Lavoratori over40: “Riforma, ennesima beffa”

“Ancora una volta, come associazione che da anni si batte contro il problema della disoccupazione, abbiamo dovuto assistere all’ennesima beffa di una serie di provvedimenti mascherati come riforme ma che sono solo azioni peggiorative della già difficile situazione esistente nel mondo del lavoro”. E’ quanto si legge ion una nota dell’Atdal Over 40, a firma […]

“Ancora una volta, come associazione che da anni si batte contro il problema della disoccupazione, abbiamo dovuto assistere all’ennesima beffa di una serie di provvedimenti mascherati come riforme ma che sono solo azioni peggiorative della già difficile situazione esistente nel mondo del lavoro”. E’ quanto si legge ion una nota dell’Atdal Over 40, a firma del presidente Stefano Giusti.

“La riforma non contiene nessun provvedimento teso a risolvere il problema della disoccupazione, l’unico vero nodo irrisolto del mercato del lavoro. Non c’è nessun provvedimento teso a colpire il precariato, eliminando quelle forme di contratto che altro non sono che sfruttamento del lavoro continuativo mascherato come collaborazione. Nessun provvedimento per incrementare i salari che sono tra i più bassi di Europa e spingono famiglie monoreddito sempre più verso la povertà. Nessun provvedimento per quel milione e mezzo di persone ‘troppo vecchi per lavorare e troppo giovani per la pensione’ che non hanno lavoro e nessuna prospettiva di ritrovarlo e che le istituzioni continuano a ignorare, come fossero un fastidioso “freno” alla crescita dei profitti aziendali”.

“Alcuni mesi fa è stata varata un’altra riforma, quella delle pensioni, che in alcuni casi ha spostato in avanti anche di 5 o 6 anni l’età di accesso alla pensione. Questo provvedimento ha colpito sia chi lavora, ma soprattutto chi un lavoro non ce l’ha e si trova in una fascia di età in cui è totalmente respinto dalle imprese e che non sa più come sopravvivere in quegli anni che mancano per arrivare alla pensione. A tutto questo il Ministro ha risposto con la ridicola elemosina dell’Aspi, un assegno di disoccupazione, non universale e a riduzione graduale che verrà erogato per un anno (un anno e mezzo per gli over 55) ai disoccupati. Un anno di reddito contro circa sei di allontanamento dalla pensione e nessuna possibilità di riavere un lavoro dignitoso. Il milione e mezzo di disoccupati Over 40 ringrazia sentitamente per l’ennesimo atto di macelleria sociale portato avanti da un governo che da mesi sta compiendo un’opera di distruzione di quel poco di welfare ancora esistente in questo paese senza che nessuno provi a protestare”.

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