Reality sugli appuntamenti tra disabili, ‘inguardabile’

Unwatchable ovvero inguardabile. E inappropriato. È il giudizio del Consiglio britannico delle persone con disabilità (Ukdpc) e del Forum europeo sulla disabilità (Edf) su The Undateables, il nuovo reality show in onda dal 3 aprile su Channel 4 che ha suscitato polemiche fin dal suo annuncio. Protagonisti del programma sono, infatti, alcuni disabili che non hanno […]

Unwatchable ovvero inguardabile. E inappropriato. È il giudizio del Consiglio britannico delle persone con disabilità (Ukdpc) e del Forum europeo sulla disabilità (Edf) su The Undateables, il nuovo reality show in onda dal 3 aprile su Channel 4 che ha suscitato polemiche fin dal suo annuncio. Protagonisti del programma sono, infatti, alcuni disabili che non hanno mai avuto, se non con grandi difficoltà, incontri galanti. “Se il titolo è brutto sulla carta – si legge in un comunicato delle due organizzazioni – appare ancora peggiore sui cartelloni pubblicitari in tutto il Paese in cui svettano le immagini di persone con deformazioni o che si spostano su sedia a ruote con la scritta ‘undateable’ vicino a loro”. Undateable è un termine inglese, difficilmente traducibile in italiano, che significa più o meno persone alle quali sarebbe difficile organizzare un appuntamento galante. E l’obiettivo del programma è proprio quello di “combinare” incontri per queste persone e seguirle nel loro tentativo di trovare l’amore. Secondo le due organizzazioni, uno show così “indegno” non migliora l’immagine degli 80 milioni di cittadini europei disabili nei media dell’Europa. “Le persone disabili, come tutti gli altri cittadini, vogliono essere visibili nei media – ha detto Jaspal Dhani, direttore di Ukdpc – Tuttavia, un programma basato sul sensazionalismo e che ci ritrae come persone sole che cercano disperatamente di piacere è dannoso per l’immagine di tutti e corre il rischio di aumentare i pregiudizi”.

Per le associazioni delle persone con disabilità nel Regno Unito e in Europa, questa serie e il modo in cui viene pubblicizzata tocca una questione cruciale di dignità e rappresentazione: i media hanno, infatti, un ruolo importante nelle relazioni tra persone disabili e non disabili e in molti Paesi europei, nonostante gli sforzi a favore dell’integrazione o l’inclusione, le persone disabili continuano a essere invisibili alla società e ai media e, come precisano Edf e Ukdpc, “quando finalmente vanno in onda, come è accaduto il 3 aprile su Channel 4, le persone disabili sono oggetto di un voyeurismo sgradevole”. Nella prima puntata di The Undateables, Richard, un radioamatore affetto dalla sindrome di Asperger, ha incontrato una ragazza che abita a meno di 5 chilometri da casa sua e non ama mangiare al primo appuntamento, Luke, un attore con la sindrome di Tourette, ha conosciuto Lucy, una ragazza normodotata che non era a conoscenza dei tic improvvisi che gli provoca la malattia, e ad aspettare Penny, insegnante e trapezista dalle ossa fragili e alta appena 70 centimetri, c’era Max, un poliziotto alto quasi due metri. “In apertura un’indulgente voce fuori campo – si legge nel comunicato di Edf e Ukdpc – racconta agli spettatori che stanno per vedere un gruppo di “straordinari single” quando in realtà vediamo l’opposto: alcune persone single a cui è capitato di essere disabili”.

Il Regno Unito ha ratificato la Convenzione dell’Onu sui diritti delle persone con disabilità nel 2009. La convenzione è un trattato internazionale vincolante che si applica in tutti i contesti di vita e mira a promuovere la piena realizzazione di tutti i diritti umani delle persone con disabilità. “La convenzione è parte integrante dell’ordinamento giuridico nazionale e il governo inglese deve agire per migliorare la conoscenza delle persone disabili da parte della società e incoraggiare i media a ritrarre i disabili in modo dignitoso e rispettoso – ha spiega Dhani – Lo può fare attraverso l’organizzazione di campagne pubbliche di sensibilizzazione, ma non può evitare interventi più forti, come un’azione legale”. Secondo le due organizzazioni, “il Regno Unito deve tutelare la dignità delle persone con disabilità e adottare misure immediate ed efficaci per proteggerle contro le discriminazioni da parte di privati, incluso Channel 4”. Inoltre, ricordano ciò che è scritto nella Dichiarazione di Madrid adottata nel Congresso europeo sulla disabilità del 2002: “I media dovrebbero creare e rafforzare la partnership con le associazioni di persone con disabilità, per migliorare l’immagine dei disabili nei mezzi di informazione. Nei media dovrebbero essere incluse maggiori informazioni sui disabili per riconoscere la diversità umana. Quando trattano la disabilità, i media dovrebbero evitare qualsiasi approccio indulgente o umiliante ma concentrarsi al contrario sulle barriere che le persone disabili devono affrontare e sul contributo positivo che i disabili possono dare alla società una volta superate queste barriere”.

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