Spi-Cgi: 12 milioni di anziani, due milioni i non autosufficienti e “spesa sociale azzerata”

Il numero degli anziani in Italia è in costante aumento e ha ormai superato quota 12 milioni: in particolare, dal 2005 al 2010 gli over 65 sono cresciuti di 768mila unità, di cui 207mila al Sud. A metterlo in evidenza è l’indagine conoscitiva dello Spi-Cgil sulla non autosufficienza, sull’Assistenza domiciliare integrata (Adi) e sullo stato […]

Il numero degli anziani in Italia è in costante aumento e ha ormai superato quota 12 milioni: in particolare, dal 2005 al 2010 gli over 65 sono cresciuti di 768mila unità, di cui 207mila al Sud. A metterlo in evidenza è l’indagine conoscitiva dello Spi-Cgil sulla non autosufficienza, sull’Assistenza domiciliare integrata (Adi) e sullo stato di salute dell’organizzazione dei servizi sanitari e sociali rivolti alle persone anziane. Secondo l’indagine, le persone non autosufficienti attualmente sono circa 2 milioni e 600mila, di cui ben 2 milioni sono persone anziane. Si tratta di numeri che hanno tendenza all’aumento: la previsione è che nei prossimi anni i non autosufficienti toccheranno quota 3 milioni.
Grande domanda di servizi di assistenza per anziani non autosufficienti, ma poche risposte da parte del welfare pubblico, con le famiglie che devono fare da sé o affidarsi a badanti. Lo dice l’indagine conoscitiva dello Spi-Cgil sulla non autosufficienza, sull’Assistenza domiciliare integrata (Adi) e sullo stato di salute dell’organizzazione dei servizi sanitari e sociali rivolti alle persone anziane. Secondo i dati, la domanda di servizi di assistenza per non autosufficienti “è attualmente sopperita dal ricorso ad assistenti familiari, che hanno raggiunto quota 780mila su tutto il territorio nazionale”. Per lo Spi “il welfare pubblico è stato sostanzialmente sostituito da quello familiare, privato o da ricoveri presso strutture residenziali”. In particolare, afferma l’indagine, solo il 4,1% del totale della popolazione anziana complessiva usufruisce dell’Assistenza domiciliare integrata: si tratta di 502.475 persone, ovvero solo di una persona non autosufficiente su cinque. Di questi, “oltre 414mila (4,9% della popolazione anziana) risiedono nelle regioni del Centro-Nord, 192mila (7,9%) in quelle del Nord-Est, 121mila (3,5%) in quelle del Nord-Ovest, 101mila (3,9%) in quelle del Centro e 88mila (2,3%) in quelle del Sud”.
Spesa sociale praticamente azzerata e tagli e ritardi anche i Fondi di premialità destinati ad otto regioni del sud. E’ la situazione messa in risalto dall’indagine conoscitiva dello Spi-Cgil sulla non autosufficienza, sull’Assistenza domiciliare integrata (Adi) e sull’organizzazione dei servizi sanitari e sociali rivolti alle persone anziane. Lo Spi-Cgil ricorda che “il governo Berlusconi ha fortemente ridotto se non, rispetto ad alcune specifiche voci, del tutto azzerato la spesa sociale nel nostro paese: in particolare il Fondo per le Politiche sociali è passato da 930 milioni di euro a 43 milioni, mentre quello sulla non autosufficienza di 400 milioni di euro è stato annullato”. Secondo l’indagine però “tagli e ritardi si sono registrati anche nell’erogazione dei Fondi di Premialità per otto regioni del Sud e in particolare di quei 345 milioni di euro destinati all’Assistenza domiciliare integrata (Adi)”. (ec)

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