Tartassati e beffati

Il peso delle tasse nazionali e locali è al massimo storico; la difesa dei diritti del lavoro al minimo. La pensione per tante e tanti si è allontanata di 7 anni e nessun giovane troverà risposta lavorativa sicura. La ripresa economica non è alle viste, la disoccupazione cresce vertiginosamente, la coesione sociale cala, siamo in […]

Il peso delle tasse nazionali e locali è al massimo storico; la difesa dei diritti del lavoro al minimo. La pensione per tante e tanti si è allontanata di 7 anni e nessun giovane troverà risposta lavorativa sicura.
La ripresa economica non è alle viste, la disoccupazione cresce vertiginosamente, la coesione sociale cala, siamo in recessione e proprio in questi giorni anche i totem di Monti segnano nero: le borse calano e lo spread torna vicino ai 400 punti.
“Modifichiamo il sistema, ma non pubblichiamo titoli che non rendono giustizia alla condizione reale dei parlamentari italiani, che hanno accumulato privilegi, ma non così disastrosamente differenti rispetto a quelli dei loro omologhi, altrimenti sembra che i parlamentari siano la causa di tutti i mali.”  Così si è espresso il segretario del PD, Pierluigi Bersani, a proposito della riduzione degli emolumenti dei parlamentari, su cui, come era prevedibile (e previsto), stanno tutti quanti tergiversando, con pretesti che credo siano sempre meno ascoltabili da parte dei cittadini.
L’ufficio stampa della Camera dei deputati ha pure tentato, con totale assenza di senso del pudore, di sostenere che in Italia è più alta l’indennità lorda, ma non quella netta, perché le tasse sono più alte, in totale sfregio di chi paga il 50% di ridottissimi stipendi allo stato e, in parte, anche ad una politica che si impegna solo ad autogarantirsi.
Se, come dice il presidente Napolitano, “gli evasori sono indegni dell’Italia”, cosa dire o pensare dei politici che, a proposito dei rimborsi ai partiti, affermano che senza l’ultima trance dovrebbero chiudere anche se, negli ultimi cinque anni, hanno percepito più di 830 milioni di euro, a fronte di spese dichiarate di un ottavo?
E cosa dire della ripristinata “tassa sulle disgrazie” (l’ennesima del governo Monti), che conferma, per decreto immediatamente attuativo, la possibilità di un aumento delle accise sui carburanti, fino a 5 centesimi al litro per far fronte alle spese per le emergenze?
Per il Codacons tale aumento determina un aggravio di spesa pari ad almeno 73 euro annui ad automobilista e solo considerando i costi diretti. Critica anche la Figisc, l’associazione dei gestori di impianti di distribuzione aderente a Confcommercio, con il presidente Luca Squeri che commenta: “Da un anno a questa parte, il prezzo dei carburanti è aumentato mediamente di 31 cent/litro; di questi, dieci sono dovuti all’aumento del petrolio, e ben 21 all’aumento delle imposte, come a dire che il 68 % della responsabilità degli aumenti è da attribuirsi alle maggiori imposte, cosa che non è accaduta in nessun Paese comunitario”. Il governo Monti continua a tassare e a mostrarsi ondivago ed indeciso circa l’indirizzo da dare alle riforme strutturali del Paese. E, nonostante tasse, accise, balzelli e stretta creditizia, lo spread ritorna ad essere febbrile e la borsa a scendere a precipizio.
Non può non colpire il repentino mutamento di giudizio che si è potuto registrare nei commenti del Financial Times e del Wall Street Journal, a causa, certamente, di scelte giudicate insufficienti, probabilmente a causa di una mancanza di coesione delle forze politiche che, oltre ad accelerare il cammino parlamentare della riforma Fornero, dovrebbero varare una legge sul finanziamento dei partiti coraggiosa e rispettosa degli orientamenti largamente presenti nell’ opinione pubblica. Insomma, dopo una partenza brillante e piena di fiducia, il governo comincia a scontentare molti: sindacati, giovani, esodati, industriali, piccoli imprenditori (il numero dei suicidi di questi è giunto alla preoccupante cifra di 19) ed anche grandi gruppi finanziari internazionali. Inoltre, la credibilità del Paese vacilla a causa di una politica sempre più staccata dai cittadini e sempre più impegnata, vergognosamente, a garantire se stessa.
E non sono bei gesti e neanche atti dovuti, ma solo furbate pre-elettorali o espiative quelle di Idv e Lega che affermano che in caso di erogazione di ultima trance di rimborsi, i cespiti saranno o dati in beneficenza o consegnati con assegno circolare alla Fornero.
C’è invece da chiedersi quanti imprenditori e giovani avrebbero potuto continuare o iniziare un lavoro con la somma esorbitante che i partiti, già alluvionati di denaro, attendono ancora di ricevere.
Che società è quella che fonda la propria sopravvivenza sulle tartasse? chiede Aldo Grasso su Io Donna, settimanale del Corriere della Sera.
“La Corte dei Conti – scrive il giornalista– ha denunciato una pressione fiscale insopportabile soprattutto nei confronti dei contribuenti fedeli, i veri tartassati dal fisco. Tartassare è un verbo onomatopeico e significa trattare male qualcuno con eccessiva durezza. E dunque a maggior ragione diventa un intensivo del verbo tassare, come già ci avevano spiegato nel 1959 Totò e Aldo Fabrizi nel film “I Tartassati” (una storia di gabelle tra un incorruttibile maresciallo e un negoziante truffaldino).
Emblema di questo governo e del suo modo di trattare i cittadini è divenuta la ministro (ci tiene al maschile), Enza Fornero, che dopo le lacrime e l’esaltazione giornalistica del piglio da “lady di ferro”, ora, come ha scritto Merlo su Repubblica, Come ha ben scritto Merlo, adesso appare evidente che ha versato lacrime solo per “emozione del debutto” e che, in tutto, risulta simile, quanto a sensibilità, a certe parodie di Mell Brooks o, come ha scritto Luca Telese, alla signorina Ratched di “Qualcuno volò sul nido del Cuculo”.
E allora, ricordando il grande film di Forman, sogniamo tutti di diventare, a breve, come il Capo Bromden, che quando vede il protagonista McMurphy decerebrato e senza più forza di volontà, decide di non abbandonarlo al suo destino: lo uccide soffocandolo con un cuscino e poi strappa da terra il pesante lavabo di marmo (quello che lo stesso, all’inizio, aveva cercato invano di staccare) e lo scaglia contro una finestra e fugge dalla breccia, correndo lontano verso la libertà.
Il tema della follia è affrontato da Milos Forman in maniera netta ed inequivocabile, senza appello. Il metodo dell’istrionico McMurphy funziona, quello dell’esperta signora Ratched no.
Credo che questo stia accadendo in Italia, un Paese allo sbando ed attraverso da una follia storica ma anche creativa, che l’ingabbiamento tecnocratico di “tartassa tori” sguinzagliati da una politica delegittima, rischia di portare al suicidio.

