L’Aquila: Pelini, la SGE deve trasferire le competenze al Comune

In una nota l’Assessore all’Assistenza alla Popolazione del Comune dell’Aquila, Fabio Pelini  scrive: “La SGE deve immediatamente trasferire le proprie competenze in mano al Comune, dal momento che da ormai due settimane la struttura è stata soppressa. Nonostante, infatti, l’ordinanza 4013 del Presidente del Consiglio dei Ministri e recante “Misure urgenti per il superamento dell’emergenza […]

In una nota l’Assessore all’Assistenza alla Popolazione del Comune dell’Aquila, Fabio Pelini  scrive: “La SGE deve immediatamente trasferire le proprie competenze in mano al Comune, dal momento che da ormai due settimane la struttura è stata soppressa.

Nonostante, infatti, l’ordinanza 4013 del Presidente del Consiglio dei Ministri e recante “Misure urgenti per il superamento dell’emergenza e determinatasi nella regione Abruzzo a seguito del sisma del giorno 6 aprile 2009”, non si capisce – continua l’Assessore – perché la SGE continui, come sempre, ad inviare comunicati e a svolgere attività ordinaria, in parole povere a farla da padrone. Si legge, infatti, all’art. 1 ( Snellimento delle strutture ), primo comma: al fine di semplificare ed accelerare il processo di ricostruzione nei comuni della Regione Abruzzo colpiti dal sisma del 6 aprile 2009 e tenuto conto del trasferimento delle competenze in materia di assistenza alloggiativa ai predetti enti locali , la struttura denominata “ Struttura Gestione dell’Emergenza” è soppressa alla data del 31 marzo 2012.
Non solo, nel II e III comma dello stesso art. 1, si parla di 14 risorse umane assegnate temporaneamente al Comune dell’Aquila, di cui 8 all’area sisma e le restanti 6 all’area assistenza alla popolazione, per proseguire le funzioni esercitate dalla Struttura.
Dove sono queste 14 unità? Noi non le abbiamo viste. Per chi stanno lavorando? Chi le paga? E chi paga i comunicati stampa e tutte le altre attività che ruotano intorno alla struttura?
Io capisco bene – conclude Pelini – che il passaggio nelle mani del Comune richieda dei tempi fisiologici di adattamento, però l’ordinanza porta la data del 23 marzo ed oggi è l’11 aprile. Diciamo che di tempo ce ne è stato. Almeno, finché il passaggio non sarà definitivo, abbiano il buon gusto di non esercitare un’attività che non gli compete più, come loro solito e come se, soprattutto fossero ancora in diritto di farlo e di non sperperare il denaro pubblico, perseverando in una attività che la legge ha espressamente e definitivamente cancellato”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *