Al tavolo operativo per la ricostruzione sieda un tecnico nominato dal Governo

“La ricostruzione non deve essere inficiata o rallentata dagli antagonismi politici. E’ ora di abbassare i toni del confronto ed alzare il livello del dibattito. Sono passati ormai più di tre anni dal sisma e quella che doveva essere un’ opportunità di rinascita per il nostro territorio sta invece rischiando di portarci al tracollo”. Ad affermarlo è […]

La ricostruzione non deve essere inficiata o rallentata dagli antagonismi politici. E’ ora di abbassare i toni del confronto ed alzare il livello del dibattito. Sono passati ormai più di tre anni dal sisma e quella che doveva essere un’ opportunità di rinascita per il nostro territorio sta invece rischiando di portarci al tracollo”. Ad affermarlo è Alessandra Rossi, Delegato alla Ricostruzione Confindustria L’AquilaDobbiamo concentrarci su quelle che devono essere le priorità per il nostro territorio. Quale sia la situazione attuale è palese: i Comuni del cratere non sono nelle condizioni neanche di adempiere alle rendicontazioni in tempi ragionevoli, senza le quali le imprese sono paralizzate, e risulta urgente provvedere ad un’organizzazione specificatamente orientata alla sburocratizzazione delle procedure destinate alla ricostruzione. E la realtà sarà tanto più delicata all’indomani del ritorno alla gestione ordinaria, perché una volta terminata la fase commissariale e, con essa, quella straordinaria, si rischiano caos e paralisi. Per questo registro con favore l’annuncio del ministro per la coesione territoriale Barca – lo scorso 23 maggio per voce del suo Capo di Gabinetto Alfonso Celotto – di voler istituire un tavolo tecnico di lavoro permanente a giugno, quindi adesso, al quale debbano  partecipare tutti gli attori interessati alla ricostruzione e cioè rappresentanti  dei Comuni del cratere, delle associazioni di categoria e degli ordini professionali, così come Confindustria chiede da oltre un anno. La circostanza più importante, però, sta nella nostra ferma convinzione non solo che al tavolo debba sedere un tecnico nominato dal Governo, ma che lo stesso sia di stanza all’Aquila e metta in moto una macchina semplice ed efficiente tale da coordinare tutte le operazioni necessarie a snellire ed accelerare le procedure. Il tavolo, proprio perché operativo, deve essere costituito solo da tecnici coordinati e indirizzati dall’attività vigile e attenta di un delegato del Governo”. 

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