Carlo Di Stanislao

Una risposta a “Tartassati e beffati”

  1. COMUNICATO PER I COMPONENTI LA COMMISSIONE FINANZE e BILANCIO della SENATO.

    Esimii PRESIDENTI , Onorevoli Senatori COMPONENTI

    FERMATE I SUICIDI, SALVATE LE PICCOLE IMPRESE, RICOMPONETE LA SERENITA’ nelle FAMIGLIE ITALIANE.

    con la convinzione nella conoscenza circa le cause che stanno determinano le difficoltà che stanno aggravando queste negatività all’interno di una società Civile ed Avanzata come la nostra , che ci permettiamo di esortarVi a valutare le RAGIONI VERE, che non sono i TRIBUTI EVASI e non DICHIARATI, che condanniamo ed insieme a Voi perseguiamo, quanto invece quelli DICHIARATI ed oggi impossibilitati ad essere ONORATI per le ragioni, che in parte ci permettiamo di porre alla Vostra capace attenzione. Esse formano il bagaglio dell’Indebitamento dal quale è difficile uscirne. Ancora più grave ed anche perché se ne fa fatica d’informazione nell’affettuoso ambiente familiare, da come è anche emerso durante commenti di cronaca , perché sono diventati elementi di vergogna tanto da non farlo diventare l’Oggetto del Dibattito di Causa .

    Questa Proposta che inciderebbe positivamente sui rapporti Cittadino Istituzioni, darebbe l’opportunità di far riprendere un dialogo produttivo nell’essenza dei ruoli per un PERCORSO di RISANAMENTO il quale produrrebbe nuova fiducia nelle Istituzioni positivizzando le ATTIVITA’ per far riprendere la PRODUZIONE del REDDITO.

    Non sottovalutate questo Documento, racchiude in se la chiave di volta a quanto sta avvenendo.

    Intervenire sui DEBITI vuol dire INPS, INAIL, ENTI ASSISTENZIALI E BILATERALI, EQUITALIA.

    Questo produrrebbe anche il ripristino ed il CONCEPIMENTO di un nuovo PATTO SOCIALE STATO-ISTITUZIONI CITTADINO-CONTRIBUENTE.

    Vi ringraziamo per averci voluto leggere augurandoVi buon lavoro.

    PdL n° 3804 On. Polledri, Stucchi, Reguzzoni Pionati

    MANIFESTO “ LIBERA l’IMPRESA ”
    MANOVRA PER LO SVILUPPO A COSTO ZERO
    Premessa
    La Crescita è il sinonimo della Produzione, la Produzione è il sinonimo di Creazione di Reddito, Creazione di Reddito è il sinonimo di PIL, PIL è il sinonimo di abbassamento del DEBITO PUBBLICO, ABBASSAMENTO del DEBITO è il sinonimo di PAGARE MENO INTERESSI, pagare meno interessi è il sinonimo di mettere a disposizione CIFRE IMPORTANTI derivanti dagli interessi risparmiati per CREARE INVESTIMENTI nel tessuto SOCIALE, il tessuto sociale è il sinonimo dell’ECONOMIA DIFFUSA, quindi che investe tutti i CETI SOCIALI. Ma tutti questi SINONIMI resteranno tali se non si passerà agli investimenti nel RISANAMENTO DEL TESSUTO PRODUTTIVO

    CARTA D’IDENTITA’ DEL DEBITO. (CASISTICHE )

    · L’assenza di norme STRUTTURALI, le quali obbligano e regolamentano il rapporto dare -avere o come committente – esecutore, diventano elementi penalizzanti delle REDDITUALITA’ e degli ADEMPIMENTI.

