In Puglia una legge per garantire parità di accesso alle cariche elettive

Si chiama democrazia paritaria ed è il principio alla base della proposta di legge di riforma del sistema elettorale regionale. In questi giorni in Puglia si stanno attivando i banchetti per la raccolta delle firme della proposta di legge regionale di iniziativa popolare “Norme per l’equilibrio di genere nell’elezione del Consiglio regionale e del Presidente […]

Si chiama democrazia paritaria ed è il principio alla base della proposta di legge di riforma del sistema elettorale regionale. In questi giorni in Puglia si stanno attivando i banchetti per la raccolta delle firme della proposta di legge regionale di iniziativa popolare “Norme per l’equilibrio di genere nell’elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Regione”, promossa dall’Ufficio regionale della Consigliera di Parità e dall’assessore regionale al Welfare.

La proposta di legge, unica in Italia (l’altro esempio è in Campania dove l’obiettivo però è del 30%), prevede che in ogni lista per l’elezione al Consiglio regionale nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura superiore al 50%, pena la non ammissibilità della lista. Non solo. In tutti i programmi di comunicazione politica (dai messaggi autogestiti alle affissioni etc.) deve essere assicurata la presenza paritaria di candidati di entrambi i sessi. Inoltre, si possono esprimere uno o due voti di preferenza: se si esprimono due preferenze, queste non possono riferirsi a candidati dello stesso sesso. E se si esprimono due preferenze per candidati dello stesso sesso, la seconda preferenza è nulla.
“Con questa legge stiamo cercando di destrutturare le categorie del pensiero maschile – ha detto la Consigliera regionale di parità Serenella Molendini – inaugurando una pratica politica nuova. C’è infatti tanto di più sotto il cielo, che le donne possono oggi permettersi di darsi un obiettivo paritario mettendo in atto la pratica della differenza”.

Per presentare la legge occorrono 15mila firme, “ma – è la certezza dell’assessore regionale al Welfare, Elena Gentile – credo che dovremo raggiungere quota 50 mila. Ce la faremo perché è un’occasione di discussione con il territorio e con i cittadini”. In tutte le città capoluogo così come nei paesi e nelle cittadine pugliesi, è partita in questi giorni la raccolta firme con l’allestimento di banchetti dedicati. La raccolta firme – con le stesse modalità dei referendum – terminerà il 2 settembre 2012, ma tutti i moduli con firme autenticate e certificate devono essere consegnati al Comitato promotore entro il 31 luglio 2012. (spa

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