Finale Coppa Italia: i fischi all’Inno sono segno di malessere

Nell”ultimo editoriale di Grande Sud News, l’organo di informazione del movimento arancione, si legge: “Quei fischi all’inno di Mameli, partiti ieri sera all’Olimpico dalla curva dei tifosi del Napoli, non possono essere derubricati a fatto episodico e isolato, rappresentano il sintomo di un malessere diffuso soprattutto al Sud: la disapprovazione nei confronti di uno Stato […]

Nell”ultimo editoriale di Grande Sud News, l’organo di informazione del movimento arancione, si legge: “Quei fischi all’inno di Mameli, partiti ieri sera all’Olimpico dalla curva dei tifosi del Napoli, non possono essere derubricati a fatto episodico e isolato, rappresentano il sintomo di un malessere diffuso soprattutto al Sud: la disapprovazione nei confronti di uno Stato percepito come lontano, nemico. Anni e anni di mala gestione pubblica – si legge nel corsivo – hanno generato un senso comune di sconforto e rassegnazione che in certi casi esplode fragorosamente con atti dall’impatto mediatico forte. Sentire la voce soave di Arisa sopraffatta in alcuni tratti da una bella dose di fischi è stato uno spettacolo deprimente, il segno tangibile che qualcosa non va. Non è stata – prosegue – semplice spavalderia da parte di un gruppo più o meno numeroso di tifosi in perenne lotta contro chi, in un modo o nell’altro, cerca di fare rispettare le leggi impedendo che gli stadi siano delle zone franche dove tutto è permesso. E non può essere stato nemmeno un modo per scaricare la tensione prima di quella che per il Napoli rappresentava la partita dell’anno. C’è qualcosa di più”.

“Con questo – si sottolinea nell’ultimo editoriale di Grande Sud News – non vogliamo giustificare nessuno ma indurre ad una riflessione sulla rinascita del Meridione. Il Sud si sente abbandonato. Vittima di se stesso e delle scelte disastrose che in questi anni lo hanno visto protagonista in negativo. La speranza è una flebile fiammella affidata al caso. In un momento di congiuntura economica terribile – continua -, dove sempre più forte spira il vento dell’antipolitica, è plausibile assistere a quanto accaduto ieri sera. Bisogna chiedersi, però, cosa fare per ridare la speranza ad un popolo illuso e deluso. Sì all’indignazione e al rammarico per un atto riprovevole ma dalla classe dirigente di questo Paese – conclude – esigiamo anche risposte. Ricette concrete per un Sud che non vuole rassegnarsi alla povertà”.

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