    · L’inefficienza del sistema GIUSTIZIA CIVILE non consente di poter RECUPERARE i CREDITI da PRODUZIONE . Un Credito non riscosso comporta una pianificazione da tre a cinque anni per gli adempimenti omessi dovendo produrre nuovo reddito con il quale poter pagare.

    · Le Pubbliche Amministrazioni non PAGANO i Fornitori e gli Operatori nei tempi derivanti dai CONTRATTI tra le parti .

    · Il PATTO DI STABILITA’ lo hanno dovuto sopportare i BILANCI delle AZIENDE.

    · Ed ancora , come se non bastasse , l’impossibilita di essere regolari per ottenere il DURC (documento unico di regolarità contributiva) vietando così la possibilità di LAVORARE.

    · AMMINISTRAZIONI PRIVATE senza stato di RESPONSABILITA’ con gli OPERATORI alla MERCE’ di RICATTATORII sistemi COMPORTAMENTALI . Il sistema della Riqualificazione e Ristrutturazione del Patrimonio Abitativo Privato genera il 65% del PIL dell’intero settore Edile,

    · Come se non bastasse, EQUITALIA con un sistema Sanzionatorio, frutto di Norme di derivazione Parlamentare, la quale crea pregiudizio per ottenere linee di CREDITO e difficoltà di RIENTRARE DALLO STATO DEBITORIO DICHIARATO E’ NON EVASO.

    · Non ultimo il binomio DIRITTO – DOVERE che dovrebbe essere determinato dall’efficienza delle LEGGI delle TUTELE ma che non trova nelle stesse il parallelismo necessario per la pariteticità del risultato e del rapporto. Alcune , non TUTTE le CAUSE.

    I punti QUALIFICANTI della PdL n° 3804

    QUESTO NON E’ UN CONDONO, MA UN PROGETTO PER LO SVILUPPO
    Vantaggi per il CONTRIBUENTE

    · Pagamento dello stato originario del Debito

    · Eliminazione delle Sanzioni , Interessi ed Aggi

    · Pagamento del 10% di sopratasse sul Debito Originario

    · Ripresa della possibilità di poter accedere alle Linee di Credito (oggi impossibile per il perdurare dello stato delle pregiudiziali inibitorie, è causa di USURA).

    · Ripresa della produzione con costituzione di nuova redditualità Riassunzione delle figure qualificanti l’attività (dipendenti)

    · Recupero del Contribuente del suo Valore Sociale e Morale

    Vantaggi per lo STATO
    · Recupero del 90% dello stato di credito vantato in tempi ragionevoli con l’immediatezza di introitare capitali senza che l’Ente preposto alla riscossione e di conseguenza anche lo Stato fossero gravati da spese e procedure ( in 20 anni non più del 50% oggi la media del recupero del pregresso si aggira intorno al 2,5% su base annua )

    · Recupero del 10% come stato sanzionatorio

    · Risparmio degli importi da sostenere per finanziare gli Ammortizzatori Sociali (CIG e DISOCCUPAZIONE, MOBILITA’ (mediamente lo Stato ne finanzia il triennio di legge)

    · Ripresa Economica per la nuova Redditualità del Sistema Produttivo

    · Ripresa dei Consumi e Beni Strumentali quindi con ripresa dell’industria manifatturiera pari a quella generata dalla Legge 449 sulle ristrutturazioni

    · Introito IVA sui consumi e acquisti

    · Ripresa del Mercato Interno dal quale è risultante il 75% del PIL

    · Assenza di cancellazioni e fallimenti delle Imprese

    · Le imprese che si cancellano dagli elenchi camerali diventano Lavoratori in Nero perché con l’eventuale assunzione rischierebbero il 1/5 dello stipendio

    · Le cancellazioni diventano l’iscrizione di nuova azienda con la quale operare per togliere i debiti della precedente attività , conseguenza che dopo tre anni va in crisi la nuova attività

    · I punti qualificanti di questa proposta interessano il 75% delle partite IVA , con particolare incidenza in quelle con Storia e con Dipendenti.

    REGOLAMENTO di DIFFERENZIALE APPLICATIVO

    · IL 10% per importi dichiarati

    · IL 20% per importi derivanti DA EVASIONE ACCERTATA ed ACCLARATA.

    Documento Elaborato da Giovanni Bevacqua

    Presidente Regionale Calabria Confartigianato Edilizia e Coordinatore Nazionale Gruppi di Proposta

    Eventuale contatto 366 3017413 337 871541 0961 794426

    http://www.clubpanterarosa.com/dblog/articolo.asp?articolo=258

    http://www.camera.it/_dati/lavori/stampati/pdf/16PDL0048990.pdf

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