato 1.173 notizie, valore molto superiore a quello delle europee Tve (444), France 2 (353), Bbc One (316), Ard (19). “Insomma, l’anomalia italiana si conferma e, semmai, si acuisce – commenta Ilvo Diamanti – . Anche in tempi particolari, mentre l’Europa appare unificata, e divisa, dalle questioni dell’economia e della moneta, la tv italiana continua a coltivare la propria passione criminale. Senza stanchezza”. La media è di 3 notizie al giorno. In 94 giorni su 100 il Tg1 racconta almeno un fatto criminale.

La televisione non intercetta, dunque, il senso di insicurezza economica degli italiani. Lo spiega Diamanti: “L’informazione della Rai e di Mediaset non sembra ancora disposta ad adeguarsi alla realtà e neppure alla percezione dei cittadini. Un po’ per scelta, ma soprattutto per abitudine e per inerzia. La crisi, però, ha cambiato il Paese, la società, perfino la politica. I tempi sono cambiati. Anche l’informazione televisiva deve rassegnarsi. Deve cambiare”. (gig)

Una risposta a “I tg italiani preferiscono i “casi criminali” al racconto della crisi”

  1. Barrerermonique ha detto:

    buena sera ,a ragione la tv italiana péarle de cronoca e guidica prima della justicia ,.E le assassino sono a l’aria aperto !!innocento in prigione !!troppo opioniste amical

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