Ue vuole Grecia in Euro, se esce costa 10 mila euro pro capite per 10 anni

Il messaggio lanciato ad Atene dal vertice Ue che ha anche constato la divisione esistente al suo interno tra una maggioranza di Paesi favorevoli agli eurobond – guidata da Francia e Italia – e quelli contrari, con la Gremania in prima fila è stato quello che la Grecia deve restare nell’euro, ma deve rispettare gli […]

Il messaggio lanciato ad Atene dal vertice Ue che ha anche constato la divisione esistente al suo interno tra una maggioranza di Paesi favorevoli agli eurobond – guidata da Francia e Italia – e quelli contrari, con la Gremania in prima fila è stato quello che la Grecia deve restare nell’euro, ma deve rispettare gli impegni e fare scelte elettorali coerenti con la situazione. Sul fronte delle misure per rilanciare la crescita, il summit ha individuato alcune ‘piste’ da seguire: ricapitalizzazione della Bei, project bond, miglior uso dei fondi strutturali, bilancio Ue 2013. Se ne riparlerà a giugno, quando sul tavolo ci sarà anche la Tobin tax. I capi di Stato e di governo torneranno a vedersi il 28 giugno. Prima, pero’, si terra’ un vertice tra Italia, Spagna, Francia e Germania, visto che Angela Merkel ha dato il proprio assenso.
“Volere una politica economica comune senza un’unione politica è come provare a sollevare un bue per un pelo”. Lo ha detto Sandro Gozi, responsabile politiche Ue del Pd alla Camera, ai microfoni di Agorà, condotta da Andrea Vianello, su Rai Tre. “Restare nell’euro ci costa molto meno che uscirne – aggiunge Gozi – gli italiani stanno facendo la loro parte”. In riferimento alla crisi greca, Gozi sostiene che “l’uscita della Grecia dall’euro costerebbe cara: ogni italiano dovrebbe pagare 10 mila euro l’anno per 10 anni, i tedeschi 8 mila euro per il primo anno e poi meno negli anni a venire. Bisogna perlomeno allungare i tempi di rientro della Grecia”.

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