Roma, crescono le famiglie che dormono in strada

“La risposta del volontariato e del Comune di Roma all’emergenza freddo è stata buona e nei tempi giusti, ma preoccupa la crescita del numero di nuclei familiari anche italiani che dormono per strada”. È questo il commento di Roberta Molina, responsabile Area ascolto e accoglienza della Caritas di Roma a pochi giorni dalla fine del […]

“La risposta del volontariato e del Comune di Roma all’emergenza freddo è stata buona e nei tempi giusti, ma preoccupa la crescita del numero di nuclei familiari anche italiani che dormono per strada”. È questo il commento di Roberta Molina, responsabile Area ascolto e accoglienza della Caritas di Roma a pochi giorni dalla fine del Piano freddo disposto dall’amministrazione capitolina, previsto il 31 marzo prossimo. Il Piano ha visto predisporre lungo l’inverno 2.500 posti per i senza fissa dimora in collaborazione con le associazioni di volontariato, la Croce rossa italiana e l’azienda ospedaliera S.Camillo – Forlanini. Un intervento che secondo Molina è riuscito a rispondere in termini di emergenza. La Caritas romana, infatti, nei mesi scorsi ha aumentato il numero di posti letto in tutte le strutture attive e quelli del centro per sole donne di Ostia. Potenziati anche i centri di accoglienza e l’intervento su strada. “La città, dal punto di vista dell’emergenza, riesce a rispondere abbastanza bene – ha spiegato -. Rispetto al passato la programmazione c’è e ci si organizza per tempo. Questo è un passo in avanti. È ovvio che per il resto dell’anno c’è una carenza strutturale di posti letto, ma è un problema diverso dall’emergenza”.

L’inverno appena passato, inoltre, ha messo in evidenza anche nuove povertà. Interi nuclei familiari, con bambini, che dormono per strada e che si rivolgono per la prima volta alle strutture della Caritas per chiedere aiuto. “Cominciamo ad incontrare per strada sempre più nuclei familiari – ha spiegato Molina -. Non si tratta di un numero elevatissimo, ma il fatto che in una capitale si permetta che dei bambini vivano per la strada è il segno che questa città deve fare ancora molto”. Un fenomeno in aumento, ha assicurato Molina: “Cresce il numero di persone che perdono casa perché non possono più pagare il mutuo o l’affitto. Ad aumentare soprattutto i nuclei italiani. Le risorse familiari cominciano a scarseggiare e c’è un aumento generale della richiesta dei nostri servizi. In alcuni casi li troviamo che dormono in macchina, come i padri separati che non riescono a pagare il secondo affitto. La notte dormono in macchina, la mattina accedono ai servizi docce e vanno a lavorare”.

A preoccupare anche “lo zoccolo duro” di chi non vuole lasciare la strada. “Rimane aperto il grosso problema delle persone che dalla strada non si vogliono allontanare – ha spiegato Molina -, in particolar modo quelli con disturbi psichiatrici. Persone che nonostante interventi ripetuti rimangono sulla strada”. Difficile quantificare il fenomeno, “perché si tratta di persone che non vivono in gruppo e sono tra le più nascoste”, ma nonostante non sia poi il numero non sia così elevato “sono persone che rischiano di morire – ha spiegato Molina -, sono le più fragili”. In crescita, infine, il volontariato, anche tra chi non l’ha mai fatto prima. “Roma è una città più attenta più quel che si descrive e si immagina – ha concluso Molina -. In ogni mensa abbiamo circa 600 giovani provenienti solo dalle scuole e poi tanti singoli cittadini che abitualmente non fanno volontariato ma che nell’emergenza si sono messi a disposizione”.

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