Lodi: residui lavorazioni carni negli scarichi dello stabilimento

Tracce di sostanze derivanti dai processi di lavorazione delle carni suine nei reflui di scarico di uno dei maggiori impianti industriali del settore della Provincia di Lodi. A scoprirlo è stato il personale del Comando Provinciale di Lodi del Corpo forestale dello Stato al termine di una complessa attività investigativa. In seguito alle indagini è […]

Tracce di sostanze derivanti dai processi di lavorazione delle carni suine nei reflui di scarico di uno dei maggiori impianti industriali del settore della Provincia di Lodi. A scoprirlo è stato il personale del Comando Provinciale di Lodi del Corpo forestale dello Stato al termine di una complessa attività investigativa.

In seguito alle indagini è stato possibile appurare che uno scarico, destinato esclusivamente al deflusso delle acque meteoriche, veniva in realtà utilizzato per lo sversamento in un fosso irriguo di parte dei liquidi provenienti dalla macellazione.

Le analisi hanno confermato la “presenza di DNA suino” nei reflui di scarico provenienti dall’impianto. Durante i controlli sono state riscontrate ulteriori situazioni di smaltimento illecito di rifiuti nell’area agricola circostante lo stabilimento.

La normativa vigente impone specifiche procedure di smaltimento dei residui derivanti dalle lavorazioni delle carni, che prevedono il conferimento di essi a ditte specializzate. Altrimenti la forte componente batteriologica ed organica delle sostanze potrebbe rivelarsi dannosa per l’ambiente e pericolosa per la salute dell’uomo.

Il sequestro dello scarico irregolare eseguito dai Forestali è stato successivamente convalidato dalla Procura della Repubblica di Lodi. Per il titolare dello stabilimento è scattata la denuncia per smaltimento illecito di rifiuti speciali e scarico abusivo di acque reflue industriali, in assenza della prescritta autorizzazione.

Il Corpo forestale si è avvalso della collaborazione dell’ARPA – Dipartimento di Lodi e dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna.

Sono tuttora in corso accertamenti per verificare lo stato d’inquinamento dell’area e la gestione complessiva da parte della ditta degli scarti di lavorazione.

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