Calcioscommesse: arrestati a Bari capi ultra’ biancorossi

Arrestati alcuni capi ultra’ biancorossi dai carabinieri del comando provinciale di Bari nell’ambito delle indagini sul calcioscommesse dirette dalla procura del capoluogo pugliese. Sono tre le gare finite sotto la lente degli investigatori per le minacce e ‘intimazioni’ che capi ultra’ avrebbero fatto nello scorso campionato a giocatori del Bari perche’ la squadra perdesse consentendo loro […]

Arrestati alcuni capi ultra’ biancorossi dai carabinieri del comando provinciale di Bari nell’ambito delle indagini sul calcioscommesse dirette dalla procura del capoluogo pugliese. Sono tre le gare finite sotto la lente degli investigatori per le minacce e ‘intimazioni’ che capi ultra’ avrebbero fatto nello scorso campionato a giocatori del Bari perche’ la squadra perdesse consentendo loro di fare forti vincite col calcioscommesse. Sono le gare che hanno portato oggi ad arresti dei capi della tifoseria per il reato di concorso in violenza privata aggravata: Bari-Samp (23 aprile 2011, 0-1), che segno’ la retrocessione matematica dei biancorossi, Cesena-Bari (17 aprile 2011, 1-0), Bari-Chievo (1-2, del 20 marzo 2011).

Delle gare da perdere e delle minacce dei capi ultra’ hanno parlato nei mesi scorsi almeno due giocatori: l’ex centrocampista barese Marco Rossi, ora al Cesena, e l’ex capitano del Bari Jean Francois Gillet, ora portiere del Bologna.

In una nota Ansa si legge che Rossi (ascoltato come indagato) ha detto agli investigatori che ”poco prima della partita Cesena-Bari, alcuni capi ultra’ avevano intimato ai rappresentanti dei giocatori, tra cui il portiere Gillet e lo stesso Andrea Masiello, di perdere le successive due partite di campionato, ovvero Cesena-Bari e Bari-Sampdoria, in quanto avevano essi stessi scommesso sulla sconfitta del Bari”.

Delle minacce ai calcatori da parte dei capi ultra’ scrive il gip di Bari nel provvedimento restrittivo eseguito il 2 aprile scorso nei confronti di Andrea Masiello, arrestato per altre indagini sul calcio scommesse e per presunte combine per la vendita di altre partite. Nel provvedimento del giudice si sottolinea che l’ex portiere del Bari, Gillet, ascoltato come testimone il 7 febbraio scorso, ha detto di aver ricevuto ”intimazioni” da alcuni ”esponenti di vertice degli ultra”- riconosciuti in foto dall’ex capitano biancorosso per Raffaele

Lo Iacono, Roberto Sblendorio e Alberto Savarese – solo per l’incontro Cesena-Bari.

Secondo quanto dice Gillet a verbale, gli ultra’ avrebbero detto: ”Aho, siete ultimi, avete fatto questo campionato di… non vi e’ mai successo niente, nessuno ha preso mazzate e cose varie, domani dovete perdere. Basta, non c’e’ stato niente da dire, cosi”’. Noi – dice Gillet – abbiamo detto: ”No, non esiste”. E loro hanno risposto: ”Va beh, da ora fino alla fine non si sa mai che cosa puo’ succedere, tu vivi a Bari, non si sanmai”. Io ho detto: ”Non esiste”.

”E’ sufficiente, in ogni caso, consultare gli almanacchi del calcio o la raccolta della stampa sportiva di quel periodo – conclude il giudice – per verificare che il Bari avrebbe comunque perso sul campo per 1-0 entrambe quelle partite”.

Una risposta a “Calcioscommesse: arrestati a Bari capi ultra’ biancorossi”

  1. cosimo dessena ha detto:

    lL avidità x il denaro non à confini.,nonostante nè abbiano tanti, nè vogliono di più….é normale che poi avrebbero subito i riccatti dell organizzazione,è una cosa chè si ritorce contro,prima ò poi QUESTI come i politici corrotti,andrebbero rovinati moralmente ed economicamente..Ed èoltremodo vergognoso chè il tecnico juventino neghi l evidenza sè gli piovono accuse da tutte le parti..Altri 10 mesi x falsa deposizione gli dovrebbero dargli..X non parlare poi dei nazionali,chè nonostante le accuse prandelli à portato con sè…E noi che facciamo? dobbiamo ancora andarli a vedere la domenica allo stadio?Hò ci facciamo l abbonamento à sky x vederli in tv? Direi chè la cosa migliore sia ignorarli proffessionalmente, è ora il mondo dei pallonari venga ridimensionato